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Arriva da Pavia. Modicana ricoverata al “Maggiore”: è positiva

E’ una donna di Modica, l’ultima ricoverata all’Ospedale Maggiore di Modica, perchè positiva al coronavirus. La donna di 74 anni è arrivata domenica da Milano, all’aeroporto di Catania, poi si messa in auto quarantena in una abitazione singola. Si è quindi sentita male ed è stata ricoverata presso la divisione di Malattie Infettive.

TUTTO CIÒ È SCANDALOSO.

Un fatto gravissimo che rischia di avere pesanti conseguenze nella nostra comunità. Alla faccia dei proclami e dei divieti oggi una cittadina Modicana è evasa dalla quarantena in Lombardia e comodamente in aereo ha raggiunto Catania, da lì In taxi a Modica. Stamattina è stata ricoverata in gravi condizioni al Maggiore di Modica. E’ stata denunciata per attentato alla salute pubblica. In queste ore stiamo ricostruendo la mappa dei suoi spostamenti ed i contatti avuti

Pubblicato da Ignazio Abbate su Martedì 24 marzo 2020

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8 commenti su “Arriva da Pavia. Modicana ricoverata al “Maggiore”: è positiva”

  1. Scusate, non voglio mettere il dito nella piaga… sarebbe possibile in qualche modo fare il tampone al tassista per capire se è stato contagiato o meno, e rendere pubblico il risultato?
    Per la signora 70enne.. beh.. se ha avuto la forza fisica di fare quel che ha fatto avrà anche la forza di starsene 12 anni in carcere.

  2. Buonasera,
    Ci costringo a rimanere a casa, a chiudere le nostre attività fino a quando non si sa, ad uscire solo per andare a fare la spesa in supermercati incuranti delle norme che regolano li momento. E dobbiamo ancora sentire che oggi 24 marzo 2020, con migliaia di morti alle spalle, una signora proveniente da una delle zone più colpite, decide di tornare a casa facendo il giro d’Italia e facendosi venire a prendere da un taxi all’aeroporto.
    Senza dubbio ci sono dei responsabili lei caro sig. Sindaco lei ha il dovere di trovarli. Perché fare il bene della collettività è rispettare le regole soprattutto in questo momento in cui abbiamo perso la libertà ma dobbiamo recuperare il rispetto per le REGOLE.

  3. Verrebbe da ridere ma tutto è terribilmente serio e pericoloso.
    In Italia, la stessa Italia che combatte eroicamente contro questa pestilenza, nelle corsie degli ospedali come nelle segregazioni domestiche, c’è ancora spazio per la meraviglia.
    La signora, giunta incredibilmente a destinazione avrà pensato (come Sandro Bajini): “avrei voluto essere invisibile e ignoravo di esserlo.”
    E a noi attoniti, al cospetto della veneranda età della protagonista e del rigore che ha permesso lo svolgersi di questa storia, non resta che pensare, con non poca preoccupazione (come Oscar Wilde), che: “esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori.”

  4. Vogliamo il nome di questa idiota perché alla luce di quello che ha fatto e che potrà fare noi cittadini dobbiamo salvaguardarci

  5. Ma quale carcere e carcere, la signora deve pagare una multa salata e risarcire i danni, semplicemente. Lo Stato e quindi noi cittadini pagheremo tantissimo da tutte queste assurde disattenzioni e credo sia giusto che fintanto sia possibile chi ha sbagliato paghi, dia un contributo allo Stato, così anche la figlia potrà comprendere che occorre essere attenti nella vita (lei capirà sicuramente). Buona salute comunque alla signora.

  6. Una delle prime volte che sento dire, nella mia vita, che una persona del Nord sia venuta a farsi curare in una struttura sanitaria del Sud.

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