
Dopo avere analizzato l’andamento delle vaccinazioni nella città di Ragusa, con particolare riferimento a quanto accade quotidianamente all’hub dell’ex ospedale Civile, il Comibleo, il comitato spontaneo di volontariato formato da cittadini residenti a Ibla, ha avanzato una formale richiesta alla direzione strategica dell’Asp. “Sarebbe interessante comprendere – spiegano dal Comibleo – come mai non sono state approntate altre postazioni per la vaccinazione anticovid, suddividendo i cittadini per le varie categorie, eliminando completamente gli assembramenti e i pericoli ad esso connessi. E poi ci lamentiamo della crescita dei contagi, critichiamo i giovani che si radunano mentre l’Asp e il Comune di Ragusa sembra non si rendano conto che, in questo modo, si rischia di contribuire alla diffusione del virus, nonostante la presenza della polizia locale e della caserma dei carabinieri proprio di fronte al Civile dove, purtroppo, gli assembramenti risultano essere all’ordine del giorno”. Il Comibleo, però, in maniera propositiva, indica all’Asp quali potrebbero essere alcune strutture pubbliche presenti in città che si prestano benissimo a tale scopo e dove, tra l’altro, insistono ampi parcheggi. “Oltre all’ospedale Civile, tuttora attivo, e al Giovanni Paolo II – è chiarito – potrebbero essere l’ospedale Maria Paternò Arezzo, l’ospedale G. B. Odierna, la scuola dello sport con annesso palazzetto dello sport di contrada Selvaggio, la palestra Bellarmino, la palestra di via Aldo Moro, il palazzetto dello sport di via Zama, il teatro Tenda, per non parlare delle numerose strutture private in atto non funzionanti quali cinema e teatri”. Sempre a proposito di Sanità, Comibleo fa un’altra segnalazione che, stavolta, ha a che vedere con la farmacia territoriale di via Paestum a Ragusa a cui si rivolgono i pazienti di tutta l’area provinciale. “Purtroppo – chiariscono da Comibleo – nonostante la disponibilità del personale addetto alla consegna dei presidi sanitari, prendiamo atto di come lo stesso sia insufficiente ad erogare il servizio ai numerosi utenti che ogni giorno si presentano e che formano una lunga fila. Ci siamo informati e ci è stato chiarito che rispetto al normale organico che dovrebbe essere costituito da sei unità, attualmente sono soltanto due quelle operative e che si danno da fare per cercare di fornire risposte. Ecco perché invitiamo il manager Aliquò a valutare con attenzione la segnalazione, a verificare la fondatezza della stessa e a muoversi di conseguenza per assicurare che il servizio, come purtroppo sta accadendo, non accusi defaillance. Stiamo parlando di un servizio indispensabile teso a garantire, soprattutto, le fasce più deboli della popolazione”. E, a questo proposito, il Comibleo, così come già fatto in passato da numerosi residenti, torna a ribadire la necessità di istituire una guardia medica a Ibla non solo per i residenti ma anche per i numerosi visitatori che solitamente, prima della pandemia e si spera anche dopo, affollavano le viuzze e gli scorci caratteristici del quartiere. “La guardia medica a Ibla – è detto – è stata soppressa nel 2002. E, da allora, l’antico borgo cittadino deve ricorrere all’erogazione di servizi sanitari da parte degli ospedali senza che ci sia un monitoraggio più attento su questo fronte”.