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Tribunali soppressi: l’assemblea di Roma rivela frustrazione e chiede le dimissioni del Sottosegretario Delmastro

Tempo di lettura: 2 minuti

Roma  – Un’Assemblea tesa e carica di delusione si è tenuta oggi a Roma, presso la sede dell’Organismo Congressuale Forense, riunendo i Comitati dei Tribunali soppressi di tutta Italia. L’incontro, volto a fare il punto su sette anni di battaglie per la Giustizia di Prossimità, ha evidenziato un profondo senso di tradimento e insoddisfazione verso le promesse governative.

L’assenza dei Sottosegretari alla Giustizia, On. Andrea Delmastro e On. Tullio Ferrante (che subentra a Ostellari), a conoscenza dell’appuntamento da tempo, ha amplificato il malcontento. A rendere ancora più evidente la distanza, la comunicazione all’ultimo istante dell’indisponibilità a partecipare anche del Vice Ministro Sen. Francesco Paolo Sisto per un “indifferibile impegno sopravvenuto”. Perfino un delegato proveniente dalla Sicilia non ha potuto prendere parte fisicamente all’evento a causa di un banale ritardo all’aeroporto di Catania, al quale non è stato consentito l’imbarco.

Il documento approvato dall’Assemblea, letto e condiviso, non lascia spazio a interpretazioni: si denunciano sette anni di “tanti incontri e promesse, tanti sacrifici, tantissime parole, ben pochi i fatti”. Le attese di un ripristino dei Tribunali soppressi, chiusi nel 2013 nell’ottica di fantomatici risparmi e maggiore efficienza, sono state disattese. Il Comitato sottolinea come gli obiettivi dichiarati di risparmio e efficienza siano “clamorosamente falliti”, generando sprechi e disservizi.

Particolarmente critica la recente inversione di rotta da parte del Ministero. Dopo aver inizialmente aperto alla possibilità di ripristini basati su “circondari più ampi”, secondo quanto dichiarato dal Sottosegretario Delmastro in precedenti incontri, l’ultima comunicazione ha parlato di una ripartenza limitata a soli quattro Tribunali abruzzesi (già in proroga per eventi sismici) e altri tre (uno al Nord, uno al Centro, uno al Sud), abbandonando i criteri oggettivi proposti dai territori. Questa scelta, definita “discrezionale” e “frustrante”, viene vista come un danno alla credibilità delle Istituzioni e un ostacolo all’accesso dei cittadini alla giustizia.

L’Assemblea ha chiesto con forza che il Vice Ministro Sisto si faccia portavoce della volontà di ricondurre le scelte del Governo ai principi originariamente enunciati. La delusione è tale che il documento approvato si conclude con una richiesta esplicita: In mancanza, il Sottosegretario Delmastro debba trarre le conclusioni dalle sue inadempienze e debba valutare le sue dimissioni – denuncia l’avvocato Enzo Galazzo, del Comitato Pro Tribunale di Modica”.

I rappresentanti dei Tribunali soppressi, pur provando un profondo senso di frustrazione, si dicono pronti a riprogrammare la loro strategia e individuare nuovi canali istituzionali, lanciando un appello affinché altri “più bravi e più forti” raccolgano il testimone di questa lunga e difficile battaglia per la Giustizia di Prossimità.

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4 commenti su “Tribunali soppressi: l’assemblea di Roma rivela frustrazione e chiede le dimissioni del Sottosegretario Delmastro”

  1. Purtroppo se a Roma non c’e’ nessuna volontà e quel barlume di speranza viene fatto tacere da individui come da Voi accennate, di sicuro tale situazione andrà ancor peggio ad incancrinirsi, pertanto il Vostro Comitato, seppur con tanta speranza, non andrà da nessuna parte affinchè ci sarà l’attuale Governo a direzionare late situazione.
    Potete metterVi il cuore in pace fino a quando non si trova la soluzione più consona con la prossima Legislatura, sempre se cambierà il colore politico del Governo. Se son trascorsi 12 anni infruttuosi, ci saranno ancora da attendere altri anni difficili da attendere, sempre se il Comitato tiene ancora duro per l’intento propositivo.

  2. In questo momento con i conti pubblici distrutti dal superbonus , non si può sperare che il governo autorizzi spese che sono state tagliate da precedenti governi , governi tecnici di sinistra,

  3. Tonino Spinello

    Potete chiedere tutte le dimissioni che volete, potete fare tutti i Comitati che volete, potete coinvolgere i migliori avvocati che volete, ma la giustizia ormai è un fattore tecnocratico, che nulla ha a che vedere con il fabbisogno dei cittadini o la vera giustizia. La cosiddetta Giustizia di Prossimità coniata di recente.
    Se vi ricordate quel famoso “atto dovuto” nei confronti dei carabinieri coinvolti nell’inseguimento dell’extracomunitario che non si è fermato al posto di blocco, ora si è passati al rinvio a giudizio del carabiniere che era alla guida. In pratica dopo averci detto che era solo un atto dovuto, ora l’agente rischia di finire in galera per avere fatto soltanto il suo dovere. Questa è una delle tante performance dei giudici e della giustizia che tanto invochiamo.
    Il sig. Giorgetti ci ha comunicato che si apprestano ad una legge di bilancio in cui saranno richiesti “sacrifici a tutti” e quindi escludo che qualcuno sia interessato ad un tribunale. Poi se dobbiamo comprare le armi per fare guerre immaginarie, allora scordatevi il tribunale di Modica. Forse come deposito di munizioni lo riaprirebbero.
    Centinaia di miliardi per comprare armi e poi non hanno un miliardo per la sanità o la giustizia perchè possa farmi un’ecografia o avere un atto giudiziario in tempi umani. I personaggi sopra citati queste cose le sanno e infatti si sono dichiarati latitanti con scuse infantili se non disgustose.

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  4. @Spinello ha dimenticato di scrivere parolacce e insulti omofobi, scusi se la richiamo ma questo commento non è da lei❤️

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