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Sequestro Acif, interviene l’amministrazione comunale di Scicli

L’amministrazione comunale di Scicli interviene dopo il provvedimento dei Carabinieri del NOE di Catania sull’attività di gestione rifiuti esercitata dalla ditta A.C.I.F. Srl, sita in contrada Cuturi a Scicli, dovuta ad una serie di inottemperanze da parte della stessa ditta rispetto all’ Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata in data 3 marzo 2016 da parte dell’Autorità Ambientale Regionale. “Non possiamo che sottolineare come emerga la fondatezza di tutta una serie di rilievi e considerazioni che in atti ufficiali, indirizzati ripetutamente nel corso del 2017 a vari Enti, sono stati sollevati dall’attuale Amministrazione comunale di Scicli.
La questione del mega impianto per il trattamento rifiuti speciali e non di contrada Cuturi era stata d’altra parte centrale nella campagna elettorale e nel programma del sindaco e, coerentemente, dopo le elezioni, è stata portata avanti un’energica azione amministrativa in direzione della difesa del territorio e dell’ambiente, utilizzando gli strumenti e le procedure di cui la pubblica amministrazione si può servire, sempre nel massimo rispetto delle regole, senza clamori, senza ricerca di facile notorietà e apparizione su pagine di giornali, ma con la concretezza e serietà che deve avere ogni buon amministratore della cosa pubblica.
In quest’azione amministrativa significativo è stato l’apporto dei cittadini e delle associazioni, come Legambiente Scicli ma anche Legambiente nazionale, che hanno mantenuto alta l’attenzione della città su una questione che in questi ultimi anni ha coinvolto tutta la cittadinanza suscitando una forte ondata di indignazione e una grande voglia di partecipazione, certamente indicatori positivi del ritorno all’impegno sociale e allo spirito democratico nella comunità.
Restiamo ora però in attesa delle decisioni, formali e non solo verbali, del Presidente della Regione Musumeci e dell’Assessore ai Rifiuti Pierobon, in cui si esprima con chiarezza la volontà della Regione di fare un passo indietro rispetto a tutta la vicenda dell’A.C.I.F., anche e soprattutto con riferimento a tutto l’iter autorizzativo compiuto in passato e che noi riteniamo infondato e viziato, così come ampiamente scritto in documenti prodotti agli Enti regionali e riferito direttamente in incontri con i vertici politici della Regione”.

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