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Il giallo thriller “Assurdo ma vero” presentato in Commissione Giustizia in Senato. Emozioni e orgoglio per l’autrice Valentina Raffa

Tempo di lettura: 2 minuti

Roma, 04 novembre 2025 – Il giallo thriller siciliano “Assurdo ma vero” (bookabook editore) della giornalista Valentina Raffa è stato presentato il 28 Ottobre in Commissione Giustizia, in Senato. L’importante location, in una sala prestigiosa come la “Nassirya”, che ricorda il sacrificio dei carabinieri uccisi in una missione di pace, il pubblico partecipe e il tavolo d’eccezione con il senatore Salvatore Sallemi promotore dell’iniziativa, i relatori: viceprefetto Maria Rosaria Carbone, capo Ufficio Stampa del Viminale, e Emanuele Ricifari, Dirigente Superiore di Pubblica sicurezza e Presidente nazionale Anfp, la moderatrice: Germana Zuffanti, e quella sera le emozioni, rincorrendosi, si sono cristallizzate in sfumature diverse, rendendo il ricordo indelebile.

In Senato c’era la Sicilia tutta, quella dove, gattopardianamente, si tende a lasciar ogni cosa immutata e immutabile, preferendo lo status quo al cambiamento che rappresenta un’incognita, la Sicilia che presta il fianco all’omertà e ai silenzi, e, a fare da contraltare, la Sicilia che opera per scardinare il male, “la Sicilia degli uomini giusti che l’hanno resa grande – ha ricordato il sen. Sallemi – uomini che hanno combattuto la mafia, le forze dell’ordine impegnate ogni giorno per difendere la legalità, gli uomini di cultura”, una Sicilia, quella della giornalista Angel Messina, protagonista di “Assurdo ma vero”, guidata dal senso di giustizia.

È proprio la Giustizia il filo conduttore dell’intreccio del giallo thriller, l’obiettivo delle investigazioni di Angel volte alla consegna del colpevole alle autorità, e, soprattutto, a dare un senso di pace alla famiglia della donna scomparsa vent’anni prima, storia che si intreccia con l’omicidio attuale di una bambina di 7 anni.

“A muovere le indagini di Angel, così come avviene realmente per gli investigatori, è la spinta di coscienza a rendere giustizia a una giovane vita spezzata 20 anni prima – ha detto Ricifari -. Da questo colloquio con la propria coscienza, la protagonista sente i suggerimenti di una voce che le dice di andare in un determinato posto, tenta di capire il collegamento tra un colore e un indizio, di dare significato a un dettaglio. E proprio questo stesso anelito muove anche noi delle forze dell’ordine quando effettuiamo le indagini sia a caldo che a freddo, ovvero in un cold case. C’è questa tensione morale forte a far luce su una vicenda per rendere pace a chi manca e dare una spiegazione a chi resta. E quando un episodio non riesce a trovare risposta è una cosa che ti porti dentro”.

Qual è il ruolo della stampa nei casi di scomparsa?

A chiarirlo la dott.sa Carbone, oggi a capo dell’Ufficio stampa del Viminale, ma che, da giovane cronista del Mattino, in passato ha condotto inchieste come quella sul caso “Siani”, giornalista ucciso dalla mafia.

“L’attenzione di noi giornalisti diede impulso alle indagini – ha detto – portando i mafiosi in carcere a parlare tra loro, tenendo alta la tensione. Ma non c’è dubbio che le modalità di inchiesta possono anche non essere sempre positive, le spettacolarizzazioni non lo sono mai. Anche perché si tratta comunque di dissezionare la vita della persona oggetto di inchiesta, e questo può addolorare i familiari che diventano a loro volta le vere vittime. Mi ritrovo, dunque, nell’indagine di Angel, che conduce la sua inchiesta alla scoperta di indizi che portino a far luce sul caso, ma oggi, essendo da quest’altra parte della barricata, quella della comunicazione istituzionale, ufficiale, comprendo anche come le notizie vadano centellinate e soppesate”.

Nel libro c’è anche una Sicilia che incanta coi suoi paesaggi, spettacoli mozzafiato di spiagge dorate e campagne assolate, e un’isola che prende per la gola con la sua tradizione: il cioccolato di Modica, le teste di turco, i cannoli, le focacce, i ‘mpaghiuccati e tanti altri piatti tipici.

“È stato un piacere presentare in una sala così importante il libro di Valentina Raffa, conoscendo anche il suo attaccamento all’Arma – ha commentato il sen. Sallemi -. È stato anche il luogo più adatto per parlare della spasmodica ricerca della giustizia che sottende a tutta l’opera. La verità è come l’acqua, diceva mia nonna, ed è proprio così anche nel libro che la verità, dopo anni di coperture, viene a galla grazie al desiderio di giustizia della protagonista che si spende per risolvere i casi in cui è coinvolta”.

“Grazie al sen. Sallemi che ha permesso la presentazione di “Assurdo ma vero” in Senato. È motivo di orgoglio e come scrittrice e come figlia dell’Arma – ha detto l’autrice -. Sono felice che il filo conduttore della Giustizia, che sottende a tutta l’opera, sia stato individuato e se ne sia discusso in Senato grazie alla presenza della dott.sa Carbone, del dott. Ricifari e della collega Zuffanti, che hanno fatto emergere il meglio dell’opera”.

 

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