
SCICLI, 16 Luglio 2025 – “Accogliamo con grande soddisfazione la decisione della seconda sezione del TAR di Catania, che ha ribadito la legittimità della scelta dell’Assemblea dell’ATI di Ragusa di affidare la gestione del Servizio Idrico Integrato “in house” tramite la creazione, avvenuta il 18 maggio 2022, della società pubblica Iblea Acque SpA – dice Sinistra Italiana – .
Questa determinazione si allinea perfettamente con la volontà espressa in modo inequivocabile dalla maggioranza assoluta degli italiani nel Referendum del 2011, il quale ha sancito chiaramente che l’acqua deve rimanere un bene comune, al di fuori delle logiche di profitto”.
Il ricorso al CGA di Palermo, promosso da soggetti evidentemente interessati a mercificare un bene così essenziale come l’acqua, rappresenta un passaggio grave e inaccettabile. L’idea che interessi privati possano prevalere su quelli collettivi è una prospettiva che non possiamo tollerare. Un ente pubblico come il CGA dovrebbe, per sua stessa natura, avere il compito primario di tutelare i diritti dei cittadini, non di agevolare dinamiche speculative.
“Tuttavia, siamo pienamente consapevoli delle criticità e inefficienze che caratterizzano attualmente la gestione di Iblea Acque SpA. Queste problematiche, è bene sottolinearlo, ricadono sotto la responsabilità precisa e diretta del Consiglio di Amministrazione della società, composto dai sindaci della provincia di Ragusa. Ad oggi, il CdA ha dimostrato una preoccupante scarsa trasparenza, assenza di visione e una totale incapacità di assicurare un servizio adeguato e rispettoso dei diritti delle utenze.
Per queste ragioni, chiediamo con forza che il sindaco Marino – e con lui tutti gli altri sindaci soci della società – intraprenda iniziative concrete affinché la gestione del servizio idrico sia finalmente all’altezza delle aspettative della cittadinanza. Tra le proposte concrete, suggeriamo la convocazione di un’assemblea pubblica o di un incontro aperto, un’occasione fondamentale per dare voce direttamente agli utenti e far emergere eventuali inadempienze e disservizi, responsabilizzando una volta per tutte i vertici di Iblea Acque SpA.
L’acqua è un diritto, non una merce. E come tale va gestita: pubblicamente, con trasparenza, competenza e partecipazione”.
3 commenti su “Acqua pubblica: “Il TAR conferma la scelta di Iblea Acque SpA, ora chiediamo trasparenza ed efficienza”
In poche parole vista la soddisfazione dei sindaci e la vantata decisione del TAR, dobbiamo dire che l’acqua è pubblica ma gestita da privati. Da come viene minimizzata e addolcita l’inadempienza e la strafottenza verso i cittadini, ora ci dicono che non solo Iblea Acque continuerà la gestione, ma lo farà pure gratis.
Certo, gratis, visto che nessuno parla di oneri e spettanze che avrà questo ente. Dei debiti accumulati in pochi mesi, nessuno ne parla. Se questo Ente dicono che è pubblico, anche pubblici devono essere i profitti e le spettanze ai vari Presidenti compreso il CDA e tutto l’indotto di avvoltoi che si aggireranno intorno alla carcassa. Perchè i profitti devono esserci e possono venire solo in un modo. Ma dobbiamo essere felici dell’acqua “in house” e dobbiamo smetterla (io per primo) di dire che l’acqua è privata perchè lo dice la legge. Basta essere un tantino integrato per capire il significato di questo gargantuesco risultato.
Archiviato l’ ato ambiente Ragusa
Che ha diviso ottimi compensi agli amministratori.
Perché non riprovarci con Iblea Acque ??
Pensato detto fatto .
Solo che questa volta qualcosa è andato storto da subito
Ato ambiente per 10 anni ha diviso lauti compensi
Ible Acque si è inceppata quasi subito
Tranquilli, i nostri politici quando si tratta di sistemare le loro cose sanno come fare .
E quando si devono spendere per il territorio senza un calcolato tornaconto che lasciano a desiderare .
Adesso se la cosa non si aggiusta arriverà l’immancabile Commissario ( ma quanti commissari abilitati ha la Sicilia ? )
In tre cinque anni manderà l’iblea Acque in liquidazione, e si potrà ricominciare con qualche altro carrozzone dall’altra parte .
Que fissa si stapi a casa . Diceva mio nonno .
Mizzica chi lagna!