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Stornello(PD): “Ispica allo sbando, tutti a casa. Pronto a dimettermi se a farlo saranno anche il sindaco e gli altri consiglieri”

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Ispica, 25 settembre 2025 – “Pronto a dimettermi se a farlo saranno anche il sindaco e la maggioranza dei consiglieri comunali in carica. Per la serie ‘Tutti a casa’”. Lo ha affermato nell’ultima seduta del Consiglio comunale il consigliere del Partito Democratico Gianni Stornello che ha così lanciato una sfida all’Amministrazione comunale e agli altri consiglieri. “La situazione a Palazzo Bruno – afferma Stornello – diventa sempre più drammatica e a pagarne le spese è l’intera città, delusa da chi si era presentato come la panacea dei mali di Ispica ed invece ha dato un’ulteriore spinta verso il baratro. Non mi riferisco solo alle grandi questioni, come il risanamento mancato, i bilanci non approvati e il Piano regolatore bloccato. Siamo arrivati al punto che non si possono più pulire gli uffici e i servizi igienici comunali. Aspetti di natura igienica sarebbero anche la causa del mancato riavvio dell’ascensore di Palazzo Bruno, dopo un problema tecnico risalente all’inverno scorso con la conseguente preclusione di buona parte degli uffici comunali e dell’aula consiliare ai disabili. A tutto ciò aggiungiamo che, per il secondo anno consecutivo, l’anno scolastico è iniziato senza il servizio scuolabus; il servizio di igiene ambientale, la cui gestione è stata prorogata diverse volte, è andato in gara solo dopo l’intervento della società di ambito territoriale mentre centro e periferia sono invasi dalle erbacce; ad Iblea Acque sono stati ceduti impianti fatiscenti e banche dati non aggiornate; dei ruoli per l’emissione delle bollette del servizio idrico precedenti all’entrata in campo della nuova società non c’è traccia, con buona pace dell’equità fiscale e del risanamento; gli affidamenti temporanei per l’illuminazione del cimitero; la farmacia stagionale a Santa Maria del Focallo non avviata; la Bandiera Blu persa. In questo clima di sfascio – afferma Stornello – è anche difficile fare opposizione, con il Consiglio comunale convocato solo per variazioni al bilancio 2019, l’unico disponibile. Potrei continuare – prosegue il consigliere del PD – citando gli atti prima emessi e poi ritirati e gli incidenti diplomatici come le cittadinanze onorarie farlocche o i forfait che hanno destato anche il rammarico pubblico del vescovo di Noto”. L’esponente dem rintuzza anche chi rievoca la mancata sfiducia al sindaco a gennaio scorso. “Avremmo dovuto votare una mozione debole che il sindaco sfiduciato avrebbe impugnato per carenza di motivazione. Quello era un atto scritto male e nato nel centro-destra che il PD era stato chiamato a votare nella veste di chierichetto in un rito organizzato che passava sulla testa della città. Avevamo proposto di scrivere una nuova mozione, tecnicamente inattaccabile e votabile anche dal PD: ci fu risposto che, ritirando la mozione originaria, non si sarebbe votato in primavera. La forzatura del tentativo di rendere il PD subalterno ha di fatto consentito a un’Amministrazione inadeguata di continuare a disamministrare Ispica. Se la proposta del PD fosse stata accettata, l’Amministrazione attuale non sarebbe più in carica, mentre oggi vediamo che alcuni fieri oppositori di quella fase trattano per rientrare in giunta nel quadro di un riassetto complessivo del centro-destra in provincia. Per quanto ci riguarda crediamo necessario staccare la spina a una sorta di malato terminale e di porre fine a un accanimento terapeutico che fa soffrire la città. Depositerò presso un notaio le mie dimissioni da consigliere, con la consegna di renderle esecutive subito dopo le dimissioni irrevocabili del sindaco e della metà degli altri consiglieri. Una sfida in direzione della chiarezza delle posizioni e della coerenza dei comportamenti”.

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