
“Ci risiamo. Per l’Agenzia delle Entrate semplificazione è sinonimo di complicazione. Ormai siamo stanchi di continuare a denunciare le incoerenze tra il dire della politica e il fare dell’amministrazione. Avevamo sperato ed applaudito al discorso di insediamento del premier Draghi sulla sburocratizzazione e sulle semplificazioni ma anche questa volta tutto si è frantumato alla prima vera scadenza fiscale. È illogico che si continuino a richiedere informazioni ai contribuenti di cui l’AdE non solo è a conoscenza ma addirittura risulta esserne l’ente erogatore come i vari bonus che adesso si trasformeranno in veri e propri boomerang. Infatti, le sanzioni e gli interessi sono dietro l’angolo o addirittura si potrà verificare la restituzione degli stessi se per caso si sbaglia a compilare il quadro Ru che ha visto moltiplicare le istruzioni riguardanti l’inserimento dei bonus”.
Così il presidente di Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino, rispetto alle dichiarazioni 2021 con il modello da compilare, dunque riferito all’anno del Covid, che risulta essere una vera e propria montagna da scalare. “Se il primo esempio delle promesse semplificazioni del nuovo corso della pubblica amministrazione, in particolare dell’amministrazione finanziaria, è rappresentato dai modelli dichiarativi 2021, saremmo tentati di invocare il ritorno al passato”. È questo, a sua volta, il commento a caldo del presidente Anc Marco Cuchel, di fronte alla mole di pagine, istruzioni e codici di cui si compongono le dichiarazioni “pandemiche”. Le pagine sono aumentate e ora sono ben 366, il solo quadro Ru conta 64 pagine di istruzioni e oltre 100 codici tributo da verificare e selezionare. “Non vi è alcun motivo” prosegue Cuchel “di dover richiedere l’inserimento in dichiarazione dei redditi delle informazioni relative ai crediti d’imposta o bonus previsti in tempo Covid, in quanto comunque risultano tracciati dai modelli F24”.
Inoltre, a fronte dell’assurdità della richiesta ai contribuenti di inserire in dichiarazione i contributi a fondo perduto ottenuti, in primo luogo perché non vanno ad influire sull’imponibile e poi perché questi dati sono tutti già in possesso dell’amministrazione finanziaria, Anc chiede un tempestivo intervento di opportuna modifica dei modelli. Ma il vizio di richiedere inutili adempimenti e informazioni non si ferma qui: nonostante le quattro nuove cause di esclusione dagli Isa per altrettante tipologie di contribuenti, l’amministrazione finanziaria anche a questi soggetti richiede comunque la compilazione e l’invio del modello. Anc ha chiesto già, lo scorso gennaio, una tregua dagli Isa per gli anni 2020-2021 che riguardi tutti i contribuenti di questo biennio tragico, nel quale gli attori economici hanno bisogno di tutto, tranne che di ulteriori complicazioni. Si potrebbe prevedere, eventualmente, l’adempimento come facoltativo per poter usufruire, da chi lo ritiene opportuno, del sistema premiale.