
Chi era Charlie Kirk e cosa stava facendo quando Tyler Robinson lo ha freddato con una pallottola alla gola? Kirk era un attivista conservatore, leader dei giovani Maga e amico di Trump, e stava parlando nel campus della Utah Valley University a centinaia di persone. Per chi non la pensava come lui e gli dichiarava apertamente il proprio odio, era un pericoloso estremista di destra, un fascista. Kirk non si sottraeva al dialogo, anzi, sfidava i suoi critici a confutare le sue idee con argomenti, non con facili slogan o etichette che nascondevano la mancanza di basi teoriche. Kirk non temeva il confronto, anzi, lo sollecitava condizionandolo alla serietà dell’interlocutore. Rifiutava la polemica sterile di chi se ne serviva per attacchi ideologici privi di fondamento mostrando l’incapacità di entrare nel merito delle sue posizioni, e lo provocava sul piano intellettuale. Se sosteneva la necessità di un ordine morale, chiedeva: “Perché questo sarebbe fascismo?” Se criticava il relativismo culturale invitava a mostrare che il relativismo produce una società giusta. Charlie Kirk è stato ucciso perché il suo assassino odiava le sue idee. In un clima politico arroventato, da questa parte dell’oceano la sua morte è stata da alcuni attribuita al diffuso possesso di armi da fuoco negli Stati Uniti e a presunti problemi mentali, la causa più innocua e tranquillizzante per l’opinione pubblica quando ogni elemento sembra propendere per l’attentato terroristico. La morte di Charlie Kirk, accolta negli Usa con gaudio da chi non lo conosceva e con dolore da chi lo conosceva bene, va compresa alla luce di un progetto ideologico che ha trasformato gli Stati Uniti in una distopia progressista. Liel Leibovitz, direttore di Tablet, lo dice chiaramente: “Non è più una democrazia, è una teocrazia woke, dove il dissenso è eresia”. Qualche passo indietro, un paio di decenni, e si spiega un delitto pianificato a sangue freddo per un motivo, il solo, che ha fatto premere il grilletto di un Mauser. Le idee. In un mondo, il nostro, non quello delle autocrazie, che parla di libertà, che esalta la libertà, che rincorre la libertà, ci accorgiamo che la libertà di pensiero, la principale e più importante, è messa sotto processo quando il pensiero non è in linea con il dogma progressista, il pensiero unico che grandi forze hanno lavorato per modellare, rimodellando norme sociali e istituzioni. Leibovitz individua la causa nella trasformazione del progressismo americano da visione politica a religione, con i suoi dogmi, i suoi inquisitori e le sue punizioni, che usa la morale per giustificare la violenza. Un recente sondaggio rivela che un terzo degli studenti americani ritiene legittimo colpire fisicamente chi dice cose offensive. “Questa non è educazione, afferma Leibovitz, è addestramento ideologico finalizzato a distruggere la realtà e sostituirla con una narrazione artificiale”. La comprensione nei confronti di chi dissente non è contemplata, fino al punto di negare la pietà umana verso chi, per le sue idee, viene eliminato fisicamente. “Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa”, ha detto Odifreddi, e Saviano: “Non ho alcuna empatia con Charlie Kirk, disprezzo ciò che ha detto, ciò che ha fatto. Non riesco ad accodarmi al coro morale di chi dice che qualsiasi vita umana va rispettata”. Vite di serie A e vite di serie B. Complimenti a chi si definisce democratico. Nel 2016, durante la campagna presidenziale, Hillary Clinton definì metà degli elettori di Trump “basket of deplorables” (cesta di persone deplorevoli) e li descrisse come “razzisti, sessisti, omofobi, xenofobi e islamofobi”. La spazzatura fascista, i reietti delle periferie, bianchi, cisgender, poco istruiti e poveri. Un’etichetta che contribuì alla sua sconfitta e di cui si rammaricò. In America ci sono esperti che ritengono che dopo Trump ci sarà un trumpiano. “Chi semina vento raccoglie tempesta”, ha detto Odifreddi riferendosi all’uccisione di Charlie Kirk. Vale per tutti.
4 commenti su “Uccidere la libertà di parola…l’opinione di Rita Faletti”
La differenza fra il sostenere le proprie idee ed imporre le proprie idee con la forza è proprio il modo di essere del fascismo.
La rabbiosita che ascoltiamo giornalmente in tutte le manifestazioni pubbliche è il preludio alla violenza, non esiste naturalmente una parte politica immune, questo valeva per la rabbiosita di Grillo o Di Battista, e così oggi per la rabbiosita di Meloni o Salvini, con l’aggravante che la Meloni oggi è al governo e sicuramente ha molta più responsabilità.
Ricordiamoci che c’è un prima ed un dopo in ogni cosa.
Non sfuggirà anche nel piccolo di questo blog la presenza di odiatori del sistema democratico e del diritto internazionale, arrivando a livelli di disprezzo dell’interlocutore.
Quest’e’ la nostra società oggi, ringalluzzita dal clima di odio a livellio mondiale.
Da una parte non riesco a trovare (problema mio) la posizione netta e chiara della signora Faletti sulla limitazione della libertà di parola in Italia, non pensa ella che, nel clima attuale, è enormemente aumentato dall’avvento delle destre a livello mondiale e nazionale (Putin, Nethaniau, Trump, Meloni, ecc. ecc.), mentre dall’altra parte condivido l’opinione di Marco.
Il clima di odio è enormemente aumentato negli ultimi anni e lo vediamo benissimo, altra cosa è il “disagio” di commentatori che sono rimasti frustrati ai tempi del covid, loro scriveranno pandemonio… ecco, quello è il pan-demonio che si portano dentro e che, in ultima analisi ha avvelenato il clima in Italia.
Sig Piero ancora gente come lei nega l’evidenza ogni volta che scrive. I disagiati è frustrati rimanete solo quelli come lei
La destra è sempre andata per la sua strada , ha dei valori fondamentali, un’etica, un’idea di società fondata sul lavoro e non sull”‘assistenzialismo, uno stato che si occupi solo delle cose nazionali , sanità, scuola ,giustizia, pensioni , sicurezza , difesa , gestione di beni essenziali , energia , e altre cose di interesse nazionale !
Ecco perché a destra vedrete poche accuse agli avversari , si bada al sodo ,
La cattiveria dei deboli è la più pericolosa, la cattiveria della sinistra dimostrata da Odifreddi e Saviano è disumana .
Specialmente detta a mente fredda .
Cattivi maestri
Orribili maestri
I Toni Negri non sono sterili generano altri cattivi soggetti , gente che non si qualifica non hanno il coraggio di dire chi sono , come invece faceva chiaro preciso kirk.