
MODICA, 11 Ottobre 2025 – Torna al centro del dibattito la spinosa questione della stabilizzazione degli 87 lavoratori ASU (Attività Socialmente Utili) in servizio presso il Comune di Modica. Questi lavoratori vivono da quasi trent’anni in una condizione di precarietà contrattuale e previdenziale, e ora vedono la loro sperata assunzione bloccata dalle maglie della burocrazia, a causa dello stato di dissesto finanziario dell’ente.
La normativa nazionale, recepita dalla Regione Siciliana, consente la stabilizzazione degli ASU. Tuttavia, la legge impone una condizione imprescindibile per gli enti in default: la possibilità di fare nuove assunzioni è subordinata all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato e all’autorizzazione preventiva della Commissione ministeriale COSFEL.
Il Comune di Modica non ha ancora raggiunto questo obiettivo, lasciando gli 87 lavoratori in un limbo. A sollevare la questione è stato Salvatore Terranova, Segretario, che in un recente intervento parla di “demagogia istituzionale”.
Negli ultimi tempi, voci – anche da parte di esponenti politici e istituzionali – hanno sostenuto che diversi Comuni siciliani in dissesto abbiano già proceduto alla stabilizzazione dei loro ASU. Queste fonti indicano che, poiché i costi sono coperti interamente dalla Regione Siciliana, gli enti potrebbero procedere all’assunzione pur in assenza del bilancio riequilibrato.
Terranova ha però messo in guardia, definendo la differenza tra i due scenari “dirimente”. “Sarebbe cosa importante conoscere questi Comuni siciliani che hanno proceduto all’assunzione dei loro asu senza essere in regola con gli esercizi finanziari,” ha dichiarato. L’appello è chiaro: se non è possibile, c’è il rischio che la pressione esercitata sia parte di una “strategia elettorale” volta a esacerbare le tensioni politiche e a delegittimare le stesse Organizzazioni sindacali.
Di fronte a questo stallo che lega a doppio filo il precariato degli ASU al dissesto dell’ente, la soluzione, secondo Terranova, non può che arrivare da Roma.
L’interrogativo lanciato è un appello al Governo nazionale: “Non è giunto il momento di approntare a livello nazionale una specifica norma che costituisca una deroga per gli ASU?”. L’obiettivo è permettere agli enti in dissesto di assumere questi lavoratori, purché i costi siano totalmente coperti dai fondi regionali, derogando così all’approvazione del bilancio e ai pareri della commissione competente.
La questione di Modica, quindi, si conferma un esempio lampante della necessità di trovare una soluzione legislativa strutturale per i lavoratori ASU, intrappolati tra un diritto riconosciuto e ostacoli burocratici insormontabili.
2 commenti su “ASU di Modica bloccati nel precariato: “L’Ente in dissesto frena la stabilizzazione, tra normative e sospetti elettorali””
Stabilizzare? Servono per le prossime elezioni. Per decenni nelle chiese potete immaginare che gran lavoro. Che vadano a lavorare
Ma diceva Er lui di fricintini che tutto era apposto tutti stabilizzati ecc ??? Solite promesse da marinaio