I 102 migranti sbarcati oggi con un gommone a Pozzallo, sono stati trasferiti temporaneamente per il periodo di quarantena di 15 giorni e in attesa di essere ricollocati altrove, in una struttura in gestione alla Prefettura in c.da Cifali, in territorio di Ragusa, ma a pochi chilometri da Comiso. Sono tutti uomini in apparenti buone condizioni, di cui 35 minorenni. Il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì si è personalmente recato nella struttura, che risulta isolata, recintata e presidiata dalle forze dell’ordine. La situazione è sotto controllo. Ritengo ineludibile, dichiara il Sindaco di Ragusa, prestare soccorso a chi rischia la vita, in balia delle onde e di criminali mercanti di uomini, ma certo non è questo il momento di usare le strutture di prima accoglienza del territorio. Non in questo tempo di difficoltà e di tensione, non quando sono chiesti a tutti limitazioni e sacrifici per contrastare un pericolo invisibile e mortale, non quando le forze dell’ordine e le Asp sono impegnate a gestire una crisi che ha riflessi sanitari, sociali ed economici devastanti. Altri sbarchi sono previsti con la bella stagione e il mare calmo. D’intesa con il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, annuncia Cassì, supportiamo la soluzione proposta dal presidente Musumeci: quella cioè di ospitare i migranti provvisoriamente per il periodo di quarantena, in navi all’uopo allestite e, pare, già disponibili. Non possiamo subire questo ulteriore carico e questa occasione di allarme sociale. Il Governo si adoperi subito al fine di evitare tensioni che al momento noi sindaci non riusciremmo a gestire. Si tratta di soluzione di buon senso, che tutela tutti: migranti, operatori, cittadini, forze dell’ordine. Nessuno pensi di ignorare e scavalcare le istanze del territorio. Una soluzione tempestiva e in linea con tutti i parametri di accoglienza è a portata di mano. Non un minuto può essere perso, non una esitazione deve esserci in questi momenti.

1 commento su “Trasferiti nei pressi di Comiso i migranti sbarcati a Pozzallo”
La determinazione, in questo momento difficile, è d’obbligo. Bravo Cassì.