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Il Vescovo Staglianò sul caso Sea Watch e Sea Eye: un dramma che chiede un’urgente risposta umana

Il vescovo della Diocesi di Noto, Mons. Antonio Staglianò, delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per le migrazioni, insieme alla Chiesa di Noto, si uniscono a quanti invocano una pronta soluzione umanitaria per i 49 profughi accolti dalle navi Sea Wach e Sea Eye, lasciati da 2 settimane in mare, in condizioni sanitarie gravi e preoccupanti.
“Tanta gente si rivolge alla Chiesa manifestando la propria disponibilità ad accoglierli, segno che la pietà umana è viva – spiega l’alto prelato – . Viene chiesto alla politica di fare passi di pace e quindi di attenzione all’uomo che soffre, e solo così sarà vera politica – come ha sottolineato Papa Francesco nel messaggio della Giornata mondiale della pace.
Continuiamo a pensare che la questione dei migranti richieda di mettere al centro l’uomo, la sua sofferenza, la sua dignità, la chiamata ad essere tutti insieme l’unica famiglia umana. Mettendo insieme esperienze concrete e riflessione, saranno possibili percorsi di integrazione vera, garanzia di sicurezza reale. Ora, però c’è un dramma che chiede un’urgente risposta umana: confidiamo – conclude Staglianò – che i governanti dell’Europa e della nostra Italia ascoltino. Per noi credenti, per noi cattolici, è in gioco l’accoglienza di Dio che nei poveri e nei migranti ci visita”.

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