
Ribera, 07 ottobre 2025 – Tra le varie iniziative che hanno caratterizzato la recente edizione della Festa dell’Amicizia organizzata dalla DC e conclusasi la scorsa domenica, particolarmente seguita ed apprezzata è stata quella riguardante il tavolo tecnico che ha trattato, tra i vari argomenti, l’accesso al credito per le Micro, Piccole e Medie Imprese. Il tavolo, organizzato dal Presidente della I Commissione Ignazio Abbate, che ne ha curato anche la moderazione, ha messo di fronte politica, economia e rappresentanti delle aziende che hanno disquisito di diversi temi di fondamentale importanza. Tra questi spicca la presenza dell’Amministratore Delegato di Confeserfidi nonché presidente di Assoconfidi, Bartolo Mililli e dell’Amministratore Delegato Fidimed, Fabio Montesano. “Ringrazio veramente di cuore gli amici che hanno risposto al mio invito – commenta l’On.Abbate – in quanto attori protagonisti di un cammino di crescita per le PMI che come politica regionale stiamo supportando con continuità fin dal nostro insediamento. Il Dott. Mililli e il Dott.Montesano rappresentano circa 20 mila associati, un numero enorme di un settore che rappresenta da solo circa l’80% dell’ossatura produttiva siciliana. Entrambi hanno presentato la necessità della concretizzazione di due disegni di legge che darebbero continuità a questo percorso. A nome mio, del capogruppo Carmelo Pace e di tutto il gruppo parlamentare della DC ho preso impegno per la presentazione in Aula dei disegni di legge aventi ad oggetto la Cartolarizzazione per micro imprese e professionisti e la facilitazione per quanto riguarda l’accesso al credito di micro, PMI e liberi professionisti. Speriamo già nella prossima finanziaria di fine anno di poterli inserire all’interno del dibattito parlamentare”.
2 commenti su “Accesso al credito per le PMI: pronti due disegni di legge”
Ok , ma i soldi chi li mette ??
Le banche?? Le banche per adesso sono impegnate a comprare azioni sul mercato di altre banche per poi cercare di aquisirle, questo è l’impegno principale delle banche .
Lo stato con leggi a favore tipo il pos obbligatorio li fa guadagnare senza fare niente , hanno fatto morire gli assegni che con le girate che alimentavano alla grande l’economia, ma alle banche non andava niente , eliminata la cambiale a causa della sua complessa formula , oggi stipendi canalizzati , bancomat , tutto passa da loro e tutto lascia soldini alle banche, quindi l’anacronistico prestare soldi alle aziende non interssa,più alle banche hanno altro dove pascolare beati .
Quindi onorevole bisogna riempire di soldi la Crias e le altre istituzioni simili e salutare le banche , che vadano a finanziare i colossi che sono in bolla in questo momento, ma quando la bolla esploderà ne usciranno con le pezze al culo .
L’oggetto è la cartolarizzazione, cioè che le banche sono sempre col culo parato oltre tutte le protezioni di legge che li agevola.
La complessità delle operazioni di cartolarizzazione richiede una gestione attenta e una buona conoscenza delle dinamiche di mercato. E non mi sembra che la politica di oggi sia a conoscenza di tante cose. O forse lo è ma fa finta di niente e tira dritto. Ma ci sono gli autorevoli Confeserfidi e Assoconfidi a proteggere le piccole e micro imprese e allora diventa tutto cristallino e trasparente.
Senza parlare che le varie sigle sindacali che finiscono con “fidi” anche loro prendono delle percentuali e delle cauzioni sul debito che va a contrarre il piccolo imprenditore.
Sig. Abbate, quando si tratta di “money” facili per sottomettere ed incastrare una piccola e micro impresa, le banche con la politica compiacente e i sindacati a seguito, diventano facile preda dei lupi. Specie di questi tempi incerti e balordi.
Oltretutto se riconosce che l’80% dell’ossatura produttiva siciliana sono le piccole e medie imprese, mi sembra troppo poco e troppo riduttivo se non riconosce ed include anche le migliaia d’imprese che non hanno il vostro amato durc politico e durc bancario in regola. Cosa alquanto difficile da trovare per come voi politici avete massacrato le piccole e medie imprese favorendo le multinazionali. Per lo meno da qualche decennio a questa parte.
Fosse per me vi direi: Non voglio i vostri soldi!