
POZZALLO, 20 Settembre 2025 – Parte oggi, sabato 20 settembre 2025, il futuro dell’eolico siciliano. Iniziano proprio oggi i lavori di “Cone penetration test” a largo delle coste di Pozzallo da parte della società “Wind Energy Pozzallo” per il dislocamento delle pale eoliche in mare aperto. La suddetta società ha demandato alla società “NEXTGEOSOLUTIONS” l’esecuzione delle indagini geotecniche che verranno eseguite per mezzo della nave da ricognizione multiuso denominata “NG Worker” di bandiera italiana. Da oggi e fino al 20 dicembre, la “Ng Worker” effettuerà diversi lavori al fine di valutare le condizioni del suolo marino nelle installazioni di turbine eoliche offshore. Con l’ingresso dell’industria eolica offshore in mercati emergenti, dove questi terreni limosi sono più comuni, è più importante che mai capire cosa fare al fine di non distruggere la fauna marina.
La Capitaneria di porto di Pozzallo fa sapere, tramite nota, che, nel periodo sopra indicato, le unità di qualsiasi genere in transito o in prossimità dell’area indicata nello stralcio planimetrico, per la parte ricompresa nelle acque del mare territoriale ricadente nella giurisdizione del Circondario Marittimo di Pozzallo (p.ti 16-19), dovranno mantenersi ad una distanza di sicurezza di almeno mezzo miglio nautico dal mezzo nautico operante, prestando massima attenzione alle segnalazioni che potrebbero essere effettuate dal bordo dell’unità impiegata nell’attività di indagine nonché adottare tutte le accortezze e le precauzioni dettate dall’arte marinaresca e da buon senso al fine di scongiurare potenziali situazioni di pericolo, evitando altresì di creare intralcio al regolare svolgimento delle operazioni in corso. Le unità navali in transito dovranno, infine, procedere alla minima velocità consentita dalle caratteristiche evolutive del mezzo necessarie per la manovra di governo in sicurezza dello stesso e, comunque, tale da non creare movimenti ondosi che disturbino il normale svolgimento delle operazioni in atto.
Il parco eolico offshore sarà formato da 54 WTG (Wind Turbine Generator), di cui 44 WTG con una potenza di 15 MW e 10 WTG con una potenza di 14 MW, per una potenza installata totale pari a 800 MW. Il modello di ogni singolo generatore è il VESTAS 236. Le WTG saranno raggruppate in stringhe che faranno capo ad una Stazione di Trasformazione e Conversione offshore (abbreviata in STC1). La STC1 trasformerà la corrente prodotta dalle torri da alternata a continua e la trasmetterà a terra tramite un sistema bipolare a ±320 kVDC (cioè un polo avrà tensione, riferita all’elettrodo di riferimento, solitamente la massa, pari a + 320 kV e l’altro polo avrà tensione, sempre riferita alla massa, pari a – 320 kV).
A terra una seconda Stazione di Trasformazione e Conversione (STC2) si occuperà di riconvertire la corrente da continua ad alternata e immetterla, attraverso un sottosistema della STC2 (corrispondente concettualmente alla Stazione Utente, in gergo SU, ma facente parte delle strutture della STC2), nella RTN di Terna S.p.A. Completano le opere onshore la realizzazione di un sistema di accumulo caratterizzato da una potenza di 200 MW, corrispondenti a circa 800 MWh, sito nel comune di Priolo Gargallo, nei pressi della SE Terna denominata appunto “Priolo” connesso alla già citata SU.
L’intero impianto è posizionato frontalmente rispetto alla costa sud-est della Regione Sicilia, in particolare nello specchio di mare indicativamente compreso tra l’isola di Malta e il comune di Pozzallo, a una distanza dalla costa siciliana di circa 41 km, corrispondenti a 22 miglia nautiche.
Pozzallo e il territorio ibleo stanno per entrare nel futuro, con future ricadute occupazionali anche per l’intero comprensorio.













