
Una poesia che nella sua trasfigurazione creativa arriva al lettore come da una voglia di musica che è nell’anima dell’autrice e insegue l’ebrezza delle note sui tasti del cuore. E’ questa l’impressione che si prova accostandosi alla silloge “Ora” La silenziosa danza delle ore della poetessa agrigentina Liliana Arrigo, silloge classificatasi al primo posto al “Premio Internazionale Navarro” di Sambuca di Sicilia, e che si aggiunge a tanti altri riconoscimenti, come il premio “Alessio Di Giovanni”, il premio “Kalura”, il memorial “Rosa Balistreri”, “Lu Papanzicu”, il “Duerre”.
Già nel titolo, Ora, che riprende la prima poesia contenuta nella silloge, è presente una dichiarazione di poetica intrisa di una profonda meditazione sul tempo, sulla presenza e l’assenza, nonché sull’accettazione della dualità dell’esistenza, tutti temi centrali nella poesia contemporanea.
La poesia Ora, infatti, si presenta come momento di lucida consapevolezza di un bilancio esistenziale condensato in una riflessione dal tono intimo, riflessivo e malinconico, ma non disperato:
Questo dono accolgo
come pioggia benefica.
E così farei in questo autunno
del tempo che rimane,
ora che nel tepore dell’aria
dilaga la luce ?
Ed essere dove non ci sei ,
ed essere tutto in due
e angoscia e piacere
fanno parte dell’esistere?
Cosa sarei,
ora che ogni minuto
è vita e fugge?
E vorrei fermare il tempo
ora che mi sento sicura
di quel che fummo,
di ciò che siamo .
Ora che cerco l’odore del mare
per ritrovare il tuo respiro.
Sono diversi gli orizzonti poematici di questa lirica. Anzitutto l’accettazione e il senso del tempo, contenuti nel verso iniziale: Questo dono accolgo / come pioggia benefica. Si tratta di parole che suggeriscono l’accettazione serena di una condizione di vita, forse dolorosa o complessa, vista non come una condanna, ma come una risorsa vitale. La metafora della pioggia benefica, utilizzata poi dalla poetessa, trasforma un elemento potenzialmente malinconico (la pioggia) in nutrimento, all’interno di una riflessione in cui l’autunno rimanda alla maturità, al declino ma anche alla bellezza dei colori finali e alla quiete, mentre il tempo che rimane sposta il focus dal passato al futuro limitato, invitando a una maggiore intensità nel presente.
La dualità dell’esistenza è un secondo elemento di rilievo con il quale la poetessa esprime la coesistenza della presenza e dell’assenza e l’ineludibile dualità della vita (angoscia e piacere), mentre il desiderio di fermare l’attimo( E vorrei fermare il tempo / ora che mi sento sicura / di quel che fummo / di ciò che siamo) e la ricerca del ricordo (Ora che cerco l’odore del mare / per ritrovare il tuo respiro) chiudono il senso di un testo poetico che si conclude con un gesto d’amore e di ricerca, dove il presente (“Ora”) è vissuto come il momento per rievocare e dare senso al passato e al legame. La poesia è insomma un’ode all’Ora come luogo di sintesi, dove l’accettazione della caducità del tempo e della complessità emotiva si fonde con la profonda certezza di un legame significativo.
Una poesia realistica è sicuramente quella di Liliana Arrigo; una poesia agitata da una intensità di fatti riflessi nel volto della vita e, da lì, nello specchio del cuore della poetessa; una poesia pervasa, come fa giustamente rilevare la prefazione di Giuseppe Macauda, di un esistenzialismo inteso come vita delle immagini: il fruscio di seta, il sogno e la memoria, il correre del vento , il fremito delle parole, i vicoli d’ombra, l’aria trasparente, le nebbie, il chiarore di luna , i fiori recisi, il mare, i momenti di estasi.
L’impegno della poetessa vive nella realtà di tutti i giorni e da essa trae spunto per dare fiato alla sua ispirazione, che diventa sintesi tra la musicalità espressiva del verso e l’armonia del suo compiersi in una fusione densa di richiami mitici ed ancestrali. E così la sua scrittura porta il calore della vita, il taglio dell’intelligenza laboriosa, degli affetti appassionati:
“…E mi appartiene ogni piccola mano
morbida e paffuta
conosciuta prima di esistere,
amata prima di conoscere…”, p.24;
“…Vince, nella rovina, la discordia senza futuro
ma è nell’avvenire dell’amore,
nella riconciliazione,
la speranza di una sorgente limpida di vita”., p.27;
“…Qui mi perdo e ritorno ,
nei sassi muti che segnano il tempo
e colonne come braccia tese
nello spazio infinito
dove s’insinua dolce a nostalgia…”. p. 41.
Ansia e vita accompagnano la poetica di Liliana Arrigo, che col cuore dei suoi tempi d’anima e con la verità della sua coscienza riesce convincente e suscita, in chi l’ascolta, interesse e attesa, come nella poesia Nel chiarore di luna:
L’illusione dell’amore
non è l’amore
che tesse, slaccia
ogni fibra
in trame diverse.
Con occhi vuoti di silenzi
un giorno tra giorni
s’aggrappa nell’ora
che misura la luce.
Nel chiarore di luna
impronte essiccate rimandano
a segni dimenticati., p.52.
