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Fino a che ora si balla negli chalet?

Negli chalet si balla fino alle due dopo la mezzanotte o fino alle quattro? Questo il cornuto dilemma che ha provocato uno scambio di “complimenti” fra il presidente della Confcommercio di Ragusa, Gianluca Manenti, e il rappresentante del sindacato degli stabilimenti balneari aderente alla Confesercenti, Antonello Firullo.
Secondo la Prefettura di Ragusa non è possibile proseguire con danze e musiche oltre le due dopo la mezzanotte. Tranne che … non siano i sindaci dei comuni interessati a decidere diversamente. Novità rispetto agli altri anni? Nessuna. Un colpo alla botte ed uno al cerchio, giusto per mantenere vecchi burocratici equilibri.
Contro questa decisione esplode il dissenso di Antonello Firullo che parla di “proibizionismo assurdo che nega la libertà imprenditoriale”.
Pronta, a questo punto, la replica del presidente provinciale di Confcommercio, Gianluca Manenti, il quale ci tiene a precisare che l’orario di chiusura (ore due dopo la mezzanotte) stabilito dalla Prefettura non è categorico, atteso che i sindaci dei comuni rivieraschi possono benissimo prorogare balli, balletti, danze, Karaoke, e quant’altro fa allegria, fino alle quattro dopo la mezzanotte.
In attesa di eventi, che probabilmente non ci riserveranno nulla di nuovo rispetto ad un certo andazzo, per il momento ci limitiamo a fare qualche domanda.
Fatta salva la libertà di fare “impresa musicale” fino alle quattro del mattino (e perché no fino alle otto?), ci chiediamo come sia possibile, per salvaguardare interessi privati, consentire da parte delle autorità preposte il patimento di centinaia di cittadini sfortunatamente residenti in località di mare o comunque nei pressi di posti ove si canta, si suona e si balla, regolarmente scippati del sacrosanto diritto di riposare e dormire a casa loro.
L’orario di apertura e chiusura dei posti ove si fa musica è un falso problema. I titolari di night club, discoteche e dintorni, giusto per intenderci meglio, possono benissimo suonare all’interno e all’esterno dei loro locali, di giorno e di notte, purché nel rispetto della normativa nazionale vigente che IMPONE il limite di decibel da non superare mai!
Questa legge nazionale E’. Che Prefetto e sindaci, ordinanze di loro competenza a parte, hanno l’obbligo di far rispettare!
Firullo e Manenti prendono posizione per ragioni e interessi diversi che riguardano le categorie da essi rappresentate e difese. E fanno bene perché, in buona sostanza, entrambi fanno il proprio lavoro: Manenti per la Confcommercio e Firullo per la Confesercenti.
Ma in questo contesto è assurdo dimenticare il sofferente coinvolgimento passivo delle comunità. Che rappresentano, fino a prova contraria, una vitale componente sociale. Questa la questione. Di interesse generale. E quindi prioritaria.

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