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Finto condominio e superbonus: frode milionaria smascherata a Siracusa

Tempo di lettura: 2 minuti

Siracusa, 7 novembre 2025 – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Siracusa ha messo i sigilli a beni e crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro in una sofisticata frode legata al Superbonus 110%. Al centro del meccanismo illecito c’era la creazione di un “condominio fantasma” con l’obiettivo di ristrutturare un intero immobile a spese dello Stato.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, puntano il dito contro il rappresentante di una società edile locale, accusato di aver orchestrato la simulazione di un condominio inesistente per bypassare i divieti normativi. La legge, infatti, esclude le attività d’impresa dall’accesso al Superbonus.

L’operazione è partita dall’acquisto di un albergo dismesso di oltre $5.000$ metri quadrati nel capoluogo per circa 1 milione di euro. L’edificio, completamente in abbandono, è stato riconvertito dalla società in un moderno complesso residenziale.

Per far scattare la frode, l’impresa ha proceduto al frazionamento catastale, ricavando ben 101 unità tra appartamenti e box. Successivamente, ha sottoscritto cinque contratti preliminari di vendita con soggetti compiacenti, tra cui la moglie del legale rappresentante e familiari dei soci. Pochi giorni dopo, queste persone hanno inscenato una finta assemblea condominiale, verbalizzando la nascita del “condominio”.

Le Fiamme Gialle hanno smascherato l’impianto: nonostante i preliminari, non c’è mai stato un effettivo trasferimento di proprietà. Tutte le unità immobiliari sono rimaste intestate all’impresa costruttrice, che di fatto ha finanziato i lavori con fondi pubblici.

Il sedicente condominio ha stipulato tre appalti per lavori di efficientamento energetico e adeguamento sismico con un consorzio ragusano, inoltrando poi all’Agenzia delle Entrate un’istanza per crediti d’imposta da 15 milioni di euro, ottenendone 10 milioni. Questi crediti sono stati immediatamente ceduti e monetizzati con una società energetica multinazionale (risultata estranea alla frode).

L’obiettivo degli indagati, secondo l’accusa, era ristrutturare integralmente l’immobile a carico della finanza pubblica per poi venderne gli appartamenti con un notevole guadagno illecito.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo (anche per equivalente) di beni, conti correnti e crediti fiscali per un totale di oltre 10 milioni di euro.

Nel registro degli indagati risultano iscritte undici persone — tra cui la società e dieci persone fisiche — per truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Un duro colpo al fenomeno delle frodi connesse ai bonus edilizi.

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