
Scicli, 03 dicembre 2025 – Le scuole elementari progettate dall’ingegnere Ignazio Emmolo, il papà dell’ospedale Busacca e della Fornace di Punta Pisciotto, tornano a vivere nella Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Il dono alla comunità, e non solo quella di Scicli, è stato dato stamani in contrada San Giovanni Lo Pirato, dove l’immobile è tornato a nuova vita grazie al Centro sociale per Anziani e persone con disabilità inaugurato dall’amministrazione comunale di Scicli alla presenza dei responsabili del Gal Terra Barocca, dell’Anfass di Modica, che lo gestirà, della sindaca di Modica Maria Monisteri, in compagnia, quest’ultima, degli assessori Tino Antoci e Concetta Spadaro.
Il sindaco Mario Marino, insieme al vice Giuseppe Causarano e agli assessori Cettina Portelli e Giuseppe Mariotta, hanno affidato a due ospiti del Centro il compito di tagliare il nastro della struttura che nasce come baricentrica rispetto ai Comuni del Gal, Ragusa, Modica, Scicli, Ispica e Santa Croce Camerina.
Il Centro nasce infatti a San Giovanni Lo Pirato, tra Scicli e Modica, fra le contrade Quartarella e Guadagna e sarà animato da volontari della zona.
Sarà un luogo colorato, animato, vivo.
Le ex scuole elementari ospitano da oggi il progetto “Anziani e disabili meno soli, costruiamo una comunità amichevole”. Affidataria del servizio sarà l’Anffas di Modica in un’ottica di rigenerazione di un bene pubblico condiviso.
I locali comunali sono stati oggetto negli ultimi due anni di una ristrutturazione che ne ha permesso la rifunzionalizzazione.
Nasce oggi un centro diurno con attività di animazione e socializzazione che prevede la realizzazione di servizi, iniziative ed interventi pensati per gli anziani e disabili allo scopo di contrastare la solitudine e di promuovere la socializzazione e l’aggregazione, offrendo risposte ad una fascia consistente di persone che non necessitano di servizi sanitari ed assistenziali, ma richiedono interventi di natura integrativa, iniziative ricreativo-culturali, attività di svago che molti cittadini anziani e disabili non possono concedersi perché a basso reddito o perché soli ed esclusi dalla sfera sociale.
Con l’attuazione del progetto, si persegue il benessere di una fascia fragile della popolazione, benessere inteso non come mancanza di malattia, ma come condizione di persona-parte della rete di comunità.
Il progetto riconosce il bisogno di aiuto della persona anziana e disabile nell’affermare il suo diritto all’inserimento sociale e promuove azioni positive finalizzate ad incoraggiare le esperienze aggregative e a mantenere una vita sociale attiva.













