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Viaggio di resilienza. La storia di Vincenzo Canto e il ruolo dell’esercizio fisico nella Miastenia Gravis

Tempo di lettura: 2 minuti

Vincenzo Canto, un tecnico petrolifero di 38 anni originario di Ragusa, ha affrontato sfide che avrebbero potuto sopraffare chiunque. Diagnostico di un tumore al timo e di miastenia gravis, Vincenzo ha trovato la forza di trasformare la sua esperienza in un’opportunità per aiutare gli altri. Con una determinazione invidiabile, ha deciso di iscriversi all’Università, frequentando il corso di Scienze Motorie all’UniPEGASO, con l’obiettivo di supportare chi, come lui, affronta malattie autoimmuni attraverso l’esercizio fisico.

La sua tesi, dal titolo “Ruolo dell’Esercizio Fisico nella Gestione della Miastenia Gravis: Studio sulla Forma Fisica e sulla Composizione Corporea”, è il frutto di un percorso che lo ha visto trasformarsi da paziente a studioso. Vincenzo non è solo il soggetto della sua ricerca, ma anche un esempio di resilienza e cambiamento interiore. La diagnosi precoce, frutto del lavoro di due medici dell’ospedale “Maggiore – Nino Baglieri di Modica”, ha giocato un ruolo cruciale nel suo percorso: il neurologo Giuseppe Muraglie e il radiologo Salvatore Calabrese hanno identificato tempestivamente la presenza di un’iperplasia timica, conducendo così a una timectomia robotica al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.

Dopo un intervento chirurgico che gli ha salvato la vita, Vincenzo ha intrapreso un cammino di recupero che, sebbene difficile, gli ha permesso di scoprire l’importanza dell’attività fisica. In un momento in cui la malattia sembrava oscurare ogni speranza, lo sport è diventato il suo faro. “Ho imparato che l’esercizio fisico può restituire non solo la forma fisica, ma anche la motivazione e la voglia di vivere”, afferma Vincenzo, sottolineando come il movimento lo abbia aiutato a superare i momenti di demotivazione.

Oggi, la sua tesi non è solo un progetto accademico, ma un contributo significativo alla comunità scientifica. Attraverso test sperimentali condotti al Gemelli di Roma e al “Cisanello” di Pisa, Vincenzo ha potuto approfondire la relazione tra il timo, la miastenia gravis e l’esercizio fisico, evidenziando l’importanza di uno stile di vita sano per migliorare la qualità della vita di chi vive con malattie croniche.

L’esperienza di Vincenzo è un chiaro esempio di come la malattia possa cambiare una persona, ma anche di come sia possibile trasformare una sfida in un’opportunità. La sua determinazione e il suo impegno per aiutare gli altri dimostrano che, anche di fronte a difficoltà immense, è possibile trovare un nuovo scopo e una nuova identità. “La miastenia è un ospite indesiderato”, dice Vincenzo, “ma senza i suoi sintomi, non avrei mai scoperto il mio tumore. In un certo senso, mi ha salvato la vita.”

Con la laurea conseguita con lode, Vincenzo Canto non solo ha realizzato un sogno personale, ma ha anche gettato le basi per un futuro in cui potrà aiutare altri a vivere dignitosamente, anche di fronte a malattie autoimmuni. La sua storia è un potente promemoria che, quando si crede fortemente in qualcosa, vale la pena perseguirlo, indipendentemente dalle avversità.

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