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La farmacia, sentinella del territorio: un presidio di salute, ascolto e aiuto sociale. Riceviamo

Tempo di lettura: 2 minuti

Nel contesto dell’impegno civico per la promozione della salute pubblica e la tutela dei diritti dei cittadini, si intende rimarcare il ruolo fondamentale della farmacia. Essa non va più considerata solo come un punto vendita di medicinali, ma come un autentico presidio di prossimità, un punto di riferimento sanitario, culturale e sociale del territorio, nonché un luogo di ascolto e supporto integrato alla persona, garanzia di salute, dignità e sicurezza per la comunità.

In un’epoca caratterizzata da crescenti disuguaglianze economiche, isolamento sociale e fragilità sanitarie, la farmacia di quartiere assume un ruolo sempre più centrale. Non è solo un luogo di dispensazione di farmaci, ma una vera e propria sentinella del territorio, capace di intercettare, con discrezione ma efficacia, i bisogni sommersi della popolazione e di porsi come presidio per il benessere integrale della persona.

Grazie al contatto quotidiano e diretto con la cittadinanza, il farmacista rappresenta spesso il primo punto di ascolto per le persone più vulnerabili, che trovano in lui una figura affidabile e presente, anche nei momenti di maggiore difficoltà.

Un presidio sanitario e umano

Le farmacie si configurano come uno dei pochi luoghi dove chi è in difficoltà può accedere liberamente, senza appuntamento, per essere ascoltato e ricevere un consiglio. In questo contesto, il farmacista non si limita alla dispensazione di medicinali, ma può attivamente:

  • Intercettare situazioni di disagio economico, come la rinuncia alle cure per impossibilità di pagare il ticket.
  • Individuare casi di isolamento sociale o di progressiva perdita dell’autonomia, in particolare tra anziani soli e persone con disabilità.
  • Cogliere segnali indiretti di violenza domestica, qualora donne o minori si presentino frequentemente con dolori ricorrenti, lividi o richieste ambigue, in assenza di una chiara causa clinica.

L’aiuto inizia dall’ascolto

Per tali ragioni, è fondamentale promuovere una nuova cultura del presidio farmaceutico quale punto di ascolto protetto e orientato non solo alla salute fisica, ma al benessere integrato della persona. Attraverso la collaborazione con enti locali, servizi sociali, centri antiviolenza, consultori e associazioni del terzo settore, le farmacie possono divenire nodi attivi nella rete di protezione sociale.

In particolare, si ritiene essenziale:

  • Sensibilizzare i farmacisti alla segnalazione (nel rispetto della privacy e del consenso informato) di situazioni di potenziale maltrattamento o abuso familiare.
  • Fornire materiale informativo chiaro su numeri di emergenza, sportelli antiviolenza, servizi per le dipendenze, per la disabilità e per l’accesso a prestazioni assistenziali (invalidità, accompagnamento, assegno sociale, esenzione ticket).
  • Prevedere formazione continua per il personale delle farmacie, orientata alla lettura dei segnali di disagio e alla gestione dei casi vulnerabili.
  • Promuovere protocolli di collaborazione con i Comuni e le ASL per rendere le farmacie punti di accesso ai servizi pubblici, inclusi quelli digitali.

Nessuno resti indietro

Non si può ignorare la drammatica realtà di cittadini che rinunciano alle cure, persino ai farmaci essenziali, a causa dell’impossibilità di sostenere il costo del ticket. Questa situazione, purtroppo sempre più diffusa, rappresenta un segnale allarmante di un profondo disagio sociale. La salute, diritto fondamentale, non può e non deve essere un lusso.

Il farmacista, a diretto contatto con la quotidianità delle persone, è testimone di questa sofferenza e le sue osservazioni sono preziose per rendere visibile ciò che spesso rimane sommerso. Molte di queste storie, infatti, rimangono silenziose a causa della vergogna che spesso accompagna la richiesta di aiuto.

Spesso, cittadini, anziani, persone con disabilità o soggetti economicamente svantaggiati ignorano l’esistenza di misure assistenziali previste dalla legge, quali:

  • L’invalidità civile e l’indennità di accompagnamento.
  • L’assegno sociale per gli over 67 privi di reddito.
  • Le maggiorazioni sociali per gli invalidi al 100% o per chi percepisce pensioni minime.
  • L’esenzione dal ticket sanitario per redditi bassi o malattie croniche.

La farmacia può fungere da primo punto di orientamento, indirizzando i cittadini verso patronati, CAF e studi legali specializzati per la presentazione di domande INPS o ASL, o per la tutela giudiziaria dei loro diritti e interessi legittimi in caso di dinieghi ingiusti o illegittimi (ad esempio, il mancato riconoscimento dell’indennità di accompagnamento pur in presenza dei presupposti sanitari, impugnabile legalmente entro sei mesi dalla notifica del verbale della Commissione Invalidi Civili).

Contestualmente, si sollecita un impegno diretto dei farmacisti, titolari e dipendenti, non solo nella pratica quotidiana, ma anche in una battaglia culturale e comunicativa. L’obiettivo è diffondere capillarmente, attraverso tutti i mezzi di informazione (stampa, TV, radio, social media), l’importanza e l’urgenza di valorizzare il ruolo del farmacista nelle farmacie private.

