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Come “Canto del cigno” nella Modica Alta che muore

Tempo di lettura: 3 minuti

Sabato 26 marzo scorso, per partecipare all’ottima iniziativa di Giada Ragusa di avviare la costituzione di una biblioteca nei locali della sezione cittadina della meritoria associazione Auser,  a due passi da Piazza San Giovanni, dopo tre giri in macchina in tutta l’area che insiste attorno alla,(Via Roma, Corso Principessa Maria del Belgio, la Chiesa Santa Maria del Gesù, Via Gesù, Via Don Bosco), l’attuale urbanistica mi ha concesso di parcheggiare l’auto nei pressi del circolo didattico Piano Gesù, erano le  17.

Una mia parente, seduta vicino, mi ha raccontato che non potendo permettersi di camminare molto, per motivi di salute, ha dovuto chiedere l’aiuto della figlia con funzioni di tassista. Io stesso se con amici dobbiamo raggiungere Piazza S, Teresa ci diamo appuntamento nello slargo adiacente al Parco S. Giuseppe U Timpuni per salire con una sola macchina.

Ovviamente c’è chi risolve il problema in maniera più sbrigativa: rinuncia ad andare a tali eventi.

Ma proprio mentre, tra una poesia e l’altra, gustavo il piacere di quell’incontro con la cultura, con i sentimenti e  con le emozioni, mi chiedevo fino a quando potranno essere prese iniziative, in Modica Alta, come quelle di Giada Ragusa con l’obiettivo di poter andare anche oltre “La biblioteca di quartiere”. Perché? È presto detto!

Modica Alta è stata chiusa dalla Politica in una logica di quartiere, mai oltre. Ed è in tale logica che ha subito, come in una cittadella, l’avvento dell’auto,  in guisa che in totale assenza di provvedimenti strutturali collegati a tale avvento, man mano che i suoi abitanti si sono dotati di auto, non disponendo di garage proprio, hanno dovuto consumare lo spazio pubblico disponibile per parcheggiarle. E’ stato quindi, del tutto naturale che man mano che il parco auto degli abitanti di Modica Alta aumentava,  di contro diminuiva lo spazio disponibile per le auto dei residenti, avviando il conseguente processo di espulsione da Modica Alta dei suoi abitanti; fino all’equilibrio attuale in cui il rapporto “case abitate” e “case chiuse” è determinato dalla quantità di parcheggi disponibili.

Tutto questo ha generato un sistema chiuso che non sopporta immissioni al punto che si può paradossalmente dire che oggi Modica Alta resiste perché ha molte case chiuse o da restaurare e le promesse  dei politici, “per fortuna”, non vengono mantenute.

Lo spazio pubblico esistente a Modica Alta è coperto solo dalle auto dei residenti e di chi li lavora; più si volessero creare servizi e con essi attrattori di traffico, più tempo si dovrebbe girovagare alla guida di auto per… partecipare ad una conferenza all’Auser.

Le banalità di queste considerazioni trovano una loro origine nella mediocrità della classe politica della Modica repubblicana che non ha mai pensato ai parcheggi ma pensa, tutt’ora di creare attrattori di traffico magari, per esempio,  destinando a “Palazzo delle associazioni”  il  Palazzo Denaro Papa di Piazza San Giovanni;  un po’ come un genialissimo professionista che pensasse di ubicare un supermercato nei pressi della chiesa di Santa Lucia in contrada Costa o presso la chiesa di S. Andrea. Sono queste le condizioni in cui è controproducente creare ulteriori servizi nell’urbanistica degradata di Modica Alta se prima non si liberano le strade dalle auto dei residenti.

Altro che promozione turistica: in uno scenario di questo genere si comprende come le iniziative culturali non possono mai superare il livello di quartiere e come sarebbe necessaria la creazione di quel fronte culturale che ha proposto l’ing. Giovanni Savarino (Si veda il mio precedente articolo in ricordo di Piero Vernuccio) mobilitando tutte le realtà culturali esistenti sul territorio per attivare un processo di studio e proposte culturalmente disincantate.

E’ questa l’unica via per realizzare “La Modica dei Modicani” come condizione essenzialmente propedeutica alla “La Modica dei turisti”.

Sono questi gli ambienti di vita comunitaria in cui bisogna intervenire perché ogni iniziativa culturale provochi effetti duraturi rispetto a quelli sterili attuali, che tali rimangono nonostante il lodevole impegno e sensibilità di chi li organizza, altrimenti le stesse visite guidate diventeranno tristi “Canti del cigno” nella Modica che muore.

