
Chiaramonte Gulfi, 29 settembre 2025 – Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl manifestano profonda preoccupazione e disagio in merito all’iter di approvazione della delibera di Giunta municipale n. 85 del 18 settembre 2025, riguardante la rideterminazione della pianta organica del Comune di Chiaramonte Gulfi. Una procedura che, come ben noto, ha attraversato fasi di particolare complessità e si è caratterizzata per tempi prolungati e difficoltà operative, culminando con l’approvazione definitiva e l’immediata esecutività dell’atto.
I sindacati sottolineano la delicata situazione legata alla carenza di personale, una questione che impatta fortemente la funzionalità dell’ente e la serenità dei lavoratori. Tuttavia, esprimono profondo rammarico per il mancato accoglimento delle istanze, note ed eccezioni presentate dalle organizzazioni sindacali: tutte le proposte volte a tutelare i posti di lavoro sono risultate vane nel momento in cui si è proceduto unilateralmente a prevedere un esubero di otto dipendenti, contro i 2,08 suggeriti dai dati tecnici e dalle richieste sindacali. Una decisione che coinvolge anche le 15 ore prestate da una lavoratrice a tempo indeterminato proveniente dal Comune di Comiso.
La conseguenza di tale scelta è drammatica: otto dipendenti del Comune di Chiaramonte Gulfi saranno presto posti in disponibilità, nonostante la vicinanza all’età pensionabile, che però non è stata ancora raggiunta secondo la normativa vigente. “La possibilità di sostituire questi lavoratori con altri soggetti ritenuti più competenti – dichiarano Nunzio Fernandez per la Fp Cgil, Sandra Farruggio per la Cisl Fp e Francesca Novello per la Uil Fpl – genera divisioni e insicurezze e mette in discussione principi di equità e trasparenza nell’amministrazione pubblica. L’utilizzo di risorse economiche per nuove assunzioni, a fronte di personale che ha già dato un contributo significativo all’Ente, deve essere attentamente valutato”.
Particolare attenzione viene posta anche alla gestione delle progressioni verticali in deroga, che rappresentano un’importante opportunità di riqualificazione professionale e ricambio generazionale all’interno dell’ente. La mancata attivazione di tali progressioni, ignorate o non adeguatamente considerate come evidenziato dalle risposte del sindaco, penalizza ulteriormente le professionalità interne che, in condizioni difficili, hanno garantito il funzionamento della macchina amministrativa.
Le organizzazioni sindacali sollecitano una riflessione più approfondita e condivisa da parte dell’Amministrazione, coinvolgendo le parti sociali e il consiglio comunale su un tema fondamentale come la pianta organica. Non si può sottovalutare il danno arrecato a otto lavoratori, penalizzati da scelte che appaiono ingiustificate e poco trasparenti.
Inoltre, i sindacati chiedono chiarimenti formali sulla costituzione del Fondo efficienza servizi per gli anni 2023-2025, sulla mancata convocazione della delegazione trattante per la ripartizione delle risorse decentrate del Fes – riferimento economico essenziale per i lavoratori – nonché sulla mancata approvazione del contratto decentrato, che avrebbe dovuto essere definito nel 2023. L’assenza di questo passaggio limita fortemente l’applicazione dei vari istituti contrattuali, inclusa l’attribuzione delle posizioni organizzative, che necessitano di criteri aggiornati secondo il nuovo Ccnl.
I rappresentanti sindacali chiedono un rafforzamento effettivo e continuativo del sistema delle relazioni sindacali, finora attivato in modo sporadico e limitato esclusivamente alla disamina della pianta organica. Pretendono il pieno rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori, propedeutici al pagamento del salario accessorio, ad oggi non riconosciuto, affinché siano corrisposte le indennità previste dal Ccnl del 16 novembre 2022, nel rispetto delle professionalità e dei diritti giuridici ed economici di tutti i dipendenti comunali.
Quanto evidenziato rappresenta una grave violazione delle norme contrattuali e delle corrette relazioni sindacali. Per questi motivi, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono l’immediata revoca della delibera Gm 85 e, in caso contrario, si riservano di avviare azioni sindacali e coinvolgere gli organi di controllo competenti. “Lavoratori e dignità non possono essere sacrificati per scelte unilaterali: chiediamo trasparenza, partecipazione e il rispetto dei principi di equità che devono guidare l’azione amministrativa” concludono le sigle sindacali.