
Mercoledì 5 febbraio nella biblioteca della chiesa di S. Luca a Modica si è svolta la consueta assemblea d’inizio mese del gruppo Occupiamoci di… in cui hanno partecipato i professionisti del lavoro che si sono confrontati con i disoccupati.
Ad aprire il lungo pomeriggio è stato il formatore, Filippo Corvo che ha commentato i dati riportati dal noto quotidiano il Sole 24 Ore in cui si evidenzia come il calo demografico e la scarsa attenzione ai giovani hanno trasformato negli ultimi 20 anni il mercato del lavoro: i giovani occupati sono diminuiti mentre gli over 50 sono raddoppiati.
Poi è stata la volta del consulente del lavoro nonché revisore dei conti, Giovanni Poidomani che ha parlato ai presenti del contratto a tempo determinato, della sua massima durata e delle sue possibili proroghe.
Gli impiegati del Centro per l’Impiego di Modica, Enza Cannata e Alessandro Cappello, hanno illustrato il funzionamento e l’importanza del portale Siisl aperto a cittadini e ad imprese, inoltre hanno ricordato che c’è tempo fino al 14 febbraio per aderire al bando regionale sui cantieri di lavoro.
I rappresentanti della CNA di Ragusa, Carmelo Caccamo, segretario territoriale e Donatella Cutello responsabile dell’Agenzia per il Lavoro hanno parlato sia del ruolo che svolge la Confederazione a tutela degli interessi delle micro, piccole e medie imprese, sia del percorso di selezione, formazione e inserimento nel mondo del lavoro.
Natascia Pisana, delegata regionale Sinalp nonchè coordinatrice regionale dell’associazione Zero Molestie, ha proposto ai disoccupati, in possesso delle giuste qualifiche, di aprire un Caf nonché a formarsi e aggiornarsi attraverso dei corsi specifici in quanto attraverso le conoscenze ci si può rimettere nel mercato del lavoro.
A questo punto si è aperto il dibattito, diversi sono stati gli interventi che hanno animato l’assemblea, le domande di chi è in cerca di occupazione hanno riguardato principalmente le opportunità lavorative, non sono mancati anche gli elogi dei partecipanti rivolti ai volontari del gruppo Occupiamoci di…che da 11 anni si mettono in ascolto ogni mercoledì di chi è disoccupato.
Giorgio Peluso, titolare dell’officina meccanica Peluso Srl sita nella zona industriale Modica – Pozzallo, ha parlato ai presenti che è in base alle conoscenze e competenze che il datore di lavoro assume dando il giusto compenso economico.
Irene Floridia del gruppo Alleanza Assicurazioni ha raccontato di come 16 anni fa ha iniziato il suo lungo e motivante percorso lavorativo e ha invitato i presenti a non scoraggiarsi alle prime difficoltà.
Il prof. Nunzio Lauretta dell’ente formativo Federico II di Modica ha parlato del concetto di “onestà lavorativa” sia da parte di chi assume sia da parte di chi vuole essere assunto. Spesso i contratti sulla carta dicono una cosa poi nella pratica si rivelano altro.
Il funzionario dell’Inps, Aurelio Tumolo ha illustrato i concorsi in scadenza del mese di febbraio divisi per titoli di studio.
Al termine del lungo pomeriggio, i volontari del gruppo Occupiamoci di…hanno dato appuntamento ai disoccupati a mercoledì prossimo dalle 16 alle 18 nei locali della biblioteca della chiesa di S. Luca a Modica per consultare le ultime offerte lavorative e a fare/aggiornare il proprio curriculum.
22 commenti su “Modica. Occupiamoci di…, luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro”
Nella sostanza vendete illusioni a persone la quale il lavoro non dovrebbe mancare!
Voi esperti di associazioni, assicuratori, e sindacati, che seguite il sistema alla cieca, spesso siete chiamati a fornire copertura politica a decisioni già prese. Preferite dare l’impressione di fare la cosa giusta piuttosto che farla davvero.
Infatti nonostante vi affannate per le persone in disagio, gli date appuntamento alla prossima settimana per riempire curriculum e moduli e mandarli a casa con la testa piena di parole e convenevoli dopo che gli avete parlato di ipotetici bandi dell’Inps e altro.
Forse è ora di finirla con la speculazione emotiva delle persone. Vi pare?
O per avere un lavoro devo passare attraverso i vostri illuminanti canali? Che poi spesso sono a pagamento!
@Spinello ma ogni tanto una botta di ottimismo no? Per quello che la gente dice lei si è tatuato la frase: MAI UNA GIOIA!!!
Se la vita le fa schifo non può scatafasciare le… a tutti!!!
Pasticciere vuol dire che i suoi dolci sono migliori, scriva il suo nome e sapremo dove andare a comprare torte e cose buone. Anche l’ottimismo è un ingrediente per i dolci fatti bene.
Oggi prima di andare a lavorare si informano come si fa la vertenza .
Sperano di strappare al datore di lavoro un po di soldi che non hanno guadagnato
Sono tutti pieni di diritti
Di lavorare poi se ne parla dopo
Il telefono sempre in mano ormai una malattia per tutti
Devono andare a lavorare tutti un aziende dove ci imparano a rugazione.
Vuoi ca ci passu a crema ne cosi tutti?
Correggo:
Vuoi ca ci passu a crema ne cosi ca ti ruppi? Chiddi ca piensi r’aviri!
Se si vuole aprire il mercato del lavoro ai giovani, che certamente sono più istruiti e meritevoli di chi li ha preceduti, è necessario prendere a calci un pò di gente dai capelli bianchi e fare pulizia di scrocconi lenti e obsoleti che rallentano l’Italia, specialmente al sud e quindi la Sicilia.
E se non bastasse, ripulire i palazzi del potere da tutte queste facce rugose, preferibilmente prendendo esempio da Robespierre.
La maggior parte dei giovani di oggi, è solo gonfia di superbia ed arroganza, nessuna umilta, nessuno spirito di sacrificio, nessuna passione o dedizione al lavoro, oltre al non presentarsi in modo decoroso e dignitoso per sé stesso e per chi si trova di fronte.
Più istruiti e meritevoli? Sul primo mi scompiscio, la qualità di istruzione è veramente pietosa, possono avere 3 lauree ed essere dei completi analfabeti, sul secondo, il ‘meritevole’ bisogna guadagnarselo, non si punta in alto partendo dall’alto.
Ma ne ho conosciuti diversi che avevano tanto desiderio di crescere, lavorare ed imparare, che ascoltano, che sono proattivi, che sanno cosa sia il sacrificio, e questi sono i giovani da coltivare, quelli che realmente costruiranno qualcosa.
Poi, l’istruzione del commentatore la si percepisce dal fatto che è pieno di luoghi comuni sul meridione e sui siciliani, mentre di economia e storia non ne sa una cippa.
C’è che invece l’umiltà di imparare e la voglia di mettersi in gioco non l’ha mai persa, ma credetemi spesso ci si rimane delusi dalle false illusioni proposte, ti ritrovi padre di famiglia, a lavorare 16 anni in nero perchè qui è consuetudine usare questa prassi, o te ne vai casa, se ti ritrovi altre opportunità forse di offrono un contratto part time sulla carta ma lavori full time, quasi a 50anni spesso ci si sente umiliati e credetemi non è piacevole, e non venitemi a raccontare che le aziende non possono ecc ecc, per esperienza personale proprio facendo questi giochetti furbi sfoggiano lusso e eleganza, e magari si sono ristrutturata casa con il bonus 110! Vergogna
” Guai a voi , vecchiacci ! ” Sembra lo slogan di un ‘agenzia di recupero crediti , che manda , appunto ai vecchietti , imposte già pagate o prescritte , obbligandoli a fare lunghissime file per vedersi poi rimandare la stessa imposta maggiorata.
@PEPPE quella che lei scrive è la realtà, purtroppo che la maggioranza non comprende.
Pessimismo e fastidio for ever malaurusu.
@GAETANO
anche in questi commenti, spesso i “vecchiacci” vengono denigrati, il povero Italiano scocciato ultrasettantenne, schifiato e disprezzato da alcuni commentatori.
Che vuole che sia, se si lamentano a fare la fila o si lamentano non accettando le strade distrutte per mero capriccio di qualche sprovveduto amministratore o tecnico del comune, e che poi deve difendere il suo operato e le sue scelte.
Io credo che nel “j’accuse” di @guai a voi, ci sia in breve la denuncia di una generazione eccellente che noi abbiamo impoverito privandoli nel tempo di un futuro, molte menti brillanti traviate dall’incertezza del lavoro.
Spesso gli promettiamo, qui al sud, ma anche nel resto d’Italia, lavori non retribuiti, “pagati” con l’esperienza ad orari non dignitosi e spesso in nero, inoltre andiamo in pensione tardi e non facciamo nulla per impedirlo e continuiamo a mettere un tappo al ricambio generazionale, per quanto il suo nome sia provocatorio, non posso far altro che dargli ragione.
Ai nostri tempi i concorsi pubblici erano pieni di raccomandati, con prove scritte che rispetto a quelle d’oggi sono elementari, o anche peggio negli ’80/’90 davamo posti a persone senza istruzione e poi oggi ci lamentiamo dell’incompetenza nel pubblico.
Per una volta ammettiamolo, abbiamo dato ai nostri figli una società ingiusta, gli abbiamo detto di studiare e hanno studiato, ma il lavoro? Le opportunità? Devono per forza andarsene dall’Italia?
Noi “vecchiacci” ce la passiamo bene in fondo, anche perché abbiamo vissuto in una società che ci regalava tutto, ma il prezzo di quella spensieratezza lo pagheranno i nostri figli
La curpa è dei carusi, ca di pigghiari quattru soddi ,travagghiannu comu li mula, nu ni vuonnu.sapiri.
‘nta Via Sacro Cuori per esempiu v’ è ‘ncommercuanti, unu di chiddi “illuminati”,’ nu “prenditori”, ‘nzumma, ca fa contratti a misi (a mese), e paja i lavoranti quannu sa rivorda o quannu chisti s’ accazzunu buoni buoni.
‘Stà ghenti, sempri sti tipi ri “prenditori” li ricanusci subbitu picchi canciunu sempri commessi.
Ora, a @Amo Fricintini e ‘Gnaziu macari, ci vulissi addummannari, è mai possibbili ca stu beddu spicciu di miennila, a sti commessi li trova tutti sbagghiati?
Fanu buoni I carusi, ca prima di circari travagghiu, s’anzigninu a compilari a vertenza.
Pajatila a ghenti e viriti ca a travaghhiari vienunu cuntenti quannu cu vuavitri, c’appizzunu macari I soddi da benzina
VIRIOGNA
Esiste già un luogo istituzionale in cui domanda e offerta si dovrebbero incontrare e sono gli uffici di collocamento ma poi i lavoratori così reclutati li devi pagare il giusto e mettere in regola e non è questo purtroppo il reale mercato del lavoro si oggi fatto di imprenditori che si arricchiscono anche sulla pelle dei lavoratori sfruttati e mal pagati.
Giustissimo PARSIFAL, complessivamente è così,
Modica si trova ad esempio in questo stato per via che i “vecchi” dell’ultima generazione hanno permesso questo, stiamo parlando di vecchi relativamente vecchi, da Torchi in poi ad eccezione di Buscema, hanno fatto uno scempio arrivando ad accumulare ben oltre 200 milioni di debito.
I giovani, oggi, dovrebbero prenderci a calci in cuuuulo.
Ma per giovani io non intendo “i personaggi equivoci” al soldo degli amministratori ultimi che hanno fatto errori urbanistici assurdi, hanno distrutto le strade, hanno speso come se non dovesse esserci un domani, hanno realizzato costose opere inutili o peggiorative, quando vedo la mega rotatoria all’inizio della strada di Ragusa inorridisco, pericolosa, lenta e in ultima analisi inutile.
Come vede Parsifal la realtà è complessa, alcuni tecnici che si sono inseriti in certi discorsi, non sono giovani se non per l’età, moltissimi sono ignoranti come capre che invece, essendo titolati e magari quarantenni si sentono “giovani e sperti”.
Mi auguro che la prossima generazione di giovani veri sia libera da queste idee cha hanno fatto tanti danni.
Spero intervenga Italiano scocciato, dall’alto della sua venerabile età possa darci un contributo nella discussione, mi auguri che il solito insultatore seriale non si intrometta, altrimenti, pazienza, ognuno si qualifica per quello che è e per come si comporta.
Una menzione a parte per Saru, anche lei ha perfettamente ragione, il Sindaco che oggi “veniva elogiata per la sua eleganza da una giornalista di comodo”, dopo aver dichiarato il dissesto, non dico che si sarebbe dovuta dimettere, ma almeno una risposta a Saru la diamo? Grazie
Saru hai ragione sull’illuminato di via S Cuore, gira con i risvoltini e il SUV ma la colpa è anche dei suoi avi che facevano in passato tali “questioni” con i loro schiavi ma io dico sempre che il male o il bene che fai ti torna indietro è il tempo che in questo caso decide, gli farà passare il piacere di sentirsi spacchiusu e poi al momento preciso lo mette con le spalle al muro e si renderà conto che il rispetto umano è la prima cosa al mondo.
@Alfiu Moncada
A faccillu capiti a na puocu ca scrivunu a matula e senza sapiri ‘ncazzu ri nenti e mi riferiscu a Amo Motica, Paulu e auitri testi di zu bicienzu ca’ nveci rinirasinni a travaggiari, rimpunu I sciddi a cu legghi e a cu sapi li così
A curpa è sempri re carusi, ne ca talienu’ nveci I cosi pi comu sa na taliari…
Su cristianu (se accussi si po’ ciamari), nu n’si ferama mancu ravanti a figghia, matri di picciriddi.
…mi son fatto l’idea che l’economia locale è al totale collasso e le aziende che vanno avanti lo fanno solamente perchè sfruttano i lavoratori, spremendoli come limoni. Da qui purtroppo scaturisce la dura e vergognosa realtà del sud italia: se da un lato tutte le aziende si autoeleggono come “serie”, ma nella stragrande maggioranza di queste non viene minimamente rispettato l’orario di lavoro per esempio, sempre se un contratto c’è… ed il mantra è: “o così o avanti un altro, là fuori è pieno di gente che ambisce a prendere il tuo posto”… dall’altro lato se le aziende venissero controllate a tappeto (in un mondo ideale ma utopico), così da rispettare contratti ed orari di lavoro, penso che fallirebbero tutte nel giro di un anno.
Lo sfruttamento è quindi un male schifoso e nel contempo necessario… dicono che i giovani non hanno voglia di lavorare? Non è vero: non hanno voglia di essere sfruttati. In un futuro prossimo il sud è quindi destinato al fallimento su tutti i fronti: il fallimento economico è solamente la prima pedina del domino.
Per tornare più “in topic”… in un contesto dove l’ufficio di collocamento, chi è questo sconosciuto? …e le agenzie interinali non osano neppure aprire una sede… una realtà come quella dell’articolo che obiettivo REALE può porsi? Senza voler sminuire chi ci mette impegno, dedica tempo, etc… condivido il pensiero del signor spinello che creare illusioni e false aspettative può nuocere mentalmente a chi è già duramente provato.
Ha ragione @Guai a Voi Vecchiacci, siti na manica ri nanni, collusi e democristiani storicamente criminali, v’atu futtutu u futuru ra gghiente, virogna, v’ati a manciari u panuzzu ra cuscienza ca vi manca.
Terun