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Servizio ambientale Ragusa, PD: “Chiuso il CCR di via Cupoletti, gestione rifiuti al collasso”

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Ragusa, 08 ottobre 2025 – Il Partito Democratico di Ragusa denuncia la gravissima situazione legata alla chiusura del Centro Comunale di Raccolta (CCR) di Contrada Cupoletti, avvenuta senza alcun preavviso né comunicazione ai cittadini.

“Da qualche giorno – dichiarano i consiglieri comunali del PD Peppe Calabrese, Mario Chiavola e Giuseppe Podimani – diversi cittadini ci segnalano di essere stati respinti all’ingresso del CCR, impossibilitati a conferire plastica e altri materiali. Un fatto inaccettabile, che conferma l’incapacità dell’amministrazione Cassì nella gestione del servizio di igiene urbana”.

La chiusura, spiegano gli uffici comunali, sarebbe dovuta all’indisponibilità delle piattaforme di raccolta della plastica. “È la prova di una cattiva gestione cronica – proseguono i consiglieri – che dopo sette anni di governo e con l’appalto ormai scaduto, ha ridotto al minimo i servizi. Il CCR di Marina è chiuso da oltre un anno e mezzo, quello di Cupoletti oggi non funziona, e la città ne paga le conseguenze con degrado e nuove microdiscariche”.

Il Partito Democratico chiede la riapertura immediata del CCR di Cupoletti e la riattivazione di quello di Marina di Ragusa, per consentire ai cittadini di conferire regolarmente plastica, ingombranti e indumenti. “Chiudere i centri senza avvisi e soluzioni alternative – aggiunge il gruppo consiliare – significa spingere i cittadini, loro malgrado, a comportamenti scorretti. La responsabilità è solo di chi amministra”.

A tutto questo si aggiunge la sospensione del servizio di raccolta degli indumenti usati, ormai abbandonati in cumuli per strada, come alla rotonda di via Roma.

“La situazione è grave – dichiara il segretario del Circolo PD di Ragusa, Riccardo Schininà – e va discussa urgentemente in Consiglio comunale per stabilire un piano di riapertura dei CCR e di ripristino dei servizi sospesi. Torniamo a chiedere, inoltre, che l’amministrazione porti subito in aula il nuovo capitolato d’appalto da 100 milioni di euro: i cittadini – conclude – hanno diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi”.

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