
Il senatore Antonio Nicita, vice presidente del Gruppo Pd in Senato, ha fatto visita ai due centri dove sono ospitati, al momento, più di 150 migranti. Nicita, accompagnato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, e dal consigliere comunale Giovanni Spadaro, ha perlustrato i due siti annotando criticità e dialogando con i diversi migranti, alcuni dei quali reduci dallo scontro a fuoco di domenica scorsa con i miliziani libici.
Subito dopo aver visitato l’hotspot al porto e l’altro sito presso la zona industriale Modica-Pozzallo (il Cpr), il senatore del partito Democratico, ha postato sui propri profili social alcune fotografie e un breve scritto.
“In visita ispettiva – scrive Nicita – con il commissario provinciale PD Ragusa e il Sindaco di Pozzallo, sia all’hotspot sia al Cpr di Pozzallo, anche per acquisire notizie su ultimo episodio di spari da motovedette libiche in acque internazionali sui migranti. Abbiamo parlato con uno dei ragazzi sopravvissuti colpiti al volto da lanciarazzi. E abbiamo informato tutti i testimoni che devono dichiarare questo loro status e chiedere assistenza giuridica. Al momento 6 migranti che erano presenti durante gli spari delle motovedette libiche (dunque eleggibili per permesso di soggiorno come testimoni) si trovano in procedura accelerata di espulsione in quanto non erano stati informati. Li abbiamo informati delle loro prerogative giuridiche e messi in contatto con un avvocato.
Ringrazio la psicologa, la mediatrice e la traduttrice che ci hanno accompagnati, quanti ci hanno accolto nelle strutture e infine la Digos, i Carabinieri e la Prefettura”.
È bene ricordare che il Cpr della zona industriale, inaugurato due estati fa,
in realtà, dovrebbe essere adibito al trattenimento dei richiedenti protezione internazionale, soggetti a procedura di frontiera laddove non presentino una garanzia finanziaria di € 4938,00 o non siano muniti di passaporti. La Questura di Ragusa tuttavia non ha mai convalidato nessun tipo di fermo in quanto le “procedure di frontiera” non risultano compatibili con il diritto comunitario e stessa Costituzione italiana. A tutti gli effetti (pensiamo ad una soluzione di comodo), il Cpr sta “fungendo”, adesso, da hotspot con donne e minori ospiti della struttura. Nei prossimi giorni, comunque, in mancanza di arrivi dall’Africa, il sito della zona industriale verrà conseguentemente svuotato.