Più si insiste nel preferire i pannicelli caldi ai “Parcheggi meccanizzati di micro zone” meno Modica Alta sarà abitata. Più posti macchina i partenti lasceranno ai non residente e ai turisti, più quest’ultimi potranno sciamare nelle sue strade finalmente deserte come ascoltando dal megafono della guida turistica il canto del cigno della Modica Alta che fu

Nota: questo discorso, pari pari, si può fare per altri quartieri della nostra Modica.

 

 

 

 

 

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13 commenti su “Come “Canto del cigno” nella Modica Alta che muore”

  1. Apprezzo il suo appunto ma vorrei aggiungere che la colpa non è solo dei politici ma anche dei residenti che raramente hanno alzato la voce per far valere i propri diritti. Modica alta è fatta così, dateci San Giorgio e il colleggio e per noi va bene così!!!

  2. Modicaltese ‘cca scorcia

    Purtroppo anche alla Sorda e a Modica Bassa (ed aggiungo a Marina di Modica) non ci sono parcheggi. Mancanza forse di piani regolatori efficaci? Disinteresse totale delle amministrazioni pubbliche?

  3. @Cicciorock Non so cosa avrebbero potuto fare gli abitanti. Io credo che il vero problema è che è assente in tutti il pensiero delle grandi opere. E’ vero anche che se io ho impiegato appena un rigo per indicare i micro “parcheggi meccanizzati di quartiere” di contro è molto impegnativo realizzarli e la politica, in una logica propria di questa democrazia,che non riesce a progettare nulla che richieda tempi di realizzazione che vadano oltre la propria sindacatura: ai fini elettorali frutta di più coprire le buche.
    Così in maniera indolore Modica alta muore trasferendo i suoi abitanti altrove e nel frattempo si si parla di opere che o vengono proposte per propaganda solo elettorale e quando si realizzano sono destinate a finire perché la struttura urbanistica circostante le soffoca. Così diviene facile prevedere che “Il Palazzo delle associazioni” a San Giovanni morirà come è morta l’Università San Martino mentre l’albergo dei poveri sarà il nostro Ponte di Messina per fantastiche proposte di sviluppo come avviene da sempre.
    Ho si mettono solo ed esclusivamente i parcheggi come primo progetto oppure è tempo perso

  4. È tutta Modica che ha una concezione urbanistica che rende difficile soddisfare le moderne esigenze come si vorrebbe.. non è facilmente possibile….. Si parla, si attacca sempre la politica ma non si concedono idee concrete risolutive alle problematiche. Le difficoltà dei quartieri sono rilevanti…. non accessibili facilmente alle auto vuol dire, forza maggiore,che si intasano le postazioni veicolari
    disponibili più facili. Le difficoltà più importanti sono quelle primarie, quale può essere portare la spesa in casa, oppure un soccorso sanitario…che si fa? Si incolpa la politica perché non risolve l’intreccio delle scale che caratterizzano i quartieri? Piuttosto se Modica va a rilento è per la mancanza di servizi adeguati e sufficienti ai cittadini come ai turisti. Più consapevolezza e meno critica a basso costo!

  5. Floreana Modica

    Forse ,si potrebbe pensare a collegamenti seri,puntuali con piccoli pulman ,per riuscire a lasciare un po’ le nostre amate autovetture a casa .

  6. Giuseppe Iemmolo

    A modica alta, dietro la chiesa di s.giovanni, c’è un appezzamento di terreno di circa 6.000 metri quadrati, tutto pianeggiante, da una vita bloccato in quanto destinato a PARCHEGGIO ma, ad oggi, uno straccio di progetto non è andato a buon fine.
    Pare che qualche anno fa ne era stato presentato uno che non è stato FINANZIATO PERCHÉ PRESENTAVA DEGLI ERRORI.
    Intanto i proprietari dei 6.000 metri quadrati di terreno pagano le imposte e le tasse e non riescono a monetizzare.
    LE VERGOGNE di modica.

  7. La causa di tutti i disagi che modicani e non incontrano rispetto ai parcheggi (ormai insufficienti anche nella zona delle scuole, alla Sorda) è dovuta (anche) alla mancanza di mobilità alternativa. Basterebbe dotare la città (tutta e sempre) di un servizio di autobus efficiente, con mezzi piccoli ma frequenti. Piano piano la cittadinanza si abituerebbe a lasciare a casa l’auto (e fare due passi).
    Gli stranieri che vengono a Modica restano sempre allibiti di fronte alla impossibilità di usare i mezzi pubblici per spostarsi tra le varie zone della città!!

