
Ragusa – “Assistiamo a una situazione di grave incertezza per i bilanci dei Comuni siciliani, a seguito della circolare del Ministero dell’Interno che ha ridotto in modo retroattivo la copertura dei costi per l’accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) dal 100% al 35%. Una decisione che mette a serio rischio la stabilità finanziaria degli enti locali e la qualità del sistema di accoglienza che, come è noto, in Sicilia e a Ragusa, rappresenta un servizio di grande importanza. Nell’isola i minori non accompagnati sono circa un quinto di quelli accolti in tutta Italia e a Ragusa oltre il 7% del totale regionale. Mentre sindaci di ogni schieramento si mobilitano per chiedere al Governo di tornare sui propri passi, dalla nostra Ragusa arriva un preoccupante silenzio. Un silenzio che cozza con la recente e importante scelta politica del nostro sindaco, Peppe Cassì, di aderire a Forza Italia, partito che è al governo sia a Roma che alla Regione Siciliana e, di fatto, corresponsabile di queste politiche che penalizzano i Comuni e il loro operato. A nome del gruppo consiliare del Partito Democratico, chiedo al sindaco Cassì di uscire da questo silenzio e di chiarire la sua posizione. Vogliamo sapere, in modo esplicito, cosa pensa di questi tagli unilaterali e retroattivi. Soprattutto, vogliamo sapere cosa intende fare concretamente. Il suo nuovo ruolo politico all’interno di un partito di maggioranza dovrebbe dargli la forza e l’autorevolezza necessarie per intervenire a tutela della nostra città e di tutti i Comuni siciliani. Non vorremmo che la scelta di aderire a un partito di governo si traduca in una rinuncia a difendere gli interessi di Ragusa.I cittadini hanno il diritto di sapere se il loro sindaco agirà in difesa della comunità o se si allineerà alle decisioni di un governo che, con un colpo di spugna, ha scaricato sui Comuni un onere economico non sostenibile.
Ci aspettiamo una risposta chiara e, soprattutto, un’azione immediata”.
Lo dichiara Peppe Calabrese, capogruppo PD al Consiglio comunale di Ragusa.