
In Toscana, dove il paesaggio è poesia e il vino filosofia, si è consumato un dramma degno di Pirandello, ma con la profondità di un cestino. Il teatro una Asl, gli attori due dipendenti, una medichessa e un’infermiera, i costumi di scena camici bianchi, colonna sonora da influencer impegnate e regia social degna di TIKTOK. Le due, animate da spirito pacifista, hanno deciso di protestare contro il conflitto israelo-palestinese, buttando nel cestino, con gesto teatrale e sguardo truce…..farmaci israeliani. Integratori Teva e salviette. Il video, girato in orario non lavorativo ma in pieno stile “ASL production”, ha scatenato reazioni a metà tra l’indignazione e il cabaret. “Erano campioni gratuiti!” si sono affrettate a precisare le indomite protagoniste, come se la gratuità rendesse il gesto meno assurdo. Il risultato? Una figuraccia globale con tanto di retromarcia “Li abbiamo recuperati!” – e qui il dramma si fa farsa: i farmaci, come attori pentiti, tornano in scena. Scene tagliate: la professionalità, la distinzione tra attivismo e servizio pubblico. Il messaggio che passa? Se vuoi cambiare il mondo, non servono idee, serve un cestino. E magari un hashtag. In un sistema sanitario che funziona un po’ sì un po’ no, dove mancano risorse e personale, non manca il talento per la commedia. Ma una domanda resta sospesa nell’aria come un aerosol terapeutico: che fine ha fatto il buon senso? Donnette.
2 commenti su “La guerra dei farmaci: atto unico in camice bianco…l’opinione di Rita Faletti”
La paura più grande di Israele, si chiama verità!
Hitler riderebbe alla grande nel vedere queste sue alleate .
Come lui bruciava i libri , queste buttano nel cestino prodotti Israeliani.
Antisemita , antisionisti , antiebrei, antigiudei,
Le donne sono le più accanite .
Forse sono affascinate da questi ragazzotti con il passamontagna , in perfetta forma , pieni di testosterone, duri e puri .