
Il settore industriale italiano torna a perdere terreno. I dati diffusi oggi dall’Istat mostrano una nuova e preoccupante battuta d’arresto per la produzione industriale, che a maggio registra una flessione dello 0,7% su base mensile e dello 0,9% su base annua, segno evidente che le difficoltà del comparto non sono ancora superate.
In particolare, i beni di consumo segnano un brusco arretramento: -1,8% rispetto a maggio 2024, con punte del -2,1% nei beni non durevoli. L’energia rappresenta l’unico settore a evitare la flessione, mentre tutti gli altri principali raggruppamenti industriali risultano in calo, a conferma di una crisi strutturale che rischia di avere impatti profondi e duraturi.
Il Codacons evidenzia come questo nuovo indebolimento si inserisca in un contesto economico già segnato da incertezza globale, tensioni geopolitiche e politiche commerciali aggressive. L’eventuale introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti o l’inasprirsi di barriere tra le economie occidentali potrebbe acuire la fragilità del tessuto produttivo italiano, compromettendo l’equilibrio occupazionale, la tenuta sociale e la stabilità macroeconomica.
“La contrazione della produzione industriale rappresenta un segnale inequivocabile della sofferenza dell’economia reale. Non parliamo solo di numeri, ma di ricadute concrete sulla vita quotidiana dei cittadini, sulle imprese e sull’occupazione – afferma il Prof. Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons. Il calo marcato dei beni di consumo, in particolare quelli non durevoli, è sintomo di una domanda interna che si sta contraendo, effetto diretto dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane. In questo scenario, è urgente e necessario che il Governo adotti misure mirate di politica industriale, attraverso strumenti fiscali, finanziari e normativi capaci di stimolare la produzione, sostenere gli investimenti, rafforzare il mercato interno e proteggere le imprese dalle turbolenze esterne”
Tanasi aggiunge: “Occorre una strategia di sistema, fondata su riforme strutturali e certezze normative. Senza un piano industriale serio e duraturo, l’Italia rischia un progressivo indebolimento competitivo, con gravi conseguenze anche sotto il profilo sociale e giuridico. La protezione dell’industria nazionale è un dovere costituzionale e un’esigenza strategica per la tenuta dell’intero Paese”. – conclude il prof. Tanasi
5 commenti su “Industria in crisi, Codacons: “Nuovo crollo a maggio di consumi e produzione””
Ma come, la Meloni e tutta la cricca ci dicono che l’Italia è il paese più in crescita d’Europa e ora il Codacons ci informa del contrario.
Stessa prassi con i posti di lavoro: Di recente la Meloni ci diceva che i posti di lavoro erano aumentati a dismisura e si vantava dei dati ISTAT che affermavano tutto ciò. Peccato che per l’ISTAT la definizione di “occupato” si riferisce anche a chi ha lavorato almeno un’ora a settimana. Sono più di quindici anni che i vari Presidentissmi del Consiglio che vanno da Renzi a Meloni usano questi dati per dimostrare una crescita inesistente.
Ma il Codacons stia tranquillo pochi giorni fa il nostro amato filantropo Bill Gates ci ha dato la soluzione a tutti i problemi occupazionali e industriali dicendo:
“Grazie ai progressi dell’Intelligenza Artificiale, gli esseri umani non saranno più necessari. Avremo bisogno ancora degli esseri umani? Non per la maggior parte delle cose. Decideremo noi”.
Se la politica indirettamente ma non tanto si affida a questi filantropi per la tenuta del paese, di quale futuro industriale e lavorativo stiamo parlando? Per non parlare del futuro di milioni di persone.
Se ne accorgono adesso?????
Meglio tardi che mai.
Però nei tg infinocchiano che aumentano i posti di lavoro, e minchiate di regime varie.
Vivono su Marte!!
Vadano in strada a guardare quanti ne chiudono.
Ma oggi hanno fatto la grigliata a Roma con il burattino Zelenski per la ricostruzione dell’ Ucraina, Ve lo immaginate?? Ricostruzione con la Russia che ormai bombarda direttamente Kiev quotidianamente.
E non dimenticare che il PD oggi ha votato NO Alla sfiducia della FURER Von der Lauen, esattamente come Fratelli d’Italia.
