
Ragusa – La tragica morte di Marian Cosmin Baer, il romeno di 26 anni trovato senza vita il 17 settembre 2018 in una vasca di irrigazione in un’azienda agricola di contrada Dirillo-Mogli, nell’Acatese, ha ora un risvolto giudiziario. Il titolare dell’azienda, un uomo di 52 anni originario di Niscemi, è finito sotto processo con l’accusa di omicidio colposo.
Il rinvio a giudizio è stato disposto dal GIP del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà, che ha accolto la richiesta del PM Santo Fornasier. Anche la parte civile, i familiari della vittima assistiti dagli avvocati Daniele Scrofani ed Enrico Cultrone, aveva sollecitato il processo. Il dibattimento si sta svolgendo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Giovanni La Terra.
Inizialmente, la morte del giovane sembrava dovuta a un annegamento. Tuttavia, l’autopsia ha rivelato una realtà ben diversa e più inquietante: Marian Cosmin Baer è deceduto a causa di una scarica elettrica. L’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore Gaetano Scollo ed eseguito dal medico legale Giuseppe Algieri, ha evidenziato inequivocabili segni di folgorazione sul corpo della vittima.
Alla luce di quanto emerso dall’autopsia, è stato condotto un accertamento tecnico irripetibile sui luoghi. A tale accertamento hanno partecipato l’avvocato Francesco Rizzo, in rappresentanza del titolare dell’azienda, l’avvocato Daniele Scrofani per la famiglia di Baer, i tecnici dello Spresal (il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’ASP di Ragusa) e i carabinieri della compagnia di Vittoria. Le risultanze di questi accertamenti hanno evidentemente consolidato il quadro accusatorio che ha portato al rinvio a giudizio dell’imprenditore.