
Effettuata la verifica sulle cinquanta tonnellate di grano duro bloccato al Porto di Pozzallo su una nave proveniente dal Kazakistan. Sostanzialmente è emerso che da due/tre punti molto piccoli della stiva del natante, si è infiltrata dell’acqua di mare, per cui ci sono sull’ingente quantitativo poche migliaia di chili inumiditi. Si attende ora il provvedimento sanitario e alla fine, quasi certamente, si farà in modo di separare il grano inutilizzabile con quello che è in perfette condizioni. “Tutto ciò – spiega l’avvocato Antonio Giannone, che assiste l’azienda modicana acquirente – lo abbiamo potuto constatare di persona e questo ci ha tranquillizzato”. La cosa che è emersa nella specifica tecnica del prodotto, è che il frumento kazako ha delle caratteristiche organolettiche che lo rendono molto migliore qualitativamente da quello siciliano, italiano ed europeo. “Addirittura – aggiunge Giannone – questo grano viene mischiato con il nostro per migliorarne la qualità”. Il sequestro era stato eseguito dalla Forestale, supportata dagli ispettori del servizio fitosanitario regionale e personale della sanità marittima su direttiva dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera. I risultati si avranno entro giovedì.