
Buoni pasto al personale scolastico la battaglia continua- monetizzazione delle ferie non godute al personale precario con contratti annuali al 30/06-.
Un riconoscimento politico e sindacale in crescita
In seguito alla diffusione della petizione promossa dall’UNC di Modica in merito all’estensione del diritto ai buoni pasto per il personale della scuola — già inoltrata al Governo, alle Autorità competenti, ai sindacati, alle RSU, agli Uffici Scolastici Regionali e pubblicata da numerose scuole nei propri siti istituzionali (consultabile anche su scuolaluigicapuana.edu.it) — si registrano importanti sviluppi in ambito parlamentare e sindacale che rafforzano la fondatezza della nostra azione.
La questione sollevata è ormai oggetto di ampia discussione tra i rappresentanti politici, il Governo e le sigle sindacali. È oggi noto che il comparto scuola rappresenta l’unico settore della pubblica amministrazione ancora escluso dal diritto ai buoni pasto, nonostante gli orari prolungati e i carichi di lavoro aggiuntivi.
Un importante riconoscimento politico e parlamentare
Nei giorni scorsi è stato approvato un Ordine del Giorno presentato dall’on. D’Ippolito, deputato di riferimento per la questione, che impegna il Governo a valutare l’estensione del diritto ai buoni pasto anche al personale scolastico, superando finalmente una disparità ormai intollerabile. Il personale della scuola, pur rappresentando uno dei pilastri fondamentali della Pubblica Amministrazione, è ad oggi l’unico comparto escluso da tale beneficio.
Parallelamente, l’ANIEF, con una modifica formale al D.L. n. 71/2024 (decreto attualmente all’esame del Senato e che sarà discusso nella prossima settimana in Commissione Cultura), ha presentato una proposta concreta:
L’introduzione dei buoni pasto da 13 euro per il personale docente e ATA delle scuole statali, da riconoscere al superamento delle sei ore giornaliere di servizio, in linea con quanto previsto negli altri settori pubblici.
Il presidente dell’ANIEF, prof. Marcello Pacifico, ha sostenuto questa misura all’interno della proposta di modifica al D.L., specificando che il diritto ai buoni pasto deve trovare un fondamento normativo, per poi essere attuato tramite contrattazione decentrata di Istituto, secondo i meccanismi già in uso negli altri comparti pubblici.
Tuttavia, è opportuno evidenziare una criticità: attualmente, la copertura finanziaria prevista nella modifica al D.L poggia sulle economie del MOF (Fondo per l’Offerta Formativa). Una tale scelta risulta inaccettabile, poiché andrebbe a scapito dei progetti educativi e formativi rivolti agli studenti, minando la qualità dell’istruzione.
Fondi dedicati per un diritto che non deve penalizzare la didattica
UNC ribadisce che la misura, pur giusta, deve essere sostenuta con fondi aggiuntivi e specifici, esterni rispetto alle risorse già destinate al miglioramento dell’offerta formativa. L’obiettivo non può e non deve essere raggiunto a discapito della qualità dell’insegnamento.
Una questione di equità tra i lavoratori pubblici
Come sottolineato dall’Avv. Antonino Di Giacomo ex DSGA corresponsabile UNC Modica, l’esclusione del personale scolastico dai buoni pasto è una chiara violazione del principio di equità tra i dipendenti pubblici. Non è più tollerabile che i lavoratori della scuola, spesso impegnati ben oltre il normale orario di servizio, soprattutto il personale non docente continuino a subire una tale ingiustizia.
“Credo fermamente in questa iniziativa”, afferma l’Avv. Di Giacomo, “e continueremo la battaglia legale fino al pieno riconoscimento del diritto al buono pasto per tutto il personale scolastico, senza eccezioni.”
Diffida individuale: un passo concreto per ogni lavoratore
Alla presente si allega la diffida individuale, redatta dall’Avv. Antonino Di Giacomo, che ogni dipendente scolastico potrà presentare al Ministero dell’ Istruzione e del Merito a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno oppure via PEC. Tale iniziativa costituisce un atto formale per la tutela personale del diritto, e rafforza l’azione collettiva già in corso a livello nazionale.
Inoltre lo studio legale di Giacomo esprime viva soddisfazione per i risultati ottenuti nell’ambito delle azioni legali promosse a tutela del personale docente con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, in relazione alla mancata fruizione delle ferie e alla conseguente richiesta di indennità sostitutiva.
Grazie all’azione dello studio legale, numerose sentenze favorevoli sono state emesse dai Giudici del Lavoro di diversi Tribunali italiani, riconoscendo il diritto dei docenti precari alla liquidazione economica delle ferie non godute, con importi spesso superiori a € 10.000,00, ovviamente in proporzione agli anni di servizio svolti .
Tali importi sono riconosciuti entro il limite di prescrizione decennale, pertanto è possibile richiedere il pagamento per gli incarichi al 30/06 svolti negli ultimi dieci anni.
Soggetti che possono attivare l’azione legale:
Importanti precisazioni operative per i docenti con contratto al 30/06:
Si raccomanda al personale docente con contratto al 30/06 di non presentare domande di ferie nei seguenti periodi:
Tale astensione è necessaria, salvo che il docente abbia motivata necessità personale di assentarsi e non intenda essere eventualmente richiamato in servizio.
Infatti, durante tali periodi, il docente è formalmente a disposizione della scuola e può essere convocato esclusivamente per lo svolgimento di adempimenti istituzionali e programmati.
Inoltre, il docente incaricato annualmente fino al 30/06 potrà eventualmente presentare domanda di ferie solo ed esclusivamente:
Per i giorni compresi tra il termine delle lezioni ordinarie e il 30 giugno;
Si ribadisce, infine, che l’attuale orientamento giurisprudenziale – conforme alla normativa nazionale ed europea (Direttiva 2003/88/CE e art. 36 Cost.) – esclude la possibilità di considerare le ferie come automaticamente fruite d’ufficio dal Dirigente scolastico in assenza di:
L’UNC Modica continua la propria attività di tutela legale a fianco del personale docente, e del personale precario della scuola affinché sia pienamente rispettato il diritto alle ferie retribuite e alla loro monetizzazione in caso di mancata fruizione.
Avv. Antonino Di Giacomo