
PALERMO, 03 Ottobre 2025 – Le sigle sindacali FP CGIL, UIL FPL e UGL Autonomie denunciano l’ennesimo ritardo nella stabilizzazione dei lavoratori ASU dei Dipartimenti Beni culturali e Infrastrutture. Nonostante le rassicurazioni e le audizioni in Commissione, l’iter per le assunzioni, previste dalla L.R. 1/2025, è bloccato da inspiegabili inerzie amministrative. Le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e minacciano proteste progressive fino a presidi permanenti.
Un’attesa che dura da mesi
La situazione riguarda fino a 258 lavoratori nei siti culturali e 19 unità negli uffici regionali, per i quali la Legge Regionale 1/2025 ha già autorizzato l’assunzione a tempo indeterminato. Il percorso sembrava ormai in dirittura d’arrivo: la società SAS, incaricata della gestione delle procedure, ha approvato e trasmesso la documentazione necessaria lo scorso 9 settembre. Da quel momento, però, il processo si è fermato, e la burocrazia ha bloccato il futuro di decine di famiglie.
I sindacati puntano il dito contro il Dipartimento Regionale dell’Economia, in particolare contro il Dirigente dell’Ufficio Partecipate, che non avrebbe ancora provveduto agli atti amministrativi necessari per dare il via libera alle assunzioni. “È inconcepibile che non si sia dato seguito all’iter”, lamentano le segreterie regionali. L’immobilismo genera sconforto e sfiducia tra i lavoratori, che si sentono illusi da promesse mai mantenute.
Richieste chiare e proteste imminenti
La Presidenza della Regione, pur avendo preso atto delle richieste, non è riuscita a sbloccare la situazione, alimentando la frustrazione dei lavoratori. Per questo motivo, i sindacati hanno deciso di alzare il tiro.
È stato dichiarato lo stato di agitazione del personale, e sono state annunciate iniziative di protesta presso la Presidenza della Regione, l’Assessorato dell’Economia e la V Commissione Lavoro. Le mobilitazioni continueranno fino a quando non arriveranno risposte concrete e atti risolutivi.
FP CGIL, UIL FPL e UGL chiedono l’immediata formalizzazione degli atti autorizzativi trasmessi da SAS e la definizione di un cronoprogramma pubblico e vincolante per le assunzioni, in modo da mettere fine a un’attesa ormai inaccettabile.