Liliana Arrigo stabilisce immediatamente una netta separazione tra l’illusione vuota e sterile, e l’amore vero e autentico, descritto con verbi attivi e materiali: “tesse, slaccia / ogni fibra / in trame diverse”, quasi a sottolineare che l’amore non è uno stato passivo o un’immagine fissa come l’illusione, ma un processo esperienziale continuo, complesso e dinamico che coinvolge la totalità dell’essere (“ogni fibra”), che si evolve e si costruisce in modi complessi e non sempre lineari, accettando anche il cambiamento; la poetessa ci offre così una sorta di elegia lucida sulla differenza tra l’amore desiderato (illusione) e l’amore vissuto: se l’illusione è statica e narcisistica, attaccata a un’ora indefinita, l’amore è invece in costante movimento.
Nella raccolta “Ora” si possono scorgere tutte le tonalità dei sentimenti umani: il tormento dell’anima, le lacrime, “l’amore”, “l’attesa”, il sogno la “solitudine”, il “fuoco che cova nelle vene”, “sguardi assenti e passi spenti”, “il lamento”, la gioia” ; tutta questa dinamica esistenziale trova corpo in un linguaggio sempre più metaforico e fortemente allusivo, giungendo al cuore del lettore e divenendo un viaggio nella spettacolare polifonia delle immagini:
“…Nel nulla di un lungo rituale
scivola il tempo
in catarsi che ingoia
troppi ieri e un domani da cercare”. , p.65;
“…Il sogno che dentro dimora
è un’ombra sconfitta che vaga
nell’aria soffocata dei miei giorni”, p. 67;
“…E nelle mani avrai l’inchiostro dei segni
mia gioia,
nel tempo che scorre e tutto trasforma,
e porta, come goletta in mare aperto,
la vita…”, p. 70.
Nei versi di quest’ultima citazione, tratta dalla poesia “Mia gioia”, Liliana Arrigo sempre quasi esprimere a se stessa un augurio profondo, quello di accettare il flusso inarrestabile del tempo e a riconoscere il proprio ruolo attivo nel plasmare il destino (“l’inchiostro dei segni“), con la consapevolezza che l’esistenza è un’avventura incerta e vasta, paragonabile alla navigazione di una goletta nell’immensità del mare. La goletta, che è una nave a vela che richiede abilità per essere manovrata perché in balia delle correnti e dei venti, simboleggia la vita umana come un viaggio pieno di incognite, mentre il mare aperto rappresenta l’immensità, le sfide, ma anche le infinite possibilità di ricerca e scoperte.
La voce di Liliana Arrigo trova, lucidamente, nella silenziosa danza delle parole una parabola di indicazioni e di recuperi vitali; si tratta di parole che “il tempo assorbe” per raccontare le diverse loro peregrinazioni, e, nel tempo dei loro palpiti, “riposare / senza paura e senza vento”.
Le parole della poetessa agrigentina sono il bisogno dell’anima e del cuore di aprirsi, nel pieno della vita dei pensieri, all’infinito delle memorie e delle fantasie, ai temi delle meditazioni, alle aurore delle armonie che fanno umano anche il patetico delle malinconie; sono parole che tracciano i contenuti di uno sviluppo ordinato, progressivo e generativo di vicende; sono parole indicative di esplosioni del sentimento che precisa, puntualizza, definisce, dimostra, caratterizza, e porta il testo a quella tensione lirica laddove ogni paragrafo si scioglie in una chioma di note:
“…Penetrano silenzi,
inghiottono voli incerti,
cercano fertili pianure, le parole.
In eterno tutto scorre,
tutti i fiumi tornano al mare
e tornano le parole tra noi
sempre uguali ,sempre diverse
in nuove foglie e nuovi rami”. , p. 80.
In questi versi la poetessa personifica le parole (“penetrano”, “inghiottono”, “cercano”), dotandole di una volontà e di una forza quasi naturali; si tratta di versi in cui c’è un chiaro riferimento al concetto filosofico eracliteo dell’eterno mutamento (Panta Rei, “In eterno tutto scorre”), esplicitato anche da quell’immagine biblica e universale dei fiumi che tornano al mare, che si trova nel libro dell’Ecclesiaste, 1,7: “Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro meta, i fiumi riprendono la loro marcia”.
La chiusa ossimorica sempre uguali, sempre diverse è poi di grande efficacia meditativa: le parole sono uguali perché i concetti di base, le radici etimologiche e i suoni fondamentali del linguaggio permangono, ma sono diverse perché il loro significato, l’uso, il contesto e la risonanza emotiva mutano continuamente. L’immagine di nuove foglie e nuovi rami suggella infine la vitalità del linguaggio, atteso che le parole, pur avendo la stessa linfa (lo stesso ceppo/albero), si rinnovano costantemente, adattandosi ed esprimendo nuove sfumature di senso.
Il percorso globale della raccolta poetica Ora è, concludendo , l’ espressione di un cuore che viaggia con la forza delle parole dentro le inquietudini della vita consumate in anfratti di rimpianti e di lacerante nostalgia; è attraversato da un intreccio filosofico, morale e poetico, nella cui unità e indissolubilità la matrice è solo di pensiero e d’arte. Liliana Arrigo riesce così a fare entrare il lettore nel profilo etico-gnoseologico delle sue emozioni e percezioni, ove la sua poesia risboccia come un fiore nella memoria assorta; si rigenera, riacquista baldanza e slancio, e come luce illumina il cammino della sua vita:
“…M’avvince, vestita di luce
quando a volte rinasce
e fluisce nel respiro ,
il ritmo, il canto,
il sentimento, la Poesia”.,p.81.
 
								 
								



 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								







