
Il marittimo pozzallese Giovanni Bruno con moglie e figlia sono, finalmente, a casa dopo la fuga dalla guerra in Ucraina. I tre sono atterrati martedì all’aeroporto Falcone e Borsellino a Palermo.
Il giorno prima erano riusciti a passare la frontiera dall’Ucraina dopo un viaggio lunghissimo da Kherson fino ad Odessa, grazie al suocero che li aveva accompagnati in macchina coraggiosamente nonostante la legge marziale in vigore non permettesse agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese. Poi l’incontro con il giornalista di Radio Rai Simone Zazzera che li aveva portati con sé fino a Palanca, tra l’Ucraina e la Moldavia, dove poi la giovane famiglia era riuscita a salire su un bus fino ad Husi, in Romania.
“Abbiamo pensato di non farcela più di una volta – dice l’uomo -. Soprattutto al primo posto di blocco che abbiamo incontrato durante il viaggio verso la Romania. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutati. E anche chi ci ha sostenuto dall’Italia. Ho sentito la vicinanza dei miei concittadini. Ci sono tanti italiani in Ucraina che contattano la Farnesina, ma al momento non c’è via di fuga. La situazione a Kherson è peggiorata”.