
Chiaramonte Gulfi, 28 luglio 2025 – Ieri la comunità di Chiaramonte Gulfi ha vissuto un momento storico e di profonda spiritualità, accogliendo l’Eminenza Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, in occasione del Centenario del Monastero delle Carmelitane Scalze della città. L’importante evento ha visto la partecipazione anche di Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe La Placa, Vescovo di Ragusa, sottolineando l’importanza e il significato di questa ricorrenza.
“La presenza del Cardinale Grech, figura di spicco della Curia Romana e custode del processo sinodale voluto da Papa Francesco – spiega il sindaco Mario Cutello – ha conferito un prestigio straordinario ai festeggiamenti. La sua visita a Chiaramonte Gulfi non è stata solo un omaggio al Monastero delle Carmelitane Scalze, ma anche un riconoscimento della loro costante preghiera e della loro vita di dedizione, che da un secolo arricchiscono il tessuto spirituale della diocesi e della comunità locale.
Le Carmelitane Scalze di Chiaramonte, con la loro vita di clausura, contemplazione e sacrificio, rappresentano un faro di fede e un punto di riferimento per numerosi fedeli. Il Centenario è stata l’occasione per riflettere sulla loro vocazione e sul ruolo silenzioso, ma fondamentale, che svolgono nella Chiesa.
La giornata è stata scandita da momenti di preghiera e celebrazioni solenni, culminati in una Santa Messa concelebrata, che ha visto una numerosa partecipazione di fedeli, autorità civili e religiose. Durante l’omelia, il Cardinale Grech ha sottolineato l’importanza della vita contemplativa nell’attuale contesto mondiale, esortando tutti a riscoprire il valore della preghiera e del silenzio come fonte di rinnovamento spirituale.
Il Vescovo La Placa, nel suo intervento, ha espresso gratitudine per la visita del Cardinale e ha ribadito il profondo legame tra la diocesi e il Monastero, elogiando la fedeltà e la perseveranza delle religiose.
Il Centenario del Monastero delle Carmelitane Scalze di Chiaramonte Gulfi, impreziosito dalla presenza di così alte cariche ecclesiastiche, rimarrà un ricordo indelebile nella storia della comunità, un segno tangibile di una fede che, pur in silenzio, continua a generare vita e speranza.