  8. Giandomenico Fraccia

    Emh, se non ricordo male , nei primi anni ottanta si parlava di un ambizioso progetto , che allora mi appariva un po’ folle , oggi quai normale : una funivia con navetta per collegare la collina del pizzo con monserrato.

  9. Sono stato sempre convinto che la responsabilità ultima degli accadimenti in una società è da attribuire ai cittadini, ma in questo caso, considerata la struttura urbanistica della città di Modica, considerato il fatto che sia articolata su diversi livelli… in questo caso sarò più clemente nel giudizio.
    Vede signora Floreana, la sua idea è assolutamente condivisibile, ma non ho visto in questi decenni, gli ultimi in particolare nessuna amministrazione puntare sulla mobilità offerta da mezzi pubblici.
    Invece, possiamo ben osservare che proprio al contrario, gli amministratori non hanno considerato nessuna soluzione, nessun tentativo di viabilità alternativa a parte un paio di budelli strettissimi e realizzati senza nessun logica di tecnica costruttiva, alcune rotatorie poste in modo imbarazzante, una mega-giga-enorme rotatoria che ha spezzato il percorso della ss115 senza alcuna logica e per la quale nessuno si è accorto della gravità della realizzazione, lottizzazioni nelle poche aree rimaste ma edificate selvaggiamente che hanno stradine minimali e risibili.
    Se gli amministratori non sanno che fare, neppure gli “intellettualoidi modicani” fanno niente, anzi si accaniscono contro i mostri del passato senza vedere i mostri del momento… a questi ultimi penseranno poi i nostri figli, o almeno, per chi rimarrà.
    Ottima, come ho già scritto, l’iniziativa della creazione di un fronte culturale che ha proposto l’ing. Giovanni Savarino e come portato avanti dall’articolista signor Carmelo Modica, anche se purtroppo fuori tempo, sia perchè non esistono più risorse economiche ma solo debiti, sia perchè le storture sono ormai irrimediabili, finito il “canto del cigno” per Modica… arriverà il tempo del rimpianto.
    Buon giovedì Santo a tutti.

  10. Tutti a menare il cane per l’aia!
    Il problema è vecchio, risale ad alcuni decenni fa.
    Si è scelto di non avere un Piano Regolatore, un Piano della Viabilita, OBBLIGATORI per Legge (> 50.000 abitanti ).
    La soluzione è semplice quanto utopistica: azzerare l’UTC, da funzionari e dirigenti.
    A questo aggiungere la carenza, oramai penosa, di un organico di Polizia Municipale ridotta all’osso.

  11. Modica è una città molto particolare , antichissima ,costruita in un territorio quasi unico per questo è bellissima, era perfetta quando si ci spostava a piedi o dorso d’asino, quartieri bellissimi stradine che sono un amore scale a non finire chi ti portano ovunque, non esistono vicoli ciechi ,solo rue per chi capisce il modicaltese, questa è Modica, secondo voi questa Modica può fare spazio ai Suw , penso proprio di no, è così e così deve restare almeno che si cominci a spianare pezzi di quartiere per far posto alle macchine (una per ogni componente della famiglia) , allora ?? Primo potremmo vedere cosa hanno fatto altre città come la Nostra per risolvere il problema degli spazi e del traffico cittadino. Non dimentichiamo che Modica è destinata a diventare una città turistica di primaria importanza (l’UNESCO, montalbano, la cioccolata , ecc ecc) le macchine si devono adeguare a Modica e non il contrario , non si trova parcheggio a Modica Alta. Non c’è ne stato mai , e forse anche per questo che ormai vie importanti che una volta erano piene di negozi ora sono una desolante vista di porte chiuse .
    Non credo in nessuna facile soluzione per Modica, distanze importanti, sali e scendi non adatti alle biciclette, non è pansabile una metropolitana, un trenino di superficie neanche, camminare a piedi? Una volta , solo parcheggi esterni e navette , per fare questo bisogna chiedere al traffico i centri storici di Modica, non potendo usare la macchina piano piano si ci abitua , ma sono scelte importanti chi avrà il
    Coraggio e la determinazione di farle ?

  12. Forse ci scordiamo dei piccoli veicoli elettrici, in Cina ne stanno costruendo di tutte le forme, a due , a tre e quattro posti, questi presi a noleggio o gratuiti, potrebbero aiutare i turisti , ma anche i residenti…

  13. @Vincenzo, per costituire un “Fronte culturale di studio e proposte” non ci vogliono soldi, basta un pò di buona volontà

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