È indispensabile che questa tematica sia posta al centro del dibattito pubblico, promuovendo una discussione attiva, consapevole e costruttiva, sia all’interno della categoria che nella società civile. Ciò al fine di rivendicare con forza il pieno riconoscimento di una figura professionale laureata, costantemente aggiornata e fondamentale per la tutela della salute pubblica.

Si invita, inoltre, l’Ordine Nazionale dei Farmacisti, gli Ordini Provinciali e le rappresentanze sindacali di categoria a promuovere con urgenza convegni e tavole rotonde territoriali. Questi incontri, da tenersi presso ciascun Ordine Provinciale, dovranno delineare una chiara strategia condivisa che riaffermi la farmacia come spazio di cura, informazione e prevenzione, nel rispetto dei principi costituzionali di solidarietà, salute e dignità umana.

Infine, lo Studio Legale Di Giacomo auspica che, nel contesto del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i farmacisti delle farmacie private, venga riconosciuto il giusto valore economico e professionale a una figura che svolge un servizio pubblico essenziale, contribuendo quotidianamente al benessere collettivo con competenza, dedizione e responsabilità. Si sottolinea che l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto, a causa dell’inadeguatezza della proposta salariale avanzata da Federfarma, è inaccettabile. Se il ruolo della farmacia è evoluto, devono evolvere di pari passo anche gli stipendi, le tutele e il rispetto per chi vi opera con professionalità.

Chiediamo pertanto con fermezza alle istituzioni competenti – dal Ministero della Salute agli Enti regionali e locali – di valorizzare il presidio farmaceutico attraverso:

  • L’adozione di protocolli operativi integrati con i servizi sociali e sanitari del territorio.
  • La promozione di reti interprofessionali che facilitino l’accesso dei cittadini a percorsi di prevenzione, orientamento e presa in carico.

Lo Studio Legale Di Giacomo, nel riaffermare il proprio impegno a tutela dei diritti dei cittadini e nel riconoscimento della funzione pubblica delle professioni sanitarie, invita e auspica che le autorità istituzionali e le rappresentanze di categoria si attivino concretamente. È fondamentale che ogni Ordine Provinciale organizzi convegni pubblici e momenti di confronto partecipato per delineare insieme il futuro della farmacia come spazio sociale, sanitario e culturale. Si auspica, inoltre, che ciascun farmacista divulghi e diffonda ampiamente questa relazione, poiché è solo attraverso la convinzione e l’azione congiunta che si possono tutelare i propri diritti e valorizzare le proprie competenze.

Avv. Antonino Di Giacomo Corresponsabile Unione Nazionale Consumatori, Sede di Modica

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5 commenti su “La farmacia, sentinella del territorio: un presidio di salute, ascolto e aiuto sociale. Riceviamo”

  1. Maurizio Floridia

    La farmacia è da sempre stata un presidio di prossimità, un punto di riferimento sanitario, culturale e sociale del territorio, nonché un luogo di ascolto e supporto integrato alla persona, garanzia di salute, dignità e sicurezza per la comunità. Nel corso degli anni la farmacia si è riempita di ulteriori contenuti, il tutto a costi invariati per la pubblica amministrazione. Legittime le rivendicazioni dei farmacisti collaboratori ma altrettanto motivate le posizioni di Federfarma.

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  2. Interessante il messaggio di Maurizio Floridia
    Quale luogo di ascolto e supporto integrato della persona garanzia di salute e sicurezza della societa’. Secondo me occorrerebbe che labormazione dei farmacisti dovrebbe essere integrata a seguito di appositi corsi di formazione e di convegni da parte degli ordini provinciali dei farmacisti , inserendo tra le altre anche la formazione in materia assistenziale e previdenziale. .

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  3. Inoltre in in considerazione degli impegni ilavoratvi la formazione dovrebbe essere organizzata nei giorni festivi per consentire alla moltitudine dei farmacisti di poter oartecipare . Si evidenzia che per i cittadini meno abbienti sono previsti t” diritti inespressi “:spesso sconosciuti dai cittadini e che il farmacista dovrebbe consigliare per poter vivere di dignitosamente. Spesso tante persone non riescono a curarsi perché non possono sostenere neanche il pagamento del ticket.Molte norme sono previsti a tutela dei non abbienti , spesso non attivati

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  4. Ma no Antonino, esiste già una SANITA’ NAZIONALE preposta a questo, paghiamo già le tasse per averla.
    Sono in costruzione in tutta la Sicilia le Case della Comunità che, dovrebbero fornire quel tipo di assistenza di cui si parla, assistenza fatta da medici, infermieri e sanitari (psicologi compresi) h24 in continuità assistenziale.
    Poi in alcuni centri stanno sorgendo gli Ospedali di Comunità, anch’essi volti ad una assistenza territoriale utilissima se si riuscirà a farli entrare in funzione.
    Servirà anche a liberare i pronti soccorso dei casi meno gravi e trattabili ambulatorialmente.
    Le farmacia devono fare altro, certamente nel passato avevano anche quella funzione, ora tutto deve passare alla sanità pubblica. Grazie

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  5. A qualcuno manca molto un periodaccio bello bello per aumentare di volume le tasche: bei tempi la fila a 15 euro per un non nulla e liquidi vari altamente produttivi

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