Lo sciopero dei lavoratori dell’Igm in questi giorni ha messo in evidenza tutta la drammatica situazione finanziaria che interessa i dipendenti della società, ai quali non sono state erogate ben tre mensilità, ma anche dei dipendenti comunali con un ritardo ormai cronico di due mesi, dei dipendenti della SpM con un arretrato di quattro retribuzioni mensili e dei lavoratori delle cooperative sociali con ritardi di oltre un anno.
“Il silenzio di Abbate e della sua maggioranza – denuncia Vito D’Antona di Sinistra Italiania – in questo momento è significativo di una situazione nella quale lo stesso Sindaco non può assumere impegni certi e se lo fa, come nel caso dei dipendenti comunali e dei dipendenti dell’Igm, non è in grado di mantenerli.
Infatti, i ritardi nei pagamenti sono il risultato della totale assenza di una politica finanziaria di rigore e di risanamento: dallo smantellamento dell’ufficio di ragioneria al momento del suo insediamento all’assenza in tutti questi anni di un dirigente a tempo pieno a presidio della gestione finanziaria in rapporto ad un piano di riequilibrio ancora all’attenzione della Corte dei Conti.
In sette anni – prosegue – la situazione finanziaria è solo peggiorata: una costante e crescente anticipazione di cassa che alla fine dello scorso anno era di diciottomilioni quattrocentomila euro, la riscossione della tari al di sotto del 60% e il consumo di acqua non oltre il 30%, mettendo in evidenza una consistente evasione non adeguatamente combattuta, determinando una carenza di risorse finanziarie a fronte di spese fisse ed obbligatorie per la garanzia dei servizi e contestualmente in modo ingiusto un aggravio di tassazione soltanto per una parte dei cittadini.
La situazione delle società partecipate caratterizzata da una montagna di debiti e causata dallo stesso Comune.
La media dei pagamenti alle imprese supera di gran lunga i sei mesi di attesa.
L’assenza ordinata e puntuale dei pagamenti delle retribuzioni per centinaia di dipendenti, inoltre, ha come conseguenza la sottrazione all’economia cittadina di risorse finanziarie decisive e preziose per il tessuto produttivo, composto da artigiani, commercianti e professionisti.
L’attuale stato di cose non si supera con espedienti e promesse di pagamento, ma con misure radicali e con una politica vera di risanamento, le quali ormai, come dimostrato in questi anni, sono estranee all’attività politica di Abbate”.












