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Alla ragusana Regran riconducibile il 5,20% dei progetti nazionali di agrivoltaico

Tempo di lettura: 2 minuti

Attraverso la partecipazione al bando Agrivoltaico 2024, con iniziative che nasceranno nelle principali regioni italiane, la pmi innovativa si
è inserita in una fetta rilevante di mercato. L’azienda ragusana garantirà la produzione di 63GWh l’anno e il risparmio di 25.200
tonnellate di CO2 in Italia.
La transizione energetica e lo sviluppo sostenibile del settore agricolo in Italia hanno trovato impulso nel Decreto Agrivoltaico 2024 (D.M.
436/2023). La norma punta a incentivare la realizzazione di sistemi ibridi agricoltura-energia in tutto il Paese, con l’obiettivo di
produrre almeno 1.300 GWh annui di energia rinnovabile, contribuendo contemporaneamente al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali.
È un contesto in cui Regran, azienda siciliana con sede a Ragusa, si qualificherà come punto di riferimento in Italia, con una quota pari al
5,20% delle commesse nazionali per la realizzazione di impianti agrivoltaici nelle regioni di Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia.
Grazie a 28 progetti approvati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sviluppati in collaborazione con partner
strategici, società veicolo (SPV) e contratti turnkey, Regran interverrà su una fetta importante del mercato interno, garantendo 63 GWh di energia all’anno e un risparmio di 25.200 tonnellate di CO2.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo risultato – ha commentato il ceo di Regran, Marco Anfuso. – La chiave è stata la capacità di
creare collaborazioni solide con società veicolo e partner strategici. I contratti turnkey che abbiamo sviluppato ci hanno permesso di offrire soluzioni integrate e di qualità per l’ambiente, senza dimenticare di garantire ricavi a un settore particolarmente in difficoltà come
l’agricoltura”.
Tramite il 5,20% delle commesse, Regran è pronta a contribuire anche al raggiungimento degli obiettivi ambientali nazionali. Tra le novità del decreto, infatti, c’è l’obbligo di preservare la biodiversità e la produttività dei terreni. Nel rispetto di quest’ultimo, la pmi  innovativa ragusana è pronta a lanciare una nuova soluzione specifica per l’agrivoltaico, chiamata Serra Archimede ®.
“La base del nostro approccio è l’analisi delle caratteristiche
specifiche dei terreni (colturali, geologiche e geomorfologiche) per progettare soluzioni su misura che ottimizzino la coesistenza tra
produttività agricola e produzione energetica – ha spiegato Anfuso. – per questo, con progetti come la Serra Archimede ®, che presenteremo ufficialmente a breve, vogliamo dare una svolta all’agricoltura sostenibile, consentendo la coltivazione sottostante con le stesse performance delle serre tradizionali, ma con l’aggiunta della produzione energetica”.
Sviluppando proprie progettualità, relazioni e innovazioni, Regran è riuscita a inserirsi nei mercati di Medio Oriente, Sud America ed Europa Meridionale, restando però saldamente legata al territorio di Ragusa.
“Ragusa non è solo la nostra sede operativa, ma anche il centro da cui sviluppiamo i nostri progetti. La forza di Regran – ha spiegato ancora Marco Anfuso – sta proprio nel riuscire a coniugare il radicamento locale con una visione globale. Oggi operiamo in Italia, ma
anche in Paesi come l’Oman, Malta e il Brasile, esportando competenze e tecnologie sviluppate in Sicilia Questo respiro internazionale ci
consente di confrontarci con mercati diversi, portando le nostre soluzioni sostenibili anche fuori dall’Europa. Al tempo stesso, ogni
progetto internazionale rafforza la nostra capacità di innovare e creare valore anche per il nostro territorio d’origine, risultando
così anche attraente per giovani professionisti che non vogliono tradire la propria terra, riversando così in loco entusiasmo, valore
aggiunto e competenze verticali”.

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