
Risolvere il problema dell’acquitrino che si è formato all’interno di un fosso in via presidente Kennedy, nei pressi della scuola elementare Raganzino. È quello che hanno chiesto una cinquantina di persone che si sono radunate in serata, 12 giugno, chiedendo all’Amministrazione comunale di intervenire per ovviare alla questione che, oramai, si trascina da tre anni. Mosche, colombe, in estate zanzare e qualche rana, fanno oramai capolino da diverso tempo, mandando su tutte le furie soprattutto le persone che hanno un’abitazione nei pressi del “fosso”, come oramai comunemente viene denominato.
Tutto è partito l’undici ottobre del 2022 quando iniziarono i lavori per prevenire gli allagamenti che sono provocati da una insufficienza degli impianti di smaltimento delle acque piovane. L’obiettivo era velocizzare tutte le procedure per iniziare i lavori di mitigazione ambientale del rischio idrogeologico da esondazione. Ebbene, solo dopo qualche mese i lavori furono interrotti a causa della scoperta (non ipotizzata dai tecnici del Comune di Pozzallo) di una fonte d’acqua che sgorgava dal sottosuolo. Il progetto comprendeva la spesa di un milione di euro per la realizzazione di una vasca di laminazione di 800 metri cubi che avrebbe risolto definitivamente i problemi di allagamento che, negli anni precedenti, avevano causato disagi e lamentele. Ad oggi, la situazione è rimasta ferma a tre anni fa, quando si interruppero i lavori.
“Si è creato uno stallo nello stagno – esordisce Quintilia Celestri, presidente del Consiglio Comunale di Pozzallo – Non è possibile abbandonare queste persone dopo tre anni di stop. Si deve trovare una soluzione, o ricoprendo tutto o dando seguito ai lavori. All’interno dello stagno si è creata pure una folta vegetazione, e mosche e zanzare stanno letteralmente mettendo a dura prova la pazienza di quanti abitano il quartiere Raganzino. Si provveda a mettere in sicurezza l’area che, ricordiamolo, è pure vicina ad una palestra scolastica. L’Amministrazione comunale dia un segnale, rapido ed esaustivo”.
Il corteo di persone si è sciolto dopo un’ora di confronto. Si è deciso di interpellare un legale se lo stallo continuerà ad essere tale, più altre iniziative che saranno prese nel caso in cui tutto rimanesse fermo.
Nessun esponente della maggioranza consiliare di palazzo La Pira è giunto in loco, sebbene i promotori dell’iniziativa hanno assicurato di aver invitato anche questi ultimi. “C’è un problema di natura sanitario – dicono i promotori dell’iniziativa – Il sindaco Ammatuna continua a girare le spalle a tutti noi. Aspettiamo qualche giorno, poi agiremo con azioni eclatanti”.
1 commento su “Pozzallo. Una cinquantina di persone protestano dinanzi al “Fosso” di via Kennedy. “Siamo abbandonati””
I soldi servono per fabbricare armi e accogliere i migranti!
Con i degradi ambientali e sociali ho la vaga impressione che ci dovremo convivere per non so quanto tempo visto che le risorse per il bene comune non si trovano mai o spariscono nel nulla come per magia. Se la maggioranza consiliare non era presente è perchè doveva dare delle spiegazioni e doveva dire pure se i soldi destinati per quella vasca visto che non si è realizzata ci sono ancora oppure no.