
Circa 25 milioni di studenti tornano in classe per iniziare di persona l’anno scolastico 2021-2022, dopo quasi un anno e mezzo di scuole chiuse a causa della pandemia, ha riferito il presidente Andrés Manuel López Obrador. Ma non in tutti gli Stati: In alcuni il ritorno in classe sarà scaglionato, con un modello educativo ibrido, che combina lezioni frontali con l’apprendimento a distanza, con un limite del 50 per cento di studenti per gruppo, e routine sanitarie che stabiliscono lezioni di non più di 45 minuti, per ventilare l’aula. In altri enti il bando è generale, come a Città del Messico, che chiedeva l’apertura di oltre 4.000 scuole e lezioni per 1,2 milioni di studenti dell’istruzione di base, che devono rispettare i protocolli sanitari elaborati dalle segreterie sanitarie (SSA) e Istruzione pubblica (SEP). Tuttavia López Obrador pur accogliendo con favore il ritorno alle lezioni frontali, ha ricordato che rimane comunque volontario. “Nessuno sarà costretto ad andare a scuola”, ha spiegato il presidente, aggiungendo che sarà la decisione dei genitori se mandare o meno i loro figli a scuola. Le linee guida stabiliscono il rispetto di specifici comportamenti tra i quali il rispetto della distanza e il distanziamento di 1,5 metri da un banco all’altro. Sarà fatto obbligo a tutti i minori di età superiore ai sei anni di indossare sempre la mascherina, di lavarsi costantemente le mani ed è severamente vietato toccare, utilizzare o prestare qualsiasi materiale per uso personale, sia esso una matita, una gomma o un temperamatite .












