
RAGUSA, 09 Agosto 2025 – Si aggiunge un nuovo capitolo giudiziario alla complessa vicenda della casa di riposo Villa Ortensia. I legali di Margherita Di Raimondo e Salvatore Germanà, i titolari della struttura ancora agli arresti domiciliari, hanno presentato appello al Tribunale della Libertà di Catania contro l’ordinanza di rigetto della richiesta di scarcerazione, emessa lo scorso 30 luglio dal Tribunale di Ragusa.
Gli avvocati Giuseppe Lipera e Vincenza Forte sostengono l’illegittimità della permanenza della misura cautelare, adducendo la scadenza dei termini massimi. Secondo la difesa, il termine massimo di durata della misura cautelare, prima del rinvio a giudizio, è scaduto il 7 luglio 2025. Il rinvio a giudizio, tuttavia, è stato disposto solo due giorni dopo, il 9 luglio 2025. “Ne consegue che, alla data del rinvio a giudizio, la misura cautelare risultava già priva di efficacia, comportando la sua automatica e inderogabile cessazione”, si legge nell’appello.
Un’altra contestazione riguarda la presunta carenza di motivazione del provvedimento di sospensione dei termini custodiali. I legali ritengono che la motivazione sia “meramente generica e priva di riferimenti concreti”, e che il GUP non abbia indicato impedimenti specifici o comprovati che ne giustificassero l’applicazione.
Il terzo punto dell’appello si concentra sulla mancata considerazione di un’impugnazione precedente, presentata dalla difesa e non riconosciuta dal Tribunale di Ragusa. Secondo gli avvocati, questo ha aggravato ulteriormente la posizione dei loro assistiti, che restano assoggettati a una misura che ritengono priva di efficacia.
Per questi motivi, la difesa chiede l’annullamento del provvedimento e la revoca degli arresti domiciliari con l’immediata scarcerazione dei due imputati.
Margherita Di Raimondo e Salvatore Germanà si trovano agli arresti domiciliari dallo scorso gennaio con l’accusa di maltrattamenti e abbandono di incapaci. Il processo a loro carico avrà inizio il prossimo 19 settembre. Il 17 settembre, due giorni prima, il Tribunale della Libertà di Catania deciderà sull’istanza della difesa. Se l’istanza verrà accolta, i due imputati verranno scarcerati.
In precedenza, gli avvocati Lipera e Forte avevano già ricusato il GUP, ritenendo la misura cautelare eccessivamente stringente, e avevano sollevato l’incompetenza del Tribunale di Ragusa, sostenendo che la competenza dovesse ricadere sulla Corte d’Assise di Siracusa.