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Struttura ricettiva ragusana sospesa su booking, Hassen: “Intanto il sindaco minimizza la vicenda. Inconcepibile”

Tempo di lettura: 2 minuti

Ragusa – “La notizia di un albergatore ragusano che ha chiesto a una turista israeliana di prendere posizione sul genocidio in atto a Gaza ci trova quanto mai d’accordo e assolutamente solidali. Adesso più che mai dopo la notizia che il portale booking ha sospeso la struttura ricettiva in questione. Da parte nostra invece ringraziamo l’albergatore in questione per il coraggio e per la dignità, perché in questi tempi di grande confusione è diventato facile essere accusato di antisemitismo”. Lo dice la rappresentante cittadina del M5S di Ragusa Najla Hassen dopo l’ormai famosa vicenda che è balzata anche agli onori delle cronache nazionali. “Ragusa, checché se ne dica, è una città accogliente, ed è anche una città umana e che ripudia la guerra – prosegue Hassen -, e c’è da dire che molti cittadini stanno avendo il coraggio di prendere posizioni ben precise. Quello stesso coraggio che avrebbe dovuto avere, ma non ha avuto, l’Amministrazione comunale. Se per il sindaco Peppe Cassì il comportamento del nostro concittadino non rappresenta la città e il suo spirito, allora non lo rappresentano nemmeno le sue idee, di destra forzista. Questo se lo deve tenere ben a mente. L’azione dell’albergatore non ha nulla a che vedere con l’antisemitismo, è piuttosto una presa di posizione contro la disumanizzazione dei Palestinesi e contro il loro sterminio. Il sindaco non parli a nome della città, ma a nome suo, evitando mosse strategiche per cavalcare la mediaticità del caso. Ma d’altra parte ogni occasione è buona per apparire. Ci sono semplici ma significativi gesti che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare. Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di informarsi, anche per boicottare le multinazionali che alimentano la guerra. È un invito che facciamo perché abbiamo una responsabilità morale per la storia della nostra nazione che ha una costituzione che ripudia la guerra. Booking, come detto, ha sospeso l’albergo ragusano; la nostra risposta dovrebbe invece essere quella di essere noi a sospendere piattaforme come booking e airb&b per le 760 camere d’hotel e appartamenti per le vacanze negli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania, tra cui Gerusalemme Est”.

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7 commenti su “Struttura ricettiva ragusana sospesa su booking, Hassen: “Intanto il sindaco minimizza la vicenda. Inconcepibile””

  1. Solidarietà all’albergatore ragusano che ha avuto il coraggio di prendere questa legittima iniziativa e che anche il sindaco avrebbe dovuto difendere. Dire che Israele sta sbagliando non è antisemitismo. Chiedere di prendere le distanze da un governo che pratica l’apartheid dovrebbe essere nostro obbligo morale.

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  2. proprietario di struttura ricettiva

    Certamente vanno boicottati booking ed expedia, tra l’altro con la differenziazione delle tariffe per prenotazioni dirette, si risparmia.
    Poi, a riguardo l’articolo, sono totalmente solidale con l’albergatore, il quale chiede in modo garbato se la prenotante ritiene giusto il comportamento dell’esercito israeliano nei confronti del popolo Palestinese.
    Ho scritto “comportamento” ma forse dovevo scrivere genocidio?

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  3. Probabilmente l’albergatore non ha posto la domanda in modo perentorio, ma magari solamente per fare discussione… trovando purtroppo un interlocutore che s’è sentito la coda di paglia. Non penso proprio che un proprietario di una struttura ricettiva si mette a fare il terzo grado ai propri clienti, anche perchè se così fosse credo sia sbagliato a prescindere.

  4. L’albergatore politicizzato, ideologizzato, radicalizzato con Fratoianni & Bonelli , ha rotto i Cabbasisi al turista con un’uscita indegna .
    Ma come ti permetti di chiedere una cosa così personale ad un turista , che vuole fare le vacanze senza trovare L’ANTISEMITA NAZISTA ,
    Dovrebbero ritirarli la licenza altro che !!!
    Bene hanno fatto a toglierlo dalla piattaforma!!!
    Vatti a cercare i clienti tra i palestinesi , i signori di hamas , gli Israeliani sono troppo signori per te .anzi vai ad aprire un’abergo a Gaza ,

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  5. Però gli albergatori erano liberi di chiedere se avevamo il green cazz per entrare, consumare, spendere….! E li nessuno di voi parlava o si ribellava? Coerenza signori coerenza!
    Comunque il fatto di non condividere l’accesso a un cittadino israeliano perché solo appartiene a quel paese non significa che approvi lui in prima persona la stage che sta compiendo il suo governo!! È come se io andassi al nord e non mi fanno prenotare o accedere ad una struttura ricettiva perché sono terrone e mi associano ad uno sporco mafioso solo perché siciliano! L’albergatore purtroppo col suo gesto è sceso agli stessi livelli di persecuzione nonché razzismo cui tanto crede di combattere, ma la guerra va contrastata in altro modo e non contraccambiando odio, così non se né esce! Doveva semplicemente fare il suo lavoro distinguersi professionalmente e con dignità!

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  6. Stefano nella prima frase ti sei ridicolizzato e pertanto non leggo neppure il resto, è come se un asino ragliasse, e poi non mi interessa sentire il resto del discorso, perché saranno altri ragliamenti.

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