
Rosalba Dell’Albani è morta per un unico colpo alla carotide che è stata recisa quasi completamente, che la ferita ha lasciato un segno come una “elle” invertita, che non c’erano segni di difesa, che la ferita era mortale, che la donna è svenuta in pochi secondi a causa della forte emorragia e poi ha perso la vita nel giro più o meno di 10 minuti. Lo ha ufficializzato il medico legale modicano Giorgio Spadaro, consulente tecnico d’ufficio, che effettuò l’autopsia sul corpo della povera donna uccisa dal cognato Mariano Barresi, oggi accusato l’omicidio pluriaggravato, il 4 marzo dell’anno scorso a Giarratana. Davanti alla Corte di Assise di Siracusa (presidente Tiziana Carrubba, a latere Carla Frau), il CTU ha anche detto che l’arma sequestrata è compatibile con la ferita, ma che lui non l’ha valutata, quindi non ce l’ha avuta mai in mano e non può avere la certezza che fosse quella. Il medico legale ha chiarito anche che la vittima certamente era in posizione sdraiata.
Il processo riprenderà l’undici giugno per l’audizione di tutti i residui testimoni della lista dell’accusa: le figlie, il genero e due nipoti. In quella data si terrà anche l’esame dell’imputato, il quale ha preannunciato tramite il proprio difensore, l’avvocato Sergio Crisanti, che per la prima volta sarà presente in aula.