Sono tutti uguali, anzi, uno peggio dell’ altro. VERGOGNA.
Tutti vogliono raschiare il barile dello stato che è stato svuotato totalmente, e dopo si è andato avanti a fare debito ,oggi 3mila miliardi di debito pubblico.
Quindi non c’è molto da raschiare .
Dove sono i soldi ? Dove sono finiti ??
Tutti i benestanti d’ Italia dispongono in liquidità la bellezza di quasi 6mila miliardi di euro , divisi tra depositi ,azioni ,fondi assicurativi, obbligazioni , ecc
Quindi lo stato ha 3mila miliardi di debito, e un tot di cittadini benestanti possiedono solo di liquidità 6mila miliardi .
Lo stato si è impoverito e alcuni cittadini si sono arricchiti .
Non è normale .
Questi 6mila miliardi sono fermi cioè non fanno girare l’economia,
Ne beneficiano naturalmente le banche da cui passano tutti questi soldi , banche che ad ogni passaggio di questi soldi ne trattengono una percentuale per loro .
Le banche sono piene di soldi , prestano allo stato circa 400miliardi l’anno , realizzano bene e sono sicure , le banche hanno ricevuto dalla BCE un grande regalo, con la scusa incredibile di far scendere l’inflazione ha aumentato i tassi di interessi da quasi zero fino a 4,5%
Le banche quindi hanno aggiornato gli interessi sui mutui variabili e hanno portato a casa incrementi del 400% ,
Le banche oggi cosa fanno ??
Prestono soldi agli stati tutti i indebitati .
Le più grosse si mangiano le più piccole.
Diventano sempre più grandi e sempre di meno
Essendo poche fanno cartello e guadagnano di più
Stanno chiudendo tanti sportelli diminuendo dipendenti e spese , quindi ulteriori guadagni,
La tecnologia li ha aiutati vedi bonifici, vedi i famigerati pos , tutto passa per via elettronica e loro ci lucrano senza fare più fatica , niente più cassieri , sempre meno contanti da gestire.
Le banche dovrebbero essere il motore di una nazione . Dovrebbero prestare i soldi ai cittadini che farebbero girare l’economia,
Invece prestono solo per mutui casa che sono più garantiti,
( in questi giorni Unicredit sta cercando di papparsi il banco BPM , per due motivi : per togliere di mezzo una banca molto operativa vicina ai clienti con una politica di sostegno ad una moltitudine di aziende , è una banca in crescita e ha ottimi risultati economici , il secondo motivo di Unicredit è quello di diventare ancora più grande per poi papparsi altre banche. )
Le banche oggi stanno finanziando solo le grosse aziende spingendole a crescere sempre di più , faccio un’esempio ,aziende delle grande distribuzione alimentare, che aprano un supermercato a settimana , sparati verso una crescita senza sosta ( questa corsa sarà infinita? o prima o poi si fermerà? Cosa succederà?)
Per adesso fanno chiudere tutti i più piccoli desertificando i quartieri .
( il presidente di una grossissima azienda della grande distribuzione organizzata GDO , con sede a Roma ha affermato ; dovremmo chiudere almeno 3000 supermercati in Italia per poter fare utili , invece ne aprano altri a ritmo vertiginoso ,
Qualcosa non funziona !
Quindi i consumi interni come auspica la Codacons con quali soldi dovrebbero crescere? se i soldi si stanno sempre più fermando nelle mani di pochi .
La presidente della commissione Europea si fatta scappare la frase : dobbiamo mobilizzare almeno 10mila miliardi di € dei risparmi degli europei, come ? con quali intenzioni ? con quali mezzi ? con quali leggi ?
Io tranquillo per ovvi motivi , ma tanti altri ??
E dopo questi commenti, ditemi? I vaccini hanno fatto effetto, se non hanno stati i vaccini allora anno state le scie chimiche.😂
Amo Modica smettila di copiare tutte ste cose ed incollarle, non li legge nessuno. Giovanni Colombo fai una conferenza e ci racconti chi ha stato.
Certamente tu non li puoi capire ,
Non copio e non incollo nulla.
Si tratta solamente di seguire l’economia reale ,