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Le garanzie che proteggono davvero: ecco perché Mosca le vieta…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo Anchorage e Washington, si discutono le proposte dei leader europei convocati da Trump alla Casa Bianca sul tema garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Si tratta di concordare una linea d’azione che metta il paese al riparo da eventuali nuovi attacchi russi dopo un cessate il fuoco per ora illusorio. Zelensky sa che Putin non intende fermarsi. La presa dell’Ucraina, di cui Mosca non ha mai riconosciuto la sovranità e l’indipendenza, sarebbe per Mosca il primo mattone importante nel piano di ricostruzione dell’impero russo nel cuore dell’Europa del XXI secolo. L’occupazione della Crimea è stato un avvertimento all’Occidente sulle reali intenzioni del Cremlino e un test di verifica di una scommessa: Putin scommise che non ci sarebbe stata reazione. Non sbagliò. Nel 2022 lanciò l’operazione speciale, confermando la determinazione della Russia a riprendersi quello che considerava e considera di sua proprietà, con o senza il permesso dell’Occidente. Dopo 3 anni e mezzo di guerra, in uno scenario di distruzione e con centinaia di migliaia di morti da entrambe le parti e nessun vincitore, l’incontro tra il Potus e lo zar tra i ghiacci dell’Alaska, con tanto di sconcio srotolamento di tappeto rosso, era sembrato agli ottimisti il prologo a qualcosa di simile a un concordato per gli accordi di pace. Punti principali la linea del fronte e lo scambio di territori. Stando a quanto poi riferito da Trump, i russi proponevano il congelamento dell’attuale linea del fronte e uno scambio di territori. Nel 2022 avevano annesso con referendum farsa quattro regioni: Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, malgrado avessero occupato completamente solo la prima. L’offerta di Mosca era restituire a Kyiv alcune sezioni di Sumy e Kharkiv in cambio della porzione molto più ampia della regione di Donetsk che l’Ucraina detiene tuttora. Uno scambio che Zelensky ritiene inaccettabile. Il Donetsk è come uno scrigno prezioso: contiene la “cintura di fortezze”, quattro città ben fortificate che si sviluppano da nord a sud in un’area del sud-est del paese dove è stato sparso più sangue: Sloviansk, Kramatorsk, Druzhkivka e Kostiantynivka. Rinunciare ad avere quelle fortezze dalla propria parte del fronte significherebbe per Kyiv lasciare pericolosamente aperta la porta a una nuova aggressione russa, rischio che il presidente ucraino non vuole correre quando chiede agli alleati solide garanzie di sicurezza. Su Truth, Trump ha scritto che sono gli europei la prima linea di difesa di Kyiv e il suo cane da guardia, Vance, ha reso il messaggio più incisivo: “Sarà l’Europa a dover fare la parte del leone”. Da che parte stia Trump lo avevamo capito dall’incontro ad Anchorage, rivelatore del processo di “normalizzazione” nei rapporti tra Usa e Russia. E l’Europa? Preventivamente fuori. Lavrov punta il dito contro gli europei: “Arroganti, aiutano Kyiv con le loro baionette”. La Russia, inaspettatamente riportata nell’arena mondiale da un gaglioffo che ha preso a modello un autocrate senza scrupoli, umilia l’Europa attraverso il suo ministro degli Esteri e briga perché neghi all’Ucraina solide garanzie di sicurezza. Ed è proprio su queste che si gioca la partita più difficile e lunga dal cui esito dipende la libertà degli ucraini e nostra. Garanzie di sicurezza purchessia non esistono, ma solo di due tipi. Garanzie formali, che includono ogni ipotesi di accordo, azioni e impegni che gli alleati di Kyiv, in caso di nuovo attacco russo, promettono di intraprendere secondo necessità e disponibilità. Modellate sull’articolo 5 della Nato, scoprono la fragilità delle promesse. Come tutte le promesse, infatti, sono future, e in quanto tali soggette a lungaggini decisionali, riluttanza di politici interessati ai voti più che alla difesa dell’alleato aggredito, risorse limitate e assenza di condivisione degli oneri (ci sarà chi invia garze sterili, chi missili Patriot, chi nulla). Sono quel tipo di garanzie che piacciono a Putin che non punterebbe un rublo sull’affidabilità degli occidentali. Un precedente tristemente famoso è il Memorandum di Budapest del 1994, grazie al quale Kyiv cedette le sue 1900 armi atomiche (che le sarebbero tornate utili) in cambio di garanzie sulla propria sicurezza e integrità territoriale. Aggredita dalla Russia nel 2014, i firmatari dell’accordo, Usa e Regno Unito, “si dimenticarono” di intervenire in suo supporto. “Uomo avvisato mezzo salvato”. Non so se esista un proverbio ucraino con questo significato, ma a Zelensky non serve un proverbio per guardarsi dalle promesse, parole scritte sulla sabbia. Altra cosa sono invece le garanzie immediate, che contemplano come parte di un accordo lo schieramento fisico sul suolo ucraino di contingenti di paesi terzi, prevalentemente occidentali, con il compito di monitorare la stabilità dei confini e scoraggiare nuove aggressioni russe. Il megafono del dittatore, Maria Zakharova, ci ha messo il veto: “Rifiutiamo qualsiasi scenario che preveda lo schieramento di un contingente militare in Ucraina con la partecipazione degli stati della Nato.” Senza volerlo, ha indicato all’Europa la scelta giusta: quella che Mosca non tollera. Facile decidere, no? Nell’incertezza c’è una terza alternativa: optare per entrambe.

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16 commenti su “Le garanzie che proteggono davvero: ecco perché Mosca le vieta…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Le solite opinioni personali della Faletti.
    La Crimea è sempre stata Russa, è stato Krusciov a donarla all’ Ucraina, ma sempre sotto giurisdizione russa.
    Intanto oggi è stato assassinato Andriy Parubj , il fondatore del partito nazista SVOBODA, è colpevole della strage di Odessa, dove cittadini russi sono stati uccisi è bruciati vivi nel palazzo del sindacato, Un cr……..le nazista in meno

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  2. Ho dimenticato, il nazista Andrij Parubij fu ricevuto a Montecitorio dalla paladina della sinistra Boldrini, che adesso esprime insieme ad altri paladini della Sinistra profondo dolore par la sua uccisione. Solo per precisare.
    Lo stesso Andrij Parubij insieme al suo amicone nazista Klichko attuale sindaco di Kiev, stavano sul palco di piazza Maidan con il Senatore americano Mc Cain e la segreteria di Stato americana Victoria Nuland ad aizzare la folla ucraina. Tutto creato ad arte per portare caos e cercare di portare l’Ucraina nella Nato, geniale idea dell’ altro (………) Biden.

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  3. Victoria Nuland segreteria di stato americano
    Nella foga lei è poco informato.
    Del resto chi giustifica l’invasore e condanna l’invaso non è molto attento ai dettagli.

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  4. Qu avi u malu vicinu
    Avi u malu matinu
    Poveri Ucraini,
    Minacciati dell’assassino russo
    Incoraggiati fino ad un certo punto da Biden
    Abbandonati da Trump
    Appoggiati dall’armata Brancaleone europea
    Insultati dai pesciolini caduti nella rete della propaganda Russa ,
    Come sempre si aspetta e poi si reagisce quando la libertà e minacciata è per difenderla ci vogliono lacrime e sangue .

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  5. Ma vero L.M. le mensogne occidentali, quelli che dicono che la Russia ha invaso l’Ucraina? 🤣 la verità è invece che i russi sono stati attaccati? Vero 😂 e noi intottrinati non ci crediamo 🤣🤣🤣
    L.M. tu la sai molto lunga e noi poveri intottrinati ti cretiamo, correggi Peppe che secondo me è anche lui un filoucraino😂

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  6. Aggredito? E Aggredire? Dimentica le provocazioni attuali, è del 2014. Una volta a Corte c’erano i Giullari, lei sarebbe perfetto.
    Io personalmente ricordo le storie che la nonna mi narrava da piccolo, le cosiddette favole, ma ero bambino, adesso sono adulto.
    Evidentemente lei è rimasto bambino, oltre a Giullare. Faccia pure.

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  7. L.M. lei è molto convincente, peccato che non ci spiega perchè mai Putin, lo stesso Putin di oggi che ha subito le provocazioni del 2014, perchè nel 2014 non è difeso? Questo è un mistero che solo lei sicuramente saprà spiegarci.
    Se subisci provocazione ti difendi, non ci pensi dopo dieci anni, o no?
    Come lo spiega tutto questo?
    La verità è che Putin ha necessità di espandere il suo territorio e non rispetta nessun accordo internazionale, poi la farsa con il folle Trump è uno dei momenti più assurdi del ventunesimo secolo, e non sappiamo ancora come andrà a finire.
    La saluto L.M., il suo L.M. mi suona qualcosa vicino a Gino, la stessa tipologia di insulti nei confronti di chi non la pensa come lei, ma comunque insulti pure anche me, tranquillo, noi giullari, bambini, pecore e indottrinati.

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  8. L.M. vi prende in giro, infatti vi ricorda le provocazioni del 2014.
    Il giochetto attuato da Putin in Crimea che nel mese di febbraio del 2014, gli piace questo mese, manda militari senza insegne a destituire il governo locale e ad indire subito dopo un referendum fasullo per fare aderire la Crimea alla federazione russa.
    In quell’occasione Putin ha testato la reazione dell’ occidente.
    Constatata la mollezza dell’opposizione si è preparato per 8 anni a giocare in grande in barba a tutti i diritti internazionali.
    Anche noi siamo ad un passo di avere i russi in casa.
    La prossima mossa di Salvini, anche lui provocato in primis dai ferrovieri che fanno sempre arrivare i treni in ritardo, sarà quella di indire un referendum in Padania per entrare a far parte della federazione russa e Putin interverrà per proteggere i leghisti russofili provocati.
    L.M. vi mette in guardia.

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  9. No sig Piero la Russia sta per attaccare l’Italia, ed è vero com’è vero che sono il sig Gino. Definizione Giullare un insulto? Ha seri problemi lei, Vada a fare due passi.

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  10. Hai ragione Mario, Putin ha buon gioco per via della debolezza dell’occidente (in parte infarcito di sciocchi oppositori e adulatori di Putin, vedasi Salvini, Orban e compagnia bella, e vedasi anche Gino, Spinello e pochi altri in questo blog ad esempio), la proclamazione inopportuna di un personaggio ridicolo come Trump che, si sta facendo perculare da Putin in tutti i modi e di fatto sta cercando di disarmare l’occidente.
    Un momento buio nel quale non si vedono vie d’uscita, purtroppo.
    Ma per i cari commentatori sfascisti che vogliono la distruzione dell’occidente, ricordo che ci difenderemo con tutte le nostre forze, state tranquilli, noi sappiamo bene da che parte ci troviamo, voi no, voi non ci siete e non ci sarete. Buona vita L.M. Gino Spinello, ecc. ecc.

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  11. E te pareva che Piero non metteva Gino nel suo commento. Ormai è diventato l’incubo per le batoste prese da Gino per i quattro seguaci del regime di Bruxelles.

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  12. Geremia ( Non sono Gino)

    Piero la colpa dell’ invasione dell’ ucraina è di Gino e Gnaziu. La colpa del dissesto del Comune di Modica invece è di Putin.
    Per la chiusura dei manicomi la colpa è dei grillini.
    La beatificazione al PD.
    Dal vangelo secondo Piero. Amen

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  13. Quando i paesini baltici sono entrati nella Nato la Russia non ha avuto niente da ridire ,
    E mai ha avuto problemi con la Nato dietro la porta .
    Quindi quello che afferma Putin sono solo delle scuse ,
    Cosa vuole fare un’uomo di 73anni non lo capisco , vuole a questa età ricomporre L’impero Russo , cioè la ex unione sovietica???
    In tempi in cui a comandare sono i soldi lui vuole comandare con i carri armati ???
    Piango 😢 per tutti i figli di mamma già morti in questa nuova pazzia che stiamo vivendo ,
    Assurdo morire per uno così.
    Ma ci pensate ??
    Illusi chi pensa che si fermerà qui .
    La Polonia che li ha molto vicini, ha paura e sta spendendo più del 12% del PIL per armarsi , meglio prevenire che curare .
    Ogni volta che la Russia manda aerei e droni vicino al confine Polacco , i Polacchi reagiscono con l’invio immediato di jet , per far capire che sono determinati ..
    Noi ancora ci possiamo permettere Gino e Spinello ,LM , in Polonia no !!

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