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Centro per l’Impiego chiuso a Pozzallo: il disagio dei cittadini tra litigi e mancanza di soluzioni

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Pozzallo, 06 Ottobre 2025 – La chiusura del Centro per l’Impiego (CPI) di Pozzallo si trascina da due anni e mezzo, lasciando i cittadini in una situazione di grave disagio. La vicenda, recentemente riaccesa da un botta e risposta tra il dirigente del CPI di Ragusa, Giovanni Vindigni, e il Sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, è il classico esempio in cui “fra i due litiganti il terzo subisce il disagio”: in questo caso, la popolazione.

L’assenza del Centro per l’Impiego costringe gli utenti a doversi spostare verso gli uffici più vicini, ovvero a Ispica o Modica, per sbrigare pratiche essenziali. Tra queste, la richiesta di indennità di disoccupazione (NaSpi), la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID), l’iscrizione alle liste di mobilità e altri servizi fondamentali per chi cerca lavoro o è in fase di transizione professionale.

“Nonostante l’enorme impatto sociale, a distanza di trenta mesi dalla chiusura – denuncia il Movimento Sud chiama Nord – una soluzione concreta non è ancora stata trovata. La responsabilità principale di risolvere la questione ricade sul Sindaco di Pozzallo”.

Sud Chiama Nord  solleva forti interrogativi sull’operato dell’Amministrazione comunale. “Il Centro per l’Impiego si aggiunge a una lista di problemi che affliggono la città: spaccio diffuso, furti e atti vandalici, presenza di amianto non protetto presso l’ex Giuffrida e la qualità dell’acqua che sarebbe “al limite della potabilità; circa l’80% delle strade in pessime condizioni, con buche che mettono a rischio l’incolumità di ciclisti e motociclisti, carenza di personale e la condizione di dissesto finanziario”.

In merito alla chiusura del CPI, il Sindaco Ammatuna aveva precedentemente dichiarato di aver ricevuto assicurazioni dall’ex Commissario Liquidatore dell’ASI (Area di Sviluppo Industriale) per la concessione gratuita di locali idonei.

Tuttavia, il partito politico ipotizza che il reale impedimento alla concessione sia un credito di circa 5.000 euro vantato dall’ex ASI nei confronti del Comune. Si chiede pertanto al Sindaco di fare chiarezza su questo debito e se il suo mancato saldo stia effettivamente bloccando la riapertura di un servizio vitale.

“Il Sindaco ha speso migliaia di euro nella realizzazione di iniziative dal dubbio valore” durante l’estate, mentre un debito relativamente modesto impedirebbe la risoluzione di un problema primario per i cittadini. Si invita, sarcasticamente, il Sindaco a “implorare aiuto dal presidente Schifani” per questi fondi, come già avvenuto in altre occasioni”.

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