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“Operazione Ricreazione”. Ragusa, lo spaccio anche all’interno delle scuole durante l’intervallo

La Squadra Mobile ha tratto in arresto per traffico di sostanze stupefacenti S.S., nato a Ragusa, 21 anni, S.G., ragusano di 18 anni(all’epoca delle indagini minore) e B.F., ragusano di 21 anni. L’ordine di esecuzione delle misure cautelari è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Ragusa, giusta ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari. La Polizia di Stato aveva raccolto elementi a carico di 11 soggetti, uno di questi minore. Le due Procure competenti hanno richiesto l’applicazione di una misura cautelare a carico di 8 degli 11 denunciati ed i Gip competenti hanno valutato positivamente le fonti di prova della Squadra Mobile, applicando la misura cautelare a parte dei denunciati. In alcuni casi, seppur risponderanno dei reati a loro attribuiti, non sono stati disposti provvedimenti restrittivi della libertà personale in quanto non sono state ravvisate dal GIP presso il Tribunale di Ragusa esigenze cautelari tali da privare della libertà gli indagati.
Sulla base di tali elementi veniva avviata un’attività d’intercettazione autorizzata dalla Procura della Repubblica di Ragusa che permetteva, da lì a poco, di raccogliere ulteriori elementi di prova a carico di altri soggetti italiani, uno di questi minorenne.

Nonostante la giovanissima età degli indagati, tutti, ma in particolare il minore, avevano raggiunto una professionalità nel trafficare sostanze stupefacenti.
L’attività di approvvigionamento e di spaccio dello stupefacente è stata posta in essere, sia individualmente che in concorso tra di essi. I membri del gruppo si aiutavano e sostenevano, di volta in volta, a vicenda a seconda delle esigenze, quindi se uno di loro aveva droga la cedeva ad altri per poi ricevere lo stesso favore quando era “scarico”.
Le indagini hanno permesso di appurare che il minorenne così come gli altri indagati, cedevano droga prevalentemente a minori, anche all’interno degli spazi della scuola adibiti alle fasi ricreative, sa qui il nome dell’operazione.
Durante l’intervallo, gli spacciatori contattavano, nel cortile della scuola ed in luoghi un po’ più isolati, lontani dagli occhi dei professori, gli studenti/acquirenti che fumavano direttamente sul posto oppure la portavano a casa per fumare il pomeriggio.
Fondamentale per la raccolta delle fonti di prova, il rapporto sinergico instaurato con i dirigenti scolastici delle scuole interessate. Da sempre la Polizia di Stato dialoga con il personale docente sulle problematiche che affliggono gli studenti, dallo spaccio di droga al bullismo che spesso si trasforma in gravi fatti reato. Anche in questa occasione i dirigenti scolastici hanno prestato la massima collaborazione agli uomini della Squadra Mobile, proprio per stroncare lo spaccio ed il consumo di droga all’interno delle scuole.
Diversi i giovani acquirenti ascoltati negli uffici della Squadra Mobile unitamente ai genitori che, davanti all’evidenza dei fatti, non hanno potuto fare altro che ammettere di aver acquistato decine di volte lo stupefacente dagli odierni denunciati.
Dalle indagini e dalle testimonianze acquisite è emerso in modo inconfutabile che gli spacciatori dopo aver effettuato un viaggio a Catania per prelevare la droga (solitamente almeno 500 grammi), contattavano telefonicamente o tramite socialnetwork i giovani clienti chiedendo di incontrarsi. Quello che apparentemente sembrava un incontro tra amici, era invece una cessione di droga così come provato dagli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Ragusa. Gli scambi di droga avvenivano sempre a scuola o nelle piazze di Ragusa luogo di ritrovo dei più giovani.
L’attività investigativa è proseguita anche con intercettazioni dei colloqui tra i familiari degli spacciatori ed i genitori. Quest’ultimi anziché punire severamente i figli, si occupavano di nascondere la droga o di disfarsene per evitare altri problemi in famiglia.
Durante le indagini sono stati effettuati numerosi arresti e segnalazioni alla Prefettura degli acquirenti.
Tra i più importanti quello dei fratelli Dragan e Ardi Hasanaj, i quali, provenienti da Catania dopo aver viaggiato su autobus di linea, venivano trovati in possesso di un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo marijuana e circa dieci grammi di cocaina.
Il 24 giugno Alandro Maloku e Alessandro Avola venivano arrestati mentre trasportavano mezzo chilo di marijuana da Catania a Ragusa.

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