
Scicli, 15 Settembre 2025. – L’esame autoptico sul corpo di Giuseppe Raimondo, il pastore di 45 anni deceduto lo scorso 22 agosto a Scicli in contrada Fondo Oliva, si è concluso nel tardo pomeriggio di oggi. L’autopsia, iniziata alle 10 del mattino e terminata dopo le 16, è stata eseguita dal medico legale Giuseppe Ragazzi presso l’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa, alla presenza del dottore Pietro Piccirillo, consulente nominato dalla famiglia Raimondo.
Sebbene non siano state rilasciate dichiarazioni ufficiali sui risultati dell’esame, l’orientamento investigativo sembra confermare la pista più plausibile fin dall’inizio: quella di un tragico incidente durante una battuta di caccia.
L’indagato principale è il fratello della vittima, il quale ha raccontato agli inquirenti che lo sparo è partito accidentalmente. Secondo la sua testimonianza, i due si trovavano a Fondo Oliva per una caccia al cinghiale. Durante la fase di appostamento, un colpo sarebbe partito inavvertitamente dal fucile, ferendo mortalmente Giuseppe Raimondo.
Il fratello, in preda al panico, avrebbe cercato di chiedere aiuto, ma l’assenza di copertura telefonica nella zona gli ha impedito di chiamare immediatamente i soccorsi. Per riuscire a telefonare, si sarebbe allontanato dal luogo dell’incidente, riuscendo, infine, a contattare la madre, che ha allertato il 118.
Le operazioni di soccorso si sono rivelate complesse: gli operatori della Seus hanno avuto difficoltà a raggiungere la zona e hanno dovuto proseguire a bordo di una Jeep, non potendo accedere con l’ambulanza.
Il fratello minore di Giuseppe Raimondo, difeso dall’avvocato Teo Gentile, è al momento indagato per omicidio colposo. Se le indagini confermeranno questa tesi, il caso potrebbe essere presto archiviato, mettendo fine alle varie speculazioni e voci circolate in questi giorni.
Dopo il nulla osta della Procura, la salma verrà restituita alla famiglia per i funerali, che si terranno mercoledì alle 10 nella chiesa di Santa Maria La Nova.













