
SCICLI, 05 Novembre 2025 – Una svolta attesa e drammatica nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Ottaviano, il quarantenne trovato senza vita lo scorso anno nella sua abitazione di via Manenti, a Scicli. Il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Ragusa, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 44 anni, G.A., cartongessista del posto, ritenuto dalle forze dell’ordine fortemente indiziato di essere l’autore del brutale omicidio.
Il grave episodio, ricostruito dagli inquirenti, risalirebbe alla notte tra domenica 12 e lunedì 13 maggio 2024. Secondo l’accusa, Ottaviano sarebbe stato aggredito all’interno della propria abitazione e colpito con una violenza inaudita e ripetuta. Le ferite riportate erano gravissime: diverse ferite lacero-contuse, la frattura di alcune costole e un trauma cranico rivelatosi letale. L’uomo, lasciato agonizzante, sarebbe morto lentamente nelle ore successive.
Il corpo fu rinvenuto la sera seguente da un amico e da alcuni familiari, allarmati dal silenzio di Ottaviano. Entrati forzando il portone, trovarono la vittima riversa sul pavimento della camera da letto. Il contesto era singolare: l’abitazione era ordinata, senza segni di effrazione o colluttazione con estranei, fatto che escluse subito l’ipotesi di una rapina.
Le indagini, condotte con scrupolo dai Carabinieri della Tenenza di Scicli e dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa, con il supporto della Compagnia di Modica e del RIS di Messina, si sono concentrate sin da subito sulla sfera personale della vittima, che conduceva una vita da single.
L’attività investigativa, complessa e durata mesi, avrebbe infine delineato un chiaro movente passionale. G.A., attuale compagno dell’ex fidanzata di Ottaviano, sarebbe stato spinto da un mix di odio e gelosia nei confronti della vittima.
G.A., separato e padre di due figli avuti da relazioni diverse, è stato arrestato questa mattina e condotto nel carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La comunità di Scicli, già profondamente scossa dall’efferatezza del delitto, segue ora con attenzione gli sviluppi dell’inchiesta, che, con l’arresto del presunto responsabile, entra ufficialmente nella fase giudiziaria. La giustizia è lenta, ma a quanto pare, non del tutto cieca.
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