
Non tarda ad arrivare la risposta del vescovo della Diocesi di Noto, mons. Salvatore Rumeo, al prof. Piergiorgio Barone dopo la lettera di quest’ultimo con la quale veniva sollecitato un autorevole intervento riguardo ai loculi inaccessibli del Comitero ri Modica, in particolare quelle della Cooperativa “Giuseppe Di Vittorio, senza manutenzione da anni.
“Come uomo, cristiano e vescovo – risponde mons. Rumeo – credo molto nella ‘dignità dei defunti’ e di chi è ancora in vita, viandante animato dalla speranza. A dire il vero la problematica legata al cimitero non è riconducibile solamente agli ultimi “otto anni”. Se ci sono delle inadempienze e responsabilità bisogna andare indietro nel tempo. Molto indietro. Perché la problematica emerge soltanto adesso? Ora la questione riguarda tutti: amministratori e non. Ho ritenuto, intanto, presenziare alla benedizione della nuova cappella cimiteriale. Il cimitero, infatti, è luogo di preghiera e di offerta del sacrificio vivo e vero all’Onnipotente. Non ho mai messo in discussione il ministero e l’operato pastorale dei sacerdoti, vecchi o giovani che siano, e siccome sono anche il vescovo dei vivi, con la presente mi dai l’occasione per ribadire che Modica in questo momento ha bisogno di ritrovare la giusta serenità e come pastore sono molto preoccupato per le problematiche che in maniera non del tutto “invisibile” attraversano la vita dei nostri ragazzi e sono solo poche le voci autorevoli modicane che segnalano la drammaticità del momento. C’è molto silenzio. Non si può far finta di niente. Ho dialogato con i sacerdoti – li ringrazio per come si spendono ogni giorno per gli altri -, con diversi dirigenti scolastici e con le autorità civili e militari. Sentiamo la necessità di intervenire con una certa urgenza”. “Prossimamente – annuncia Rumeo – riprenderemo a dialogare con le autorità civili dei 9 comuni della Diocesi per progettare interventi a favore delle nuove generazioni. Non dimenticando che da giugno 2025 metteremo mano, a conclusione del Sinodo della Chiesa italiana, al nostro piano pastorale diocesano, strumento indispensabile per una vera riforma della Chiesa. A giorni, comunque, mi recherò a Modica per confrontarmi con le autorità competenti sulla questione del cimitero”.
3 commenti su “La querelle sui loculi chiusi al Cimitero di Modica. Il vescovo risponde a Barone”
Finalmente una voce autorevole sulla questione tanta discussa e mai risolta sulla storia del vecchio cimitero. Troppi i rimpalli di responsabilità le vittime purtroppo sono i cittadini che non possono visitare i loro cari. Occorre una volta per tutte un tavolo aperto a tutti, istituzione, il Vescovo, associazioni e parenti dei defunti.
“A dire il vero la problematica legata al cimitero non è riconducibile solamente agli ultimi “otto anni”. Se ci sono delle inadempienze e responsabilità bisogna andare indietro nel tempo. Molto indietro. Perché la problematica emerge soltanto adesso”?
Mons. Rumeo mi perdoni, questo cosa significa? Che se cade un pezzo del Colosseo devo andare a cercare Giulio Casare?
Chiunque si assume l’onere di governare una città, sa che deve mantenerla decorosa in tutto e per tutto. Soprattutto i cimiteri. Quindi è ora di finirla con questo rimbalzo di colpe intanto che aspettiamo che crolli tutto. E se mi permette ancora Monsignore, visto che deve incontrare le autorità che ci governano, cerchi di non toccarla piano stavolta e se può faccia valere tutta la sua “autorità cristiana”.
Traduzione della risposta di Rumeo
“A ciu mossinu?!!”