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“Lo stabilimento bruciato” sfida il maltempo e resta ancora in piedi

Tempo di lettura: 2 minuti

(Foto del 10/02/2023, 10:15)

La Fornace Penna, nonostante il maltempo, è ancora in piedi con tutta la sua imponenza e bellezza. A seguito delle ultime notizie dove si riportava la caduta definiva dello “stabilimento bruciato” di contrada pisciotto, molti appassionati e residenti hanno sfidato il maltempo che nelle ultime ore sta colpendo la punta più a sud della Sicilia, per andare a verificare di persona le condizioni della vecchia fornace, divenuta simbolo della serie tv del Commissario Montalbano. Lo “stabilimento bruciato”, con la sua storia centenaria, negli ultimi anni è stata motivo di molti dibattiti e appelli per la sua salvaguardia e messa in sicurezza, non ascoltati dai politici del momento, che spesso hanno deciso di fare orecchie da mercante e voltarsi dall’altra parte, contribuendo all’erosione di un preziosissimo gioiello di archeologia industriale. Fortunatamente, a crollare ieri per causa delle forti raffiche di vento che hanno raggiunto gli 80 km/h, non è stata tutta la struttura ma solo una parte. Insomma, quello di ieri era solo un falso allarme lanciato da un cittadino e riportato da molte testate giornalistiche, con la speranza di aver smosso gli animi di chi dovrebbe proteggere la storia della nostra comunità, prendano a cuore il ripristino di un luogo divenuto simbolo di un pezzo della Sicilia, molto spesso dimenticata e abbandonata a se stessa.

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5 commenti su ““Lo stabilimento bruciato” sfida il maltempo e resta ancora in piedi”

  1. E comunque prima o poi succederà!
    Tanto a chi importa un monumento simbolo di archeologia industriale. A chi importa la sua storia e a quante persone ci hanno lavorato.
    Magari sarà dichiarato pericoloso e verrà abbattuto prima che lo faccia il tempo, e magari ci faremo un bellissimo albergo. La sovrintendenza sicuramente approverà il progetto in quanto il tutto sarà costruito emulando il vecchio “stabilimientu abbruciatu”.
    Che dite, sto dicendo stronzate?

  2. Grazie per questa “meravigliosa”notizia fake. Da una testata giornalistica ci sia aspetta che la notizia sia verificata.
    Naturalmente il “giornalista” di turno ieri si sarebbe bagnato ma la notizia avrebbe avuto un bel giro di visualizzazioni.
    Comodo essere giornalisti così.
    La prossima volta verificate, come ha fatto qualche cittadino stamattina.
    Magari speriamo di non dover leggere che questa notizia che nel frattempo potrà purtroppo vera, ma la prossima si chiede più attenzione.

  3. Va protetto e restaurato un po’. Attirerebbe molti turisti di quelli sani, quelli che apprezzano la bellezza, non i cafoni arricchiti da albergo di superlusso.

  4. Sig. Spinello. D ‘ accordissimo con lei, anzi rilancio: non è che chi ha diffuso la notizia di ieri, dove si sperava di smuovere gli animi di chi dovrebbe protegge un patrimonio del territorio, non abbia dato, inconsapevolmente, l’ idea a qualche facoltoso imprenditore senza scrupoli ad “aiutare” madre natura al prossimo soffio di vento?

  5. Tantissimi imprenditori hanno pensato ad investire ed utilizzare l’immagine della fornace per realizzare qualcosa, ne sono certo, ma esistono norme tanto stringenti che non hanno consentito di fare nulla, solo parole, parole.
    Forse, un po’ di llibertà ed un “intelligente” indirizzo politico, un indirizzo che orientasse gli imprenditori affinchè l’antico edificio simbolo di un territorio, potesse essere messo in sicurezza, affinchè “u stabilimientu abbruciatu” potesse essere restaurato quanto basta per evitare il rischio di disastrosi crolli, forse un po’ di questo sarebbe utile, e magari lasciare la possibilità di riguadagnare un po’ di ordinato turismo, non molto, ma qualcosa, come esiste in tante zone lì vicine, tipo… chessò, Baia Samuele poco avanti, Marsa Siclà.
    Niente è gratuito in questo mondo.
    E invece no, invece leggiamo solo ondate di insulti di “intransigenti” del no a tutti i costi, ma niente di propositivo, solo urla e scandalo, solo il terrore che possa crollare e la richiesta di soluzioni, anche se qualsiasi soluzione non supererebbe il vaglio di quella intransigenza.
    E poi, come terrificanti nenie leggo i “soliti” lamenti dello sfascio, i lamenti di chi prevede la distruzione per poter dire, io lo avevo predetto… poveretti… potremmo spiegare loro che questo lo sanno anche le capre che vanno a pascolare nelle pietraie adiacenti, non servono sapienti e scienziati, servono proposte e soluzioni. Io per alcuni la proposta l’avrei, andare a ricamare le “torte” con eterni nuvoloni neri.
    Buona domenica e buona riflessione a tutti, non si otterrà niente se non si fa niente… eppure sembrerebbe logico.

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