
Ragusa, 20 novembre 2025 – “Apprendo da un comunicato stampa del senatore Sallemi che questa mattina si sarebbe compiuto un ‘passo decisivo’ verso la realizzazione a Ragusa della futura Cittadella della Giustizia che dovrebbe essere ospitata a Palazzo Tumino. Colgo l’occasione per ribadire, ancora una volta, la piena condivisione affinché quell’immobile diventi finalmente il nuovo polo giudiziario del capoluogo ibleo, così come già espresso da tutti i parlamentari regionali del territorio in un precedente incontro in Prefettura lo scorso 14 aprile 2025. Un percorso che riteniamo importante e necessario per la città. Purtroppo non posso sottacere il fatto che sono trascorsi ben sette mesi dall’ultimo incontro e ancora non abbiamo una valutazione né tanto meno una congrua proposta di acquisto, ma solamente un sopralluogo tecnico, atto propedeutico, sì, ma non conclusivo dell’iter procedurale che dovrebbe concludersi con una formale proposta di acquisto”.
Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, deputato regionale del Partito Democratico, intervenendo in merito al sopralluogo tecnico svoltosi oggi.
“Desidero anzitutto ringraziare il Prefetto di Ragusa per il costante lavoro di coordinamento svolto sul tema e per l’impegno con cui sta guidando questo processo complesso, che coinvolge diversi livelli istituzionali. Ritengo doveroso, però, sottolineare un elemento che non può essere taciuto: in un incontro tecnico come quello odierno, alla presenza delle autorità locali e del senatore Sallemi, sarebbe stato opportuno coinvolgere anche i parlamentari regionali, così come sempre avvenuto in passato. Ciononostante, ribadisco la nostra piena e completa disponibilità unitamente all ‘auspicio che episodi del genere non accadano più in futuro”.
Dipasquale entra poi nel merito delle dichiarazioni trionfalistiche diffuse dall’esponente di Fratelli d’Italia: “Il senatore parla di passaggio ‘dalle promesse ai fatti’. Mi permetto di dissentire con chiarezza: al momento non esiste ancora alcun atto di acquisto di Palazzo Tumino. Siamo ancora nella fase iniziale della valutazione tecnica ed economica dell’immobile. È una tappa importante, certo, ma ben lontana dalla conclusione dell’iter. Finché non verrà firmato l’atto di compravendita, restiamo nel campo dei buoni propositi e delle promesse, non certo dei risultati da sbandierare urbi et orbi.
“Il giorno in cui – auspico presto – il Ministero della Giustizia procederà realmente all’acquisto definitivo di Palazzo Tumino, sarò io stesso per primo a riconoscere che saremo finalmente passati dalle parole ai fatti. Oggi, nonostante l’eccesso di ottimismo e il tono trionfalistico del senatore, si è ben lontani dal risultato finale. Ed è corretto dirlo ai cittadini, per non creare aspettative premature o narrazioni propagandistiche”.
“Ribadiamo dunque il nostro pieno sostegno al progetto della Cittadella della Giustizia – conclude Dipasquale – ma con la serietà e la prudenza che vicende così articolate richiedono. Continueremo a vigilare, a collaborare e a fare la nostra parte perché Ragusa merita una sede giudiziaria moderna, funzionale e adeguata alle esigenze del territorio”.














1 commento su “Cittadella della Giustizia a Ragusa, Dipasquale(PD): “Bene il sopralluogo, ma siamo ancora nel campo delle promesse””
Siete la vergogna di questo Paese sperperi su sperperi. Della giustizia che funzioni non vi interessa assolutamente nulla. Il bugiardo di Delmastro a Roma era per la giustizia di prossimità raccomandata dall’UE, altro che allargare le giurisdizioni per riaprire i tribunali soppressi per disintasare i tribunali accorpanti. L’Assenblea regionale siciliana nel 2024 ha votato una legge voto per riaprire i tre tribunali siciliani di Modica, Mistretta e Nicosia e nello stesso tempo sono state rivisti le giurisdizioni allrgandoli ad altri Comuni per disintasare i trubunali accorpanti e renderli piu efficienti accorciando i tempi della giustizia. La legge della schiforma da tutti criticiata
, prevedeva risparmi con l’invarianza della spesa, quanti vagonati di milioni di euro occorrono per questa “follia”. Chi deve sanare le difformità urbanistiche di Palazzo Tumino costruito alla fine degli anni 70 non antisismico. Se qualche giudice ci mette mani su questa questione di sicuro sarà etichettato come comunista. Vergogna. Schifani e i politici nostrani potrebbero dire qualcosa ai cittadini invece di fare i Ponzio Pilato. In compenso gli ideatori sono felici di fare un tribunale in un centro commerciale per cantare il De Profundis al centro storico di Ragusa.