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Modica. Festa dell’albero nel giardino di Santa Maria del Gesù

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Quest’anno la “Festa dell’albero” di Legambiente è stata celebrata anche a Modica, nel complesso monumentale di Santa Maria del Gesù. Sabato mattina, nella lingua di terra adiacente la chiesa, dove sono già in corso i progetti “API” (Agricoltura Per l’Inclusione) e “Vicinale” (percorsi didattici e di agricoltura sociale) con l’obiettivo di ricreare l’orto giardino sicuramente presente ai tempi in cui il convento era abitato dai francescani minori osservanti, sono stati piantati dieci nuovi alberelli, tre alberi e una serie di siepi di erbe aromatiche officinali.
L’iniziativa ha visto la collaborazione e la partecipazione del circolo di Legambiente “Il Melograno” di Modica, dell’associazione LAP, presieduta da Francesco Lucifora (associazione che gestisce il complesso monumentale), dell’associazione RimboschiAmo con Luca Lo Presti, della divisione “Piante & Passione” del vivaio ECOFABER e dei progettisti dei progetti API e Vicinale.
“Siamo contenti del risultato – dichiara Lucifora – perché durante la mattinata abbiamo registrato l’adesione all’iniziativa di tanti cittadini e soprattutto molti giovanissimi che non hanno avuto alcun timore di sporcarsi le mani, letteralmente, per zappare un po’ di terra e piantare siepi e alberelli. Come associazione Laboratorio Autonomo Potenziale siamo stati felicissimi di ospitare la festa dell’albero che si inserisce perfettamente nel quadro delle iniziative già previste a Santa Maria del Gesù per restituire alla fruizione pubblica un terreno che, altrimenti, rischierebbe l’abbandono e di attirare incivili sempre in cerca di un luogo dove far sorgere microdiscariche. La nostra missione è far sì che l’intero complesso sia davvero un patrimonio, una risorsa per la comunità di Modica Alta e per l’intera città. Confidiamo che il ripetersi di iniziative di questo tipo, sia per quanto riguarda l’agricoltura sociale o le campagne di sensibilizzazione, sia quelle culturali che sono continuamente ospitate all’interno della chiesa e del chiostro, servano sempre più a considerare il convento un luogo da preservare e – conclude Lucifora – far diventare il centro di una rivoluzione urbana che punti all’aggregazione e alla socializzazione